conte merkel

MA ALLA STAMPA TEDESCA È ARRIVATA LA CIRCOLARE SULL'ITALIA CHE ORA È BUONA E PUÒ FARE IL DEFICIT CHE LE PARE? PARE DI NO! - SE GODONO PER LA CADUTA DEL CIGNO NERO SALVINI, DOPO I PUZZONI AUSTRIACI, NON SONO AFFATTO CONVINTI DELLA NUOVA MAGGIORANZA: ''IL NUOVO ASSE POLITICO ITALIANO È STATO IDEATO PIÙ A BRUXELLES CHE A ROMA, MA RESTA UN SENSO DI DISAGIO SE SI PENSA AL FUTURO DELL’ITALIA''

Pierluigi Mennitti per www.starmag.it

 

conte merkel

Non ci voleva un indovino per capire che l’establishment tedesco avrebbe fatto salti di gioia per la fine del governo populista a Roma. Ma se il nuovo esecutivo Ms5-Pd ritiene che la Germania sia disposta ad abbassare la guardia su conti pubblici e riforme solo perché a Roma oggi c’è un governo che si dichiara europeista, rischia di prendere l’ennesimo abbaglio. Ennesimo, perché già durante i governi Monti, Letta e Gentiloni (e in parte anche Renzi, cui all’inizio venne comunque concesso un credito di fiducia), esponenti politici legati ai partiti di centrosinistra immaginarono benevolenze e concessioni che poi i ministri di Angela Merkel (socialdemocratici compresi) non hanno mai concesso. I commenti della stampa tedesca, fra ieri e oggi, sono indicativi.

 

Berlino tira un respiro di sollievo per la fine del governo populista

CONTE MERKEL

Delle due forze che componevano l’esecutivo italiano, Berlino considerava pericolosa soprattutto la Lega, partito più strutturato e quindi più insidioso rispetto a quell’oggetto misterioso che per i tedeschi sono ancor oggi i grillini. In particolare, preoccupava il fatto che la Lega avesse un referente politico in Germania, quell’Alternative für Deutschland (Afd) che sta da destra corrodendo il consenso degli elettori conservatori alla Cdu e la stabilità del sistema politico della Bundesrepublik. Salvini aveva stretto questa alleanza negli anni dell’opposizione e una volta giunto al governo l’ha rafforzata, fino a costituire un fronte populista continentale per sfidare elettoralmente l’establishment dell’Unione Europea e a formare un gruppo parlamentare unico nel nuovo parlamento europeo.

 

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

Dopo Vienna, Roma: la caduta delle coalizioni con gli alleati europei di Afd

L’interesse tedesco si è saldato con quello della Cdu, che nel giro di pochi mesi ha visto franare due governi europei nei quali gli alleati di Afd erano riusciti a scalare il potere: quello in Austria di Sebastian Kurz (particolarmente insidioso perché basato su un’alleanza fra popolari e nazionalisti, ipotesi che la Cdu merkeliana ha sempre avversato) e quello di Roma, con la Lega salviniana che aveva egemonizzato il vecchio campo del centrodestra un tempo berlusconiano. D’altronde, seppur per una breve fase, dalle parti della cancelliera si era cullata l’illusione di riabilitare lo stesso Berlusconi in chiave di contenimento leghista, strategia poi evaporata nelle urne.

 

Die Welt: il nuovo asse politico italiano ideato più a Bruxelles che a Roma

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Ma Berlino non si prende alcuna responsabilità (o merito, a seconda dei punti di vista) sui cambiamenti intervenuti in Italia. “Il sensazionale asse fra gli antipolitici disubbidienti e i tanto odiati professionisti del governo è stato forse ideato già da tempo più a Bruxelles che a Roma”, scrive Die Welt riferendosi al voto congiunto dei due nuovi partner di governo per Ursula von der Leyen. “Sembrerebbe che, da quel momento, il primo ministro Conte si sia messo alla ricerca di alleati in vista di un ammorbidimento dei toni con l’Ue”, prosegue la ricostruzione del quotidiano conservatore, “e mentre Salvini irrigidiva le sue dichiarazioni e partiva per un tour elettorale in costume da bagno, i cinque stelle si accordavano per un cambio di cavallo con la benedizione del fondatore Beppe Grillo”.

 

Frankfurter Allgemeine Zeitung: agli esteri un populista di sinistra senza arte né parte

STRACHE SALVINI

Ma dietro una non celata soddisfazione (nei giorni delle trattative addirittura un ministro, Peter Altmeier, fedelissimo di Merkel, aveva rotto il tradizionale riserbo tedesco salutando su Twitter “buone notizie da Roma”), rimangono interrogativi e sospetti che la stampa si incarica di rappresentare. Sarà forse per l’impressione di modestia e azzardo che ha dato la nomina al delicato ruolo di ministro degli Esteri di un inesperto Luigi Di Maio, che si conquista il titolo centrale sulla prima pagina della Frankfurter Allgemeine Zeitung, con tanto di appellativo di” populista di sinistra”.

 

Oppure per quel programma di governo che, per quanto vago, sembra prevedere sempre nuove uscite nella speranza che questa volta Bruxelles (e Berlino e Parigi) chiudano benevolmente un occhio. “L’Italia resta un partner difficile”, scrive Tobias Piller: “Il principio di base dalla fondazione della moneta unica è semplice, i debiti non devono crescere più delle entrate. In Italia è invece da attendersi proprio una tale evoluzione, che potrebbe destabilizzare l’intera eurozona”.

 

STRACHE SALVINI LE PEN

Anche con il nuovo governo l’Italia resta un partner difficile, con molte promesse, pronta al conflitto e poca voglia di fare riforme strutturali, conclude Piller. E anche il giorno dopo, la Faz non fa sconti: “È evidente che i punti di scontro che logorano i rapporti fra Italia e Ue non scompariranno, perché si basano su motivi materiali come l’insoddisfacente sviluppo economico e lo stato delle finanze”, è scritto in un breve editoriale odierno. Un passo in avanti sarà però costituito dalla fine dell’animosità nei rapporti: “Salvini divulgava la favola che Germania e Francia desideravano un’Italia debole, perché in questo modo poteva innalzarsi a vendicatore dell’orgoglio italiano”, conclude la Faz, “mentre è vero il contrario, Berlino e Parigi vogliono un’Italia che possa dare un forte contributo all’Europa”.

 

Handelsblatt: è un nuovo governo alle prese con vecchi problemi

Fatto sta che l’Handelsblatt, il quotidiano economico che interpreta gli umori del mondo economico e finanziario tedesco, regala al nuovo governo Conte due articoletti striminziti (i paginoni se li prendono Boris Johnson e la Brexit) per i quali i titoli dicono tutto: “Nuovo governo, vecchi problemi” è intitolato l’articolo di cronaca, “Nessun periodo di grazia” è quello di commento. “Tutte buone notizie eppure resta un senso di disagio se si pensa al futuro dell’Italia”, scrive la corrispondente dell’Handelsblatt Regina Krieger, “il programma economico della nuova coalizione è vago e non impegnativo (…) e una sola cosa è certa, nei prossimi anni ci sarà un bilancio espansivo che non pregiudicherà la stabilità delle finanze pubbliche”.

 

salvini conte

Il quotidiano di Düsseldorf riporta le promesse di neutralizzare l’aumento dell’iva, di ridurre le tasse e di introdurre un salario minimo: “Quel che manca è l’indicazione delle coperture”. Manca anche una visione e una strategia per un Paese fortemente indebitato, da anni incapace di crescere, prosegue l’Handelsblatt e indica una serie di punti che avrebbero potuto dare concretezza alle ambizioni del governo e che invece non ci sono: riforme, industria 4.0, innovazione, digitalizzazionericerca, messa in rete delle realtà universitarie. “L’incubo euroscettico è finito ma non c’è alcun periodo di grazia per questo governo”, è la conclusione di Krieger.

 

Süddeutsche Zeitung: un segnale di speranza ma la star è Lamorgese, l’Anti-Salvini

luigi di maio matteo salvini

Molti quotidiani, fra cui la Süddeutsche Zeitung, prendono spunto dalle prime mosse sul tema degli immigrati per mettere in luce la rottura più evidente del Conte due, quella del ministro degli Interni. Luciana Lamorgese è eletta ad Anti-Salvini e il quotidiano progressista di Monaco si attende che “normalizzi e depoliticizzi l’approccio nei confronti dell’immigrazione”.

 

roberto gualtieri

Nel commento di ieri sul nuovo governo, il giudizio della Süddeutsche è il più ottimista, a partire dal titolo: “Un segnale di speranza”. Stefan Ulrich che lo firma indugia nella prima parte su eterni cliché italiani: “Un paese sostanzialmente conservatore, individualista”, nel quale “il bene della famiglia e forse della propria comunità stretta” è più importante di quello comune nazionale e ove vige “troppa corruzione, nepotismo, faziosità e continui litigi per le cariche”. Questo Paese, suggerisce la Süddeutsche, può ritrovare il suo potenziale economico “se gli italiani intraprenderanno un difficile processo di riforma, cosa a cui non si sono dimostrati preparati negli anni scorsi”.

 

L’illusione di un cambio di rotta a Berlino sulle politiche di bilancio. Scholz: i debiti restano debiti

È probabile che le concessioni sugli obblighi di bilancio il nuovo governo di Conte le possa trovare a Bruxelles più che a Berlino, anche se probabilmente saranno commisurate alle strategie del piano di Ursula von der Leyen, le cui anticipazioni sembrerebbero andare più incontro alle necessità dell’industria francese e tedesca che a quelle dei bilanci italiani. Da parte tedesca il mantra resta sempre lo stesso e il ministro Olaf Scholz lo ha ripetuto ieri a un convegno sulle banche a Francoforte.

 

A una domanda sui suggerimenti degli economisti a indebitarsi per affrontare il rallentamento dell’economia, il ministro ha risposto: “I debiti restano debiti e prima o poi devono essere ripagati. Dobbiamo perseguire una politica di bilancio solida e vedere quali sono le esigenze finanziarie”. La Germania resterà prudente verso politiche espansive e lo resterà anche nei confronti di quelle degli altri.

luciana lamorgese luigi di maio

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…