melenchon macron

MACRON, TI FA IL CULO MÉLENCHON! - IN EUROPA COMINCIANO A PREOCCUPARSI CHE IL PORTACIPRIA DI BRIGITTE VENGA RIDIMENSIONATO DAL VOTO DELLE ELEZIONI LEGISLATIVE DEL 12 GIUGNO: IN CASO DI VITTORIA DELLA SINISTRA, DATA IN CRESCITA DAI SONDAGGI, IL PRESIDENTE FRANCESE DIVENTEREBBE UN'ANATRA ZOPPA (FATTA ARROSTO) - UNA DEBOLEZZA ALL'ELISEO CHE SECONDO LE CANCELLERIE EUROPEE POTREBBE FAVORIRE MOSCA (INSOMMA FRANCESI: NON VOTATE A SINISTRA, FATELO PER GLI UCRAINI!)...

Claudio Tito per “la Repubblica

 

MELENCHON 3

La "coabitazione". O anche una maggioranza relativa che renda il governo fragile. Che trasformi il punto di riferimento della Francia in un punto interrogativo. Che esponga ancor di più la debolezza dell'Unione anche nel confronto con la Russia di Putin. Ecco la grande paura che inizia a serpeggiare tra i Palazzi europei.

 

Negli ultimi giorni, sia a margine dell'ultima riunione della Commissione, sia in Parlamento a Strasburgo, infatti, l'eventualità che le elezioni legislative di domenica prossima costringano il presidente francese Macron a fare i conti con un sistema politico parcellizzato e a mostrarsi come un'"anatra zoppa", ha fatto scattare un vero e proprio allarme.

 

mario draghi emmanuel macron

L'altro ieri, nei colloqui informali che hanno accompagnato l'ultima convocazione della Commissione Ue, tutti i presenti si interrogavano sui possibili risultati di domenica. Non solo perché l'inquilino dell'Eliseo, dopo l'addio di Angela Merkel, ha esercitato una leadership costante dentro l'Unione ma anche perché l'Ue diventerebbe ancora più debole, più incapace di farsi sentire negli sviluppi della guerra ucraina.

 

In una fase in cui la Commissione sta mostrando diversi limiti, perdere anche un ancoraggio solido in Francia rischia di compromettere gli ultimi due anni di mandato.

 

Non solo. La preoccupazione è aumentata in seguito ad alcuni report, provenienti anche dalla Nato, che fanno riferimento proprio alle circostanze politiche che si registrano a Parigi e che possono esporre il fronte occidentale nel confronto con Mosca. Anzi, possono diventare un'occasione per Putin.

jean luc melenchon 9

 

Secondo alcuni di questi dossier, infatti, il Cremlino sta valutando le prossime mosse anche in base a quel che accadrà al primo turno e al successivo ballottaggio delle elezioni transalpine.

 

Uno di questi potenziali bivi riguarda l'accordo per "liberare" il grano dal porto di Odessa. Ieri l'incontro in Turchia sembra aver posto una premessa positiva. Ma i dubbi europei si concentrano sul fatto che un'intesa per trasportare tonnellate di cereali, sarebbe il prologo per una tregua. Il "Piano" turco, infatti, punta a fermare le armi.

 

JEAN LUC MELENCHON

Non chiudere il patto con Ankara e con l'Onu, al contrario, verrebbe considerato a Bruxelles come il tentativo di allungare i tempi del conflitto. Anzi, sarebbe la scelta per compiere il tentativo di "globalizzare" la guerra. In che senso? In tutte le riflessioni di questi giorni, Ue e Nato prendono in considerazione una sorta di "opzione africana".

 

Ossia l'idea che Mosca possa estendere la guerra ibrida all'Africa affamandola. Non far arrivare il grano in quel Continente significa esporre l'Europa ad una probabile ondata migratoria. L'Ue dovrebbe affrontarla senza mettere in campo le "redistribuzioni" anche perché tutti gli Stati dell'est Europa stanno già affrontando l'emergenza profughi dall'Ucraina.

 

jean luc melenchon 8

Una mossa del genere, quindi, equivarrebbe a tentare un colpo nei confronti di tutto l'Occidente, un po' come ha dichiarato l'altro ieri l'ex presidente russo Medvedev.

Aprire o chiudere il rubinetto dei migranti può diventare la trincea di vetro la quale il Vecchio Continente sarebbe costretto a schierarsi.

 

emmanuel macron

Ma, appunto, le prossime decisioni di Putin potrebbero dipendere in primo luogo dallo stato di Salute dell'Unione Europea. Da quanto il governo francese sarà forte o da quanto sarà debole. E di conseguenza quanto lo sarà anche l'Unione. Tenendo presente che nel giro di una decina di mesi l'Occidente dovrà affrontare almeno altre due scadenze elettorali fondamentali. Il voto di midterm negli Stati Uniti dove il presidente Biden potrebbe ritrovarsi con Congresso e Senato dominati dal Partito Repubblicano. E poi le urne italiane nella prossima primavera.

 

emmanuel macron 2

Che al di là della confusione politica tipica del nostro Paese e della capacità russa di infiltrarlo, rischiano di essere caratterizzate soprattutto dalla circostanza che Mario Draghi non sarà più l'inquilino di Palazzo Chigi. Un altro fattore che viene giudicato una potenziale debolezza.

 

emmanuel macron olaf scholz

Non è un caso che la prossima settimana anche questi elementi verranno affrontati al summit dei ministri della Difesa della NATO convocati a Bruxelles. E a maggior ragione saranno discussi al vertice dell'Alleanza che si terrà a fine mese a Madrid.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."