xi jinping

MAGICAL XI JINPING TOUR – DALLE FABBRICHE ALLE GROTTE BUDDHISTE, DALLE MONTAGNE ALLE CITTÀ, IL LEADER CINESE È SEMPRE IN GIRO PER DIMOSTRARE CHE IL PARTITO SI PRENDERÀ CURA DEI CITTADINI DOPO IL VIRUS – LA PANDEMIA FA TREMARE L’ECONOMIA DEL DRAGONE, E SE SALTA IL GIOCHINO DELLA CRESCITA PERENNE LE PERSONE INIZIERANNO A CHIEDERE DIRITTI E SI RIBELLERANNO…

 

 

Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

xi jinping in visita alla riserva naturale delle qinling mountains

Dal porto container di Ningbo alle fattorie organiche dello Shanxi. Tra le tute blu di Xi' an e dentro le grotte buddhiste di Yungang. A fianco ai cittadini di Wuhan in lotta contro il virus, in mezzo ai coltivatori di tè dello Shaanxi (doppia "a") e nelle case nuove di zecca dei contadini di Datong. Ha sempre viaggiato parecchio Xi Jinping, come richiesto ai leader di un Paese grande quando un continente.

 

xi jinping in visita a una coltivazione di fiori di taiyuan, nello shaanxi

Ma nelle ultime settimane, da quando la Cina si è liberata dalla quarantena, i suoi "giri di ispezione" non hanno avuto sosta. Quattro in due mesi, mari montagne e città, spinto da un' urgenza. Il Partito comunista sa che questo è un momento delicato per la sua legittimità. Dopo la crisi sanitaria, in cui almeno i funzionari locali di Wuhan hanno avuto chiare responsabilità, arriva quella economica, che per la prima volta rischia di arrestare l' ascesa cinese. Ora il "leader del popolo" deve mostrarsi vicino ai cittadini traumatizzati e convalescenti. Ora il Partito deve prendersi cura di loro.

ospedale wuhan 1

 

Come sempre in Cina il concetto è stato prima di tutto teorizzato. Le cosiddette "sei stabilità" della politica comunista sono state affiancate da sei "garanzie", sei "protezioni" assicurate al popolo, prima fra tutte un impiego. Dalle parole alle immagini, è il messaggio che la propaganda ha messo in scena nei quattro viaggi di Xi, ampiamente celebrati da quotidiani e telegiornali della sera. Il primo, all' inizio di marzo, nella città martire di Wuhan, per dichiarare vinta la battaglia contro il virus. Il secondo nel distretto produttivo dello Zhejiang, tra moli container e fabbriche, per mostrare che il Dragone poteva riaccendersi. Il terzo e il quarto tra aprile e maggio nelle aree rurali di due province povere del Nord, vicine per geografia e toponomastica, Shaanxi e Shanxi, per spiegare che, parole del capo, «nessuno va lasciato indietro ».

coronavirus wuhan 3xi jinping in visita alla shaanxi automobile holding group

 

Ecco la grande paura dei cinesi, dopo anni in cui si sono svegliati ogni giorno più ricchi: che la loro scalata al benessere si fermi. Xi allora va in campagna, tra i coltivatori di tè e fiori, per ribadire che nonostante l' epidemia il Partito comunista non ha rinunciato all' obiettivo "secolare" di rendere la Cina una "società moderatamente prospera", sradicando la povertà entro la fine di quest' anno. Sono oltre 5 milioni le persone indigenti nelle aree più remote del Paese. Per sollevarle al di sopra della sussistenza servono fattorie modello come quelle che il presidente ha visitato, capaci di vendere funghi online.

 

xi jinpingxi jinping 4

Servono industrie che garantiscano uno stipendio alle masse di lavoratori non qualificati. Il "lockdown" ne ha lasciati a casa decine di milioni, nessuno sa davvero quanti. E la disoccupazione di massa è uno spauracchio per il Partito, può provocare rabbia, disordini. Così il governo ha già mobilitato i soliti stipendifici, esercito e aziende di Stato, perché attrezzino massicce campagne di assunzioni. Il presidente ne ha visitate due, un' industria di auto a Xi' an e un' acciaieria nello Shaanxi. Serve quello che in Cina chiamano tie fan wan, la "ciotola di riso", noi diremmo il posto fisso.

 

xi jinping in un negozio di prodotti tipici del centro di xi'an

Non è un messaggio di sviluppo forsennato o di prodigioso balzo tecnologico, men che meno di potenza nazionale. A ogni tappa del suo tour, Xi ha fatto in modo di ispezionare aree protette e progetti di conservazione ecologica, «fiumi blu e montagne verdi». Siamo agli antipodi del mercato di Wuhan, dove la mancanza di igiene e il commercio di specie selvatiche ha messo a rischio la salute dei cittadini. Le coltivazioni di fiori che il segretario generale visita sono organiche, qualunque cosa voglia dire.

 

Proteggere la natura significa proteggere i cittadini. Xi stesso è apparso diverso in queste uscite, disteso, più sorridente. Nel cortile dell' università di Xi' an ha fatto addirittura un lungo discorso a braccio, raramente il protocollo lascia spazio alla spontaneità.

xi jinping 2coronavirus wuhan 2

Tutto molto fotogenico, tutto dannatamente difficile. Si tratta di garantire una rete di assistenza, un embrione di welfare, a un popolo che non li ha mai avuti. Di garantire un' assistenza sanitaria decente e universale. Di evitare che la seconda Cina, quella ancora arretrata dell' interno, si stacchi completamente dalla prima, quella delle grandi metropoli. Ci vorranno risorse enormi, e riforme che finora Xi non è sembrato in grado di fare. I tanti viaggi del presidente vogliono dire prima di tutto questo: nei prossimi mesi la Cina dovrà occuparsi soprattutto dei suoi problemi interni.

XI JINPING SULLO SCHERMOxi jinping a wuhan 4coronavirus 2poliziotto wuhancoronavirus wuhan 1ospedale wuhanxi jinping a wuhan 1xi jinping a wuhan 3xi jinping a wuhan 6xi jinping a wuhan 5xi jinping a wuhan 2XI JINPING SUGLI SCHERMI

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)