bufale

MANCIA SU ROMA! NELL’ULTIMA MARATONA NOTTURNA DELLA MANOVRA, OLTRE CENTO MICRO NORME DAL SAPORE ELETTORALE CHE TRASFORMANO LA LEGGE DI BILANCIO IN UNA SORTA DI LEGGE MANCIA - SI VA DAI DUE MILIONI DI RISTORI PER GLI ALLEVATORI DI BUFALE AL TAGLIO FISCALE AI FRONTALIERI PENSIONATI DI MONACO, AI MILIONI PER LE PRO LOCO D’ITALIA E GLI IMPIANTI IPPICI - I 14 MILIONI IN TRE ANNI A “SPORT E SALUTE” PER IL PROGETTO BICI IN COMUNE…

Luca Monticelli per lastampa.it

 

 

bufale

Decine e decine di micro norme e fondi a pioggia sono stati inseriti in manovra durante l’ultima maratona notturna in commissione Bilancio a Montecitorio. L’impegno delle Camere di rendere la finanziaria più asciutta, quasi tabellare, è stato tradito negli ultimi anni: proliferano sempre di più piccoli interventi che nel corso dell’iter parlamentare trasformano la legge di Bilancio in una sorta di legge mancia.

 

Anche in questa prima finanziaria del governo di centrodestra, nonostante le risorse limitate e i tempi stretti, sono stati approvati un centinaio di emendamenti pensati esclusivamente per rispondere agli interessi territoriali più vari. Interventi che nel merito sono giusti e importanti, ma nel gran calderone della manovra assumono quel sapore elettorale che risulta incoerente rispetto al budget economico di un Paese del G7 come l’Italia.

 

milioni alle pro loco

Uno dei temi politici più discussi è stato l’emendamento sulla caccia ai cinghiali in città, tuttavia le proposte accolte per la natura e gli animali sono state parecchie. Ad esempio il rifinanziamento di un milione di euro del fondo per la cura e il recupero della fauna selvatica. O i due milioni di ristori per gli allevatori le cui bufale sono state colpite da brucellosi e tubercolosi. Altri 8 milioni vanno per il programma nazionale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024; senza dimenticare i ristori strutturali (2 milioni all’anno dal 2024) per i vigneti colpiti dalla flavescenza dorata.

 

Turismo

Natura fa rima con turismo e, anche su questo fronte, i deputati non si sono risparmiati. Per l’Unione nazionale delle Pro loco d’Italia sono stati stanziati 900 mila euro per il 2023 e un milione all’anno nel biennio successivo. Ci sono 14 milioni in tre anni a “Sport e salute” per il progetto Bici in Comune e 500 mila euro per i cammini religiosi. Quindi gli aiuti per le attività in difficoltà a causa del caro energia, come le vetrerie di Murano che ricevono un milione e mezzo e quelli per le alluvioni: ad esempio la funivia Savona-San Giuseppe di milioni ne ottiene quattro.

giorgia meloni a porta a porta 8

 

Sicilia e Calabria

Si spera che il rilancio del Mezzogiorno possa arrivare grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, intanto in questa manovra si sommano una serie di misure senza un vero filo conduttore. È passato il “Salva Sicilia”, il provvedimento che spalma in dieci anni, anziché in tre, il debito di 866 milioni di euro contestato alla regione dalla Corte dei Conti. La Calabria, invece, porta a casa un contributo straordinario di 15 milioni di euro nel triennio da ripartire tra i comuni «per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate alla riduzione del divario infrastrutturale».

 

La riqualificazione

Un pacchetto di risorse è destinato alla riqualificazione, al recupero e al restauro del patrimonio storico e paesaggistico di Reggio Calabria. Si va dal Borgo di Pentidattilo (2 milioni) ai 3 milioni per il Lido comunale Zerbi, fino ai 2 milioni di euro destinati alla valorizzazione dello stabilimento termale Antonimina–Locri.

 

Volontariato e cultura

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Il terzo settore e il patrimonio artistico e culturale sono due pilastri fondamentali dell’Italia, ma sorprende che una legge di bilancio debba occuparsene senza una vera discussione, affidando le risorse in base alla “tagliola” del governo che approva o boccia proposte arrivate in commissione a notte fonda, con buona pace della trasparenza. La Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia riceve un milione e mezzo di euro per fronteggiare il caro prezzi, mentre il Censis viene finanziato con due milioni l’anno per preparare il rapporto annuale. Un finanziamento di 300 mila euro a decorrere dal 2023 è riservato alla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce di Napoli; 500 mila euro vanno al sostegno della Fondazione Graziadio Isaia Ascoli per la formazione e la trasmissione della cultura ebraica.

 

Per Roma Capitale ci sono 700 mila euro per organizzare le celebrazioni in ricordo dell’ottantesimo anniversario del rastrellamento degli ebrei del ghetto.

 

Capitolo università. Approvati 35 milioni di euro fino al 2024 per i policlinici gestiti direttamente da atenei non statali, e 14 milioni per l’Istituto universitario di studi superiori di Pavia.

 

Lavoro e fisco

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Le agevolazioni fiscali e i mini fondi per le imprese rappresentano la gran parte delle proposte su cui si è concentrato l’impegno di maggioranza, opposizione e governo nel corso delle sedute fiume in commissione alla Camera. Tra le tante norme approvate spiccano i 4,7 milioni di euro (sia per il 2023 che per il 2024) per il funzionamento degli impianti ippici, o lo stop all’Imu per i palazzi dell'Accademia dei Lincei, pure sugli immobili non direttamente utilizzati per finalità istituzionali. E poi c’è il taglio delle tasse (con un’aliquota sostitutiva al 5%) per i frontalieri pensionati che hanno lavorato nel Principato di Monaco.

 

Arriva inoltre un fondo presso il ministero dell’Agricoltura con una dotazione di 500 mila euro, a decorrere dal 2023, a favore degli imprenditori agricoli che provvedono alla raccolta di legname che si è depositato sulle sponde di laghi, fiumi o in riva al mare a seguito di eventi atmosferici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…