PER MANDARE AVANTI IL PNRR BASTA ABOLIRE I CONTROLLI CONTABILI – IL GOVERNO VUOLE LIMITARE LE VERIFICHE DEI MAGISTRATI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SUL RECOVERY FUND: DOPO LA SPARATA DI RAFFAELE FITTO, ARRIVA ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA, FEDERICO FRENI – MELONI E TAJANI OSTENTANO OTTIMISMO: “TUTTI I PAESI HANNO CONTESTAZIONI DA PARTE DELL’UE, SI DEVE TRATTARE”. SARÀ, MA L’ITALIA È IL MAGGIOR BENEFICARIO DEL PIANO: SE SALTA ROMA, SALTANO TUTTI…

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1 - IL GOVERNO SMORZA SULLA MAGISTRATURA FRENI: "NON TOCCHIAMO L'ORDINARIO"

Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria e Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

giorgia meloni ursula von der leyen giorgia meloni ursula von der leyen

Il Pnrr è in bilico. La sua revisione pure. E divampa il dibattito sui controlli dei progetti. Palazzo Chigi, stando alle ultime rivelazioni de La Stampa, starebbe pensando di limitare le verifiche dei magistrati contabili della Corte dei Conti. E la politica si muove.

 

Ieri è stato il turno di Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, a margine del suo intervento al Festival dell'Economia di Trento. «La disciplina dei controlli andrebbe rivista, assegnando una primazia a quelli comunitari rispetto a quelli nazionali. Ci deve essere omogeneità di visione», dice, seguendo le riflessioni del ministro per gli Affari Ue e il Pnrr, Raffaele Fitto. Le frizioni, tuttavia, sono destinate ad attraversare tutto l'arco parlamentare nei prossimi giorni.

 

FEDERICO FRENI AL FESTIVAL DELL ECONOMIA DI TRENTO FEDERICO FRENI AL FESTIVAL DELL ECONOMIA DI TRENTO

[…] I 191,5 miliardi di euro destinati all'Italia nell'ambito del programma NextGenerationEU siano diventati troppo difficili da gestire. La premier Giorgia Meloni rassicura sulla tempistica per la revisione del Pnrr mentre il suo ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ribadisce l'intenzione del governo di portare a casa tutti i fondi messi a disposizione dall'Unione europea e domandati dall'Italia.

 

Bruxelles contribuisce a smorzare i toni e fa sapere che sono in corso «scambi costruttivi» con Roma sulla terza rata del Piano, vengono «fornite informazioni ove necessario» e il ritardo non è «inusuale». Del resto, anche altri Paesi hanno richiesto modifiche. […]

 

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni

Tajani si dice tranquillo, proprio come Meloni. «Tutti i Paesi hanno delle contestazioni da parte dell'Ue, è ovvio che si deve trattare. Sono convinto che per quanto riguarda la terza tranche del Pnrr sia ancora questione di poco», ha spiegato il titolare della Farnesina. Il quale ha poi affrontato la questione di un'eventuale riduzione delle risorse. «Se poi ci dovesse essere l'esclusione di una piccola parte, l'Italia farà le sue osservazioni», ha detto, ribadendo che «il Piano è stato scritto e deciso quando c'era ancora la pandemia». Ora, rimarca Tajani, «le cose sono cambiate» e «la flessibilità è indispensabile».

 

In ogni caso il responsabile della Farnesina è ottimista sulla terza tranche. «Credo che l'Italia abbia le carte in regola, tutti i compiti a casa sono stati fatti». […]

 

2 - PIANO DA COMPLETARE ENTRO L'ESTATE 2026 LA SFIDA PER LA QUARTA RATA È GIÀ INIZIATA

Estratto dell’articolo di F.Gor. per “la Stampa”

 

giorgia meloni antonio tajani alla camera giorgia meloni antonio tajani alla camera

L'obiettivo è arrivare alla fine dell'estate del 2026 con tutti i "compiti a casa" tutti completati. In palio c'è l'utilizzo di tutti i 191,5 miliardi di euro portati in dote dal Recovery fund, ripartiti in 69 miliardi di sovvenzioni e 122,5 miliardi di prestiti.

 

Nel mezzo, per l'Italia ci sono 525 obiettivi […] da centrare, 190 misure tra riforme e investimenti da mettere a terra, e una rivoluzione verde e digitale tutta da plasmare. Che fosse una sfida senza precedenti era noto fin quando è stato lanciato il NextGenerationEU, il più ambizioso programma mai creato da Bruxelles.

 

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1 raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1

[…] La battaglia di oggi si gioca sulla terza tranche. La richiesta di pagamento della terza rata vale 19 miliardi di euro, dei quali 10 a fondo perduto e 9 in prestiti. In queste settimane la task force sul Pnrr della Commissione europea sta passando in rassegna 55 obiettivi. Nel frattempo, l'Italia deve correre per assicurarsi la quarta tranche da 16 miliardi, ripartiti in 1,9 miliardi di sovvenzioni e 14,1 di prestiti. Si tratta di raggiungere 20 milestones e 7 target, tra cui l'attuazione della riforma della giustizia civile e penale.

 

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