marco mezzaroma giorgia meloni giuseppe de mita

LE MANI DI ARIANNA SU SPORT E SALUTE – LA SOCIETÀ PRESIEDUTA DA MARCO MEZZAROMA (AMICO DI FAMIGLIA DELLE MELONI) NEL 2024 SPENDE E SPANDE, TRA POLTRONE RADDOPPIATE, AUMENTI PER I DIRIGENTI E NUOVE DIVISIONI PER ACCONTENTARE TUTTI. ORA RICICCIA GIUSEPPE DE MITA, FIGLIO DI CIRIACO, COME POSSIBILE NUOVO DIRETTORE GENERALE. COSÌ, FRATELLI D’ITALIA METTEREBBE DEL TUTTO LE MANI SULLA SOCIETÀ, IN ASSE CON MEZZAROMA, E ISOLEREBBE L’AD, DIEGO NEPI…

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

marco mezzaroma giorgia meloni

Stipendi più alti, che volano ben sopra i 150mila euro, e nuove poltrone a Sport e Salute, la società pubblica cassaforte dello sport che si occupa appunto dell’attività sportiva di base. Per soddisfare appetiti e premiare un po’ di dirigenti, in poche settimane è stato creato un posto ad hoc per gestire gli affitti delle strutture della società, è stato messo in cantiere lo sdoppiamento della comunicazione e infine sono state garantite maggiori spese per i vertici amministrativi. Con una conseguenza: il ritocco al rialzo dei compensi di varie figure interne. […]

 

giuseppe de mita foto di bacco

I cambiamenti interni avranno un costo di circa 150mila euro all’anno sulle casse della società del ministero dell’Economia. E dire che, per quanto riguarda la gestione interna, nel bilancio del 2023 era stata rivendicata la diminuzione del costo del personale, grazie alla riduzione della forza lavoro di 13 unità in totale e al freno al piano assunzioni. Ma evidentemente con il 2024 è cambiato qualcosa, almeno in termini di remunerazioni ai vertici dirigenziali, Un’ulteriore novità potrebbe essere l’introduzione di un direttore generale, funzione oggi accorpata a quella dell’amministratore delegato, Diego Nepi Molineris.

 

diego nepi e giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt039

L’operazione provocherebbe con un altro aumento delle spese. Il nome che circola è quello di Giuseppe De Mita, figlio dello storico leader democristiano Ciriaco, che nei giorni scorsi ha rifiutato la poltrona di ad a Cinecittà. Al momento è stato confermato come componente del cda della società di via Tuscolana.

 

Dietro il rifiuto ci sarebbe la possibilità di un salto di qualità all’interno Sport e Salute, in cui già si occupa di progetti specifici di marketing. Se non diventerà dg, acquisirà comunque maggiore peso in altri modi. È questo il pensiero delle sorelle Meloni, Arianna in testa, che vanta un solido legame con il rampollo di Nusco.

NEPI MEZZAROMA FOTO MEZZELANI

 

La battaglia ha un risvolto politico: con De Mita, FdI metterebbe del tutto le mani sulla gestione della società, facendo asse pieno con il presidente, Marco Mezzaroma, amico di vecchia data di Giorgia e Arianna Meloni. L’imprenditore ha già voluto nell’organigramma un ruolo specifico: il capo dello staff presidenziale, Marco Sanetti.

 

L’ad Nepi sarebbe più isolato, per quanto sia “benedetto” dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e stia provando a costruire un canale diretto con palazzo Chigi.

 

[…] Da Sport e Salute viene informalmente smentita l’indiscrezione sull’istituzione della figura di un direttore generale. Se il futuro di De Mita jr. è in fase di definizione, ci sono dei cambiamenti già certificati all’interno della società.

 

giorgia meloni domenica al supermercato con andrea giambruno e marco mezzaroma foto chi

La soppressione dell’ufficio stampa (l’ex giornalista politico di Repubblica Goffredo De Marchis è andato via da qualche mese) non ha portato a un risparmio: è già prevista una doppia poltrona, una per i rapporti istituzionali e un’altra per la comunicazione istituzionale. Le caselle per adesso sono vuote, nei prossimi mesi dovrebbero essere riempite.

 

 

[…] Agli atti c’è poi la “promozione” di alcune figure, considerate molto vicine ma sicuramente molto gradite all’amministratore delegato. Una grande scalata è stata quella di Roberta Odoardi, che da aprile è diventata chief financial officer (capo dell’amministrazione), funzione che prima non esisteva.

ROBERTA ODOARDI

 

Ecco che c’è stata un’impennata della retribuzione, arrivata ora a 187mila e 500 euro lordi (mettendo insieme parte fissa e variabile del compenso), esattamente 37,5 mila euro in più rispetto allo scorso anno. Rispetto agli anni precedenti il balzo è stato ancora più sostanzioso: in precedenza era responsabile dell’area sviluppo e budget.

 

Altro nome in rampa di lancio è quello di Emiliano Curi, responsabile di Spazio Sport e tra le altre cose del progetto di Caivano, apprezzato dalle parti di palazzo Chigi e non solo.

Il successo, fiore all’occhiello di Meloni, ha portato all’incremento della retribuzione, oggi di oltre 190mila euro. Stipendio rivisto al rialzo pure per Marco Befera, capo dell’audit interno e figlio di Attilio Befera, ex ad di Equitalia. Befera è passato da una remunerazione da 137mila a una da 175mila euro. Identiche cifre e stessa dinamica per la responsabile degli affari legale societari, Monica Rufo.

 

giuseppe de mita foto mezzelani gmt51

Interpellata da Domani, Sport e Salute ha spiegato: «Tutti i provvedimenti vengono assegnati sulla base della crescita nel ruolo e sui risultati conseguiti, valorizzando il personale interno nella nuova organizzazione, anche promuovendo under 35». La società sottolinea ancora: «I dirigenti di prima linea interessati recentemente a progressioni retributive, restano ancora al di sotto dei riferimenti di mercato e hanno comunque visto in tutti i casi una crescita delle responsabilità e dei ruoli assegnati molto rilevante rispetto alle posizioni precedenti».

 

[…] Tra un aumento e l’altro, al Foro Italico, sede della società, si è materializzato di nuovo Luigivalerio Sant’Andrea, ex commissario della Simico, la società che si occupa delle infrastrutture per i Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026. Dopo l’esperienza esterna, il dirigente torna alla base. La sua casella era occupata, proprio da Curi ed ecco che è arrivata una funzione nuova di zecca: la divisione real estate e dei servizi di prevenzione e protezione. […]

marco mezzaroma abbraccia andrea giambruno foto chi marco mezzaroma giorgia meloni andrea giambruno foto chi diego nepi foto mezzelani gmt50giorgia meloni con andrea giambruno e marco mezzaroma foto chi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”