fisco tasse

IL MATTINO HA IL CONDONO IN BOCCA – NEL DECRETO CRESCITA C’È UN’ALTRA SANATORIA FISCALE: LA DODICESIMA DEL GOVERNO GIALLOVERDE – È UN AMPLIAMENTO DELLA TERZA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE GIÀ IN CORSO, CHE SI POTRÀ ESTENDERE AI COMUNI CHE NON SI AVVALEVANO DI EQUITALIA (IL 60%) – CON LE AMMINISTRATIVE ALLE PORTE, I SINDACI USCENTI HANNO UN OTTIMA ARMA, MA PER UN CONTRIBUENTE...

Marco Mobili e Gianni Trovati per “il Sole 24 Ore”

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

 

Nel decreto crescita esaminato dai tecnici in vista del consiglio dei ministri di domani spunta una nuova sanatoria fiscale. È la dodicesima del governo gialloverde che, con tutto il pacchetto di misure presentato da Tria per rilanciare la crescita, attende ora il via libera del Consiglio dei ministri.

 

Un pacchetto di misure che oggi tornerà al centro del confronto tra i tecnici del Mef e il resto del Governo. Nella riunione di ieri è salita la tensione tra più di un ministero a guida M5S e i tecnici di Tria, soprattutto su norme rimaste fuori dallo schema di decreto.

 

CONDONO FISCALE

Si tratta di un ampliamento della terza rottamazione delle cartelle, ora in corso, che grazie alla nuova norma (articolo 14-bis nella bozza in attesa di numerazione definitiva) si potrà estendere anche alle multe e alle imposte locali nei Comuni che non hanno affidato la raccolta delle entrate a Equitalia, ora agenzia delle Entrate-Riscossione. La platea dei Comuni interessati viaggia intorno ai 5mila, il 60% dei municipi italiani.

 

di maio conte salvini

I consigli comunali avranno 60 giorni per decidere se aderire. E saranno i contribuenti a doversi orientare nel dedalo delle delibere. Anche se in molti Comuni la comunicazione non mancherà. La nuova rottamazione arriva all' inizio della campagna elettorale per le amministrative che a fine maggio rinnoveranno quasi 3.900 Comuni; e offre alle giunte uscenti un ottimo argomento da mettere sul piatto.

 

Già, perché nel caos strutturale che domina il fisco locale nulla è facile. E spesso inciampa anche il legislatore. È stato del resto un infortunio, nel collegato fiscale di ottobre, a chiudere le porte della sanatoria ai contribuenti che ora vedono arrivare all' improvviso la nuova chance.

FILIPPO ROMA LUIGI DI MAIO IENE CONDONO

 

In sintesi, la riscossione locale è divisa in due famiglie. La riscossione coattiva di Imu, Tari, multe e così via, che scatta quando il contribuente non si presenta da solo alla cassa, può essere stata affidata all' agente nazionale della riscossione, cioè Equitalia nelle varie denominazioni che ha cambiato nel tempo, oppure è svolta dal Comune con mezzi propri, società in house e concessionari privati.

 

equitalia

Nel primo caso, al debitore ritardatario viene recapitata la classica cartella, con i debiti iscritti a «ruolo», e la possibilità di rottamarlo scatta automatica quando arrivano le sanatorie nazionali. Nel secondo, i 5mila Comuni appunto, la riscossione si fa con «ingiunzione», un meccanismo istituito da un Regio decreto del 2010. E la rottamazione è possibile solo se lo decide l' ente, a patto che una regola nazionale glielo permetta.

 

La rottamazione-ter inserita a ottobre nel decreto fiscale si era dimenticata questo passaggio. O meglio un emendamento targato M5S della senatrice Bottici era pronto, ma è poi saltato in commissione Finanze. Ma una nuova chance a un condono non si nega mai. Ed eccola servita con il provvedimento incaricato di rivitalizzare la stentata congiuntura italiana.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 15

La novità, si diceva, può interessare circa 5mila Comuni, quelli che appartengono alla "famiglia" dell' ingiunzione. Ma siccome nel fisco locale nulla è lineare, c' è un' altra variabile. In linea con la rottamazione nazionale, la nuova sanatoria è ad amplissima gittata, può interessare le ingiunzioni arrivate a casa dei contribuenti tra il 2000 e il 2017.

 

Ma nel tempo le famiglie sono cambiate, e un Comune può aver fatto ingiunzioni per una serie di anni e «ruoli» (Equitalia) per altri periodi. A Milano, per esempio, Equitalia ha "perso" la tassa rifiuti a fine 2012, l' Ici/Imu un anno dopo ed è definitivamente uscita di scena nel 2014. A Roma la riscossione è da sempre affidata a società in house, a Bologna ha abbandonato Equitalia nel 2011 mentre Napoli, nonostante molti tentativi di ripensamento, è rimasta fedele all' agente nazionale della riscossione. Per un contribuente medio, orientarsi in questo labirinto è impossibile.

equitalia numeretti

 

La norma prevede quindi due obblighi per i Comuni. Entro 60 giorni dall' entrata in vigore delle norme bisognerà approvare la delibera in consiglio comunale, decidendo quali entrate e per quali anni permettere la rottamazione all' interno del pacchetto completo proposto dalla legge nazionale. Ed entro un mese dalla delibera dovranno comunicare sul proprio sito istituzionale le loro decisioni, in cui si specificano anche il calendario e le modalità per aderire alla rottamazione e pagare le rate. Anche queste, variabili da Comune a Comune.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…