giorgia meloni reddito di cittadinanza

LA MELONI HA CAPITO CHE UN CONTO E’ PROMETTERE, UN ALTRO E’ GOVERNARE – LA "DUCETTA" RINVIA LO STOP AL REDDITO A SETTEMBRE -  “RISCHIAMO LA BOMBA SOCIALE” - CONTE E’ GIA’ SULLE BARRICATE: “GOVERNO DISUMANO, SIAMO PRONTI A TUTTO”- L'ASSESSORE LOMBARDO AL WELFARE GUIDO BERTOLASO CONTESTA I TAGLI ALLA SANITÀ ITALIANA: “VUOL DIRE NON AVER IMPARATO DALLA PANDEMIA”

1 - STOP AL REDDITO, MELONI ORA FRENA: «COSÌ RISCHIAMO LA BOMBA SOCIALE» RINVIO A SETTEMBRE

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4

Il momento in cui le promesse elettorali vanno a sbattere con la dura realtà delle cose è materializzato nel pomeriggio di ieri. Prima nel vertice di maggioranza che Giorgia Meloni ha voluto tenere nei suoi uffici della Camera nei quali, evidentemente, continua a sentirsi più a suo agio rispetto alle stanze di Palazzo Chigi e poi nel Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge di Bilancio, iniziato dopo le nove di sera e andato avanti ben oltre le undici e trenta, come ai bei tempi andati di Giuseppe Conte (il ministro Adolfo Urso, per dire, a una certa saluta tutti e se ne va, che questa mattina è atteso a Milano per un appuntamento pubblico, seguito a stretto giro dal vicepremier Matteo Salvini).

 

È in questi due passaggi che la premier deve in qualche modo raffreddare un parte delle battaglie che hanno guidato la sua opposizione al governo di Mario Draghi e che sono state anche al centro della campagna elettorale con cui Fratelli d'Italia si è presentata alle elezioni dello scorso 25 settembre. A partire dal reddito di cittadinanza. Va «abolito» si legge al paragrafo 9, pagina 17 del programma di FdI per poi «introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili».

GIORGIA MELONI REDDITO CITTADINANZA

 

Per il momento, però, non ci sarà alcuna abolizione. Mentre la stretta per i circa 650mila «potenziali occupabili» slitta di otto mesi, un punto di compromesso tra Meloni (che puntava a sei) e la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone (che avrebbe preferito dodici). Alla fine, insomma, il 2023 sarà sostanzialmente un anno cuscinetto. Nel quale, spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, «chi è in grado di lavorare avrà una riduzione del sostegno da dodici ad otto mesi». Fatte salve le donne incinta. Se ne riparla, insomma, a settembre 2023.

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 5

D'altra parte, il problema principale è che il reddito di cittadinanza viene percepito da centinaia di miglia di nuclei familiari, famiglie con anziani o minori a carico. Un tema posto ieri da Calderone: «L'impatto rischia di essere devastante». Ma pure - con sfumature diverse - dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: «Serve gradualità». Meloni ne ha piena contezza. La leader di Fdi, è vero, in campagna elettorale si è battuta con forza contro il reddito.

 

E lo ha fatto anche nei suoi comizi al Sud, ben consapevole che dal punto di vista del consenso avrebbe pagato un pegno. Quello che forse non aveva messo in conto, e che in questi giorni è stato argomento di confronto a Palazzo Chigi, è il rischio del riaccendersi di tensioni sociali di difficile gestione.

 

Anche perché il solo fatto di aver messo in agenda una riforma del reddito ha dato un gigantesco argomento demagogico all'unica opposizione di cui ad oggi si abbia notizia, quella di Conte. Che minaccia la piazza. «Governo disumano, siamo pronti a tutto», fa sapere l'ex premier. Tutte ragioni per cui alla fine Meloni sceglie di rallentare la stretta. Si andrà verso l'abolizione, ma con più gradualità.

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 2

Prudenza, insomma. Per una manovra per molti versi draghiana. Nella visione complessiva e dei numeri, perché salvaguarda i conti e pur deludendo alcune richieste di Lega e Forza Italia guarda a dare un segnale di affidabilità a Bruxelles. Non gradisce il vicepremier Salvini, che però sceglie di non polemizzare. Come non apprezza Silvio Berlusconi, che pubblicamente non parla. Ma che in privato non lesina critica su come la premier ha gestito la legge di bilancio. E cioè senza «alcuna interlocuzione diretta» con i partiti della maggioranza.

 

 

2 - E BERTOLASO

Marta Bravi per “il Giornale”

 

Nel giorno in cui il governo guidato da Giorgia Meloni si prepara a varare la manovra, definita «coraggiosa» dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, dalla Lombardia parte un attacco frontale al governo. A lanciare la bordata contro le scelte economiche dell'esecutivo l'assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso, protagonista della realizzazione dell'ospedale in Fiera Milano e della campagna vaccinale lombarda lo scorso anno.

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 1

«La memoria è fondamentale» dice intervenendo alla presentazione della Fondazione Ospedale Niguarda, con il pensiero rivolto alla pandemia, «ma il governo ha delimitato una programmazione economica per i prossimi anni che non è assolutamente compatibile con quella che è la realtà del nostro Paese oggi. Non possiamo passare dal 7.1 del Pil al 6.1 nel settore della sanità. Questo non deve accadere».

 

Percentuali che stridono ancora di più dal confronto con la spesa media in sanità da parte dei paesi europei che si aggira sull'8,5 per cento. Secondo i conti di Francesco Longo, professore del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell'università Bocconi questo si traduce in un ammanco virtuale di 60 miliardi di euro, se ci si riferisce ai livelli di spesa sanitaria nel Regno Unito e di 20 miliardi di euro, rispetto ai 6 stanziati equivalenti al 7 per cento del Pil.

 

bertolaso meloni

Rivolgendosi al presidente del Senato Ignazio La Russa presente il sala, Bertolaso ha aggiunto: «Questo Paese ha pagato e sappiamo come in questi ultimi anni. È vero che è un'eredità del governo precedente che evidentemente sapendo che finiva si è preso questa responsabilità di abbattere di un punto il Pil della sanità - riflette -. Ma se questo accade significa che non abbiamo imparato nulla in questi ultimi due anni di emergenza e che 150mila persone subiranno una doppia morte.

 

bertolaso meloni 11

Dopo essere morte anche per incapacità di chi c'era prima» tema su cui è intervenuto un paio di settimane fa chiedendo una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia, «oggi vengono uccise anche per un intervento eventuale in campo della finanziaria, che non può essere accettato». L'assessore ha quindi rimarcato la necessità di fermare i tagli, perché «se vogliamo rinnovare il modello di liste d'attesa, dei pronto soccorsi, della assistenza sanitaria e della sanità giusta, dobbiamo almeno rimanere agli impegni e ai finanziamenti di quest' anno».

 

Per la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli «più soldi significa più armi per difendere la salute dei cittadini, più fondi per la ricerca, strutture migliori, strumentazioni all'avanguardia».

 

bertolaso

Ribadisce il concetto e si fa promotore di un appello al governo il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: «La sanità non è un costo, ma un investimento. Solleciterò l'Esecutivo perché non vengano diminuite le risorse destinate al Fondo nazionale sanitario».

guido berolaso 2il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 9

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...