giorgia meloni nero whatsapp migranti

ALLA MELONI NON BASTA OCCUPARE LA RAI: ORA ENTRA ANCHE NELLE TV TUNISINE – LA DUCETTA HA PREPARATO UN VIDEO MINACCIOSO DA MANDARE IN ONDA NELLE RETI DEL PAESE AFRICANO: “NON PARTITE, SE ARRIVATE IN ITALIA, VERRETE RIMPATRIATI – È L’ULTIMA SPIAGGIA PER IL GOVERNO, CHE NON SA CHE FARE PER BLOCCARE GLI SBARCHI: IL PIANO MATTEI È ANCORA UN LBRO DEI SOGNI E I RIMPATRI SONO IMPOSSIBILI. IN PIÙ, CI SI È MESSO ANCHE IL TRIBUNALE DI CATANIA, CHE HA DICHIARATO ILLEGITTIMO IL DECRETO DELL’ESECUTIVO (CHE FARÀ RICORSO)

1. MELONI IN ONDA SULLE TV TUNISINE: MESSAGGI PER FRENARE CHI PARTE

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per www.repubblica.it

 

giorgia meloni meme by sirio

Il video minaccioso di Giorgia Meloni per tutte le tv tunisine è già pronto: “Non partite, se arrivate in Italia, verrete rimpatriati”. Dissuadere i migranti con campagne di comunicazione, distruggere i barchini, individuare e sequestrare i cantieri in cui vengono costruiti, intercettare, lungo le rotte di terra, coloro che partono dai Paesi subsahariani e convincerli a tornare a casa con una piccola somma di denaro per la realizzazione di un progetto.

 

Troppo lontana la prospettiva del Piano Mattei, praticamente impossibili da realizzare i rimpatri delle migliaia di persone destinatarie di un provvedimento di espulsione, Palazzo Chigi e Viminale, dopo il fallimentare bilancio del primo anno di politiche migratorie, passano ad una fase 2 operativa.

 

KING ONG - MEME DI EMILIANO CARLI

[…] La lotta alla Ong resta un’ossessione per il governo nonostante i numeri irrisori del 2023, appena 6.000 i migranti soccorsi dalle navi umanitarie, la metà dei quali su richiesta della guardia costiera italiana, il 5% dei 133.000 sbarcati dell’anno.

 

Mantovano insiste sulla teoria del pull factor (anche questa smentita dai numeri) e torna ad insinuare presunte connivenze con i trafficanti: “Le indagini giudiziarie devono accertare se e quali complicità ci siano nei vari atti del percorso”. E dunque ostacolare la flotta umanitaria resta una priorità, ma adesso l’urgenza è cercare di rallentare le partenze.

 

Ed ecco il piano B di Matteo Piantedosi, rimpatri volontari assistiti, che il ministro dell’Interno vorrebbe finanziato dall’Europa e attuato con la collaborazione delle agenzie dell’Onu, Unhcr e Oim, per alleggerire la pressione sulle coste del nord Africa. Non fare arrivare i migranti subsahariani lì per evitare che poi si imbarchino verso l’Italia.

giorgia meloni ursula von der leyen matteo piantedosi a lampedusa

 

Dai Paesi di transito indietro verso i Paesi di origine, possibilmente prima che arrivino (già nelle mani dei trafficanti) in Libia e Tunisia, offrendo loro un’alternativa. In sostanza un aiuto economico una tantum, naturalmente non in contanti, ma condizionato alla realizzazione di un piccolo progetto di sviluppo economico, come una piccola attività commerciale o una piccola impresa familiare.[…]

 

[…] “Si tratta — dice Piantedosi — di sviluppare un piano finalizzato alla gestione ordinata dei flussi lungo le rotte che dai Paesi subsahariani portano alle coste del Mediterraneo. I suoi punti di forza potrebbero consistere nella creazione di corridoi di protezione per coloro che ne hanno bisogno, nello sviluppo socio-economico dei territori di transito, e nel potenziamento del sistema dei ritorni accompagnati nei Paesi di origine. Una capillare presenza delle autorità e delle organizzazioni dell’Onu lungo le rotte offrirebbe ai migranti una realistica alternativa alla migrazione illegale e toglierebbe ossigeno ai network criminali”.

 

giorgia meloni carlo nordio matteo piantedosi

A Carlo Nordio, invece, la premier Meloni ha affidato il compito di stringere accordi per l’ormai famosa “caccia ai trafficanti nell’orbe terracqueo”. Due trattati con Algeria e Libia, firmati a margine della Conferenza di Palermo, dovrebbero almeno sulla carta aprire la strada ad una reale collaborazione investigativa e rendere concreta la cooperazione internazionale. Perché il numero di inchieste sul traffico internazionale di esseri umani dalle Procura antimafia italiane aumenta ma i signori della tratta continuano a restare indisturbati nelle loro roccaforti.

 

2. TRIBUNALE CATANIA: ILLEGITTIMO DECRETO GOVERNO SU ESPULSIONI ACCELERATE. VIMINALE PRESENTERÀ RICORSO

matteo piantedosi giorgia meloni

Estratto da www.ilsole24ore.com

 

Il giudice di Catania non ha convalidato il provvedimento di trattenimento per tre migranti del centro di Pozzallo. Per un quarto il provvedimento non è stato esaminato perchè il richiedente asilo avrebbe rinunciato alla domanda. Lo dice l’avvocato Salvo Vitale, difensore di due dei 4 migranti, che lavora col centro Astalli di Catania.

 

Il tribunale di Catania ha giudicato il recente decreto del governo sulle espulsioni accelerate illegittimo in più parti». […] la giudice ha contestato «la nuova procedura di trattenimento e la cauzione di 5000 euro da pagare per non andare nel centro».

MELONI MIGRANTI

 

La Giudice ha ricordato che la normativa interna in vigore da una settimana, sulla garanzia finanziaria per evitare il trattenimento, è incompatibile con quella dell’Unione europea e va disapplicata dal giudice nazionale […]

 

[…] Ma il ministero dell’Interno ha già fatto sapere che impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice. […]

CONSIGLIO DEI MINISTRI A CUTRO - VIGNETTA BY GIANNELLI GIORGIA MELONI E IL NERO DI WHATSAPP - MEME

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…