MES ALL’ANGOLO – I TENTENNAMENTI DEL GOVERNO SULLA RIFORMA DEL FONDO SALVA STATI E LA MAGGIORANZA TRABALLANTE SCATENANO LA STAMPA TEDESCA: IL “BOERSEN ZEITUNG” SI CHIEDE ADDIRITTURA SE SIA IL CASO CHE L’ITALIA RIMANGA NELL’EUROZONA – LE CRONACHE SARCASTICHE DELLE “FAZ” E L’INDIGNAZIONE DI “HANDELSBLATT” PER IL LICENZIAMENTO DI MUSTIER: “NAZIONALISMO FINANZIARIO” (LORO DI INCURSIONI DELLO STATO NELLE BANCHE SE NE INTENDONO)

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Marco Cecchini per www.huffingtonpost.it

CONTE E MERKEL CONTE E MERKEL

 

La stampa tedesca torna ad attaccare l’Italia. E ad alimentare i severi giudizi sul nostro Paese sono, manco a dirlo, i tentennamenti del governo sul Mes (riforma sì, riforma no, Mes sanitario sì, Mes sanitario no) e le fibrillazioni della maggioranza che si avvia a un difficile passaggio parlamentare sul via libera al nuovo Meccanismo Salva Stati.

 

Poi ci sono in ballo le banche con la montagna dei loro Npl (Non performing loans) e il caso Unicredit, che sono ritenuti spie di una situazione del sistema creditizio assai più grave di quello che potrebbe sembrare.

 

GIUSEPPE CONTE FA LA FOTO ALLA MERKEL GIUSEPPE CONTE FA LA FOTO ALLA MERKEL

Un editoriale del quotidiano economico finanziario Boersen Zeitung è arrivato addirittura a sollecitare una riflessione sull’opportunità di una permanenza dell’Italia nell’Eurozona. Nelle sue corrispondenze da Roma la Frankfurter Allgemeine Zeitung, espressione dell’establishment del Paese, riporta con crescente sarcasmo le contorsioni della politica italiana.

 

MUSTIER ELKETTE MUSTIER ELKETTE

Mentre Handelsblatt ha manifestato sorpresa per il brusco licenziamento del ceo di Unicredit, il francese Jean Pierre Mustier, giudicandola una manifestazione di nazionalismo finanziario. In un commento recente Boersen Zeitung, giornale vicino alle opinioni della Bundesbank, parla dell’Italia come del “grande malato d’Europa”, di “una polveriera che potrebbe far esplodere l’Eurozona”.

 

Il quotidiano punta il dito contro lo “spreco” dei cento miliardi che lo Stato ha elargito a vari settori, spesso “senza arrivare a destinazione”, e stigmatizza il salvataggio di banche come Carige e Popolare di Bari, senza contare Ilva ed Alitalia.

 

giuseppe conte e luigi di maio giuseppe conte e luigi di maio

In questo modo l’Italia scrive il quotidiano potrebbe gettare al vento “l’opportunità unica offerta dal programma di ricostruzione europeo” trascinando nel gorgo l’intero Continente. Insofferenza viene manifestata anche per il sostegno offerto dallo Stato alle banche distorcendo la concorrenza europea, mentre il sistema bancario italiano potrebbe crollare quando le moratorie sui crediti e le possibilità di una classificazione favorevole dei prestiti scadranno portando il volume degli Npl alla cifra record di 160 miliardi.

PIERCARLO PADOAN CON ELKETTE DI UNICREDIT PIERCARLO PADOAN CON ELKETTE DI UNICREDIT

 

Questi commenti dei media tedeschi sono senz’altro eccessivi nei toni, ma riflettono anche il clima di opinioni che caratterizza sotto la superficie l’establishment di Berlino. Al di la delle dichiarazioni ufficiali infatti nella capitale tedesca, ma anche a Parigi e a Bruxelles c’è preoccupazione per ciò che sta avvenendo in Italia sia sul fronte politico che su quello economico.

VERTICE EUROPEO CONTE MERKEL MACRON SANCHEZ VON DER LEYEN VERTICE EUROPEO CONTE MERKEL MACRON SANCHEZ VON DER LEYEN

 

Anche ieri gli esponenti del Ppe e della Commissione facevano filtrare che il dibattito sul Mes in corso a Roma è “una questione interna italiana”. Ma la stampa riporta oggi di pressioni di matrice brussellese su Roma. Il timore non riguarda solo l’esito estremo, ovvero il rifiuto di Roma a sottoscrivere la riforma del Salva Stati, ma anche che l’Italia non riesca ad utilizzare al meglio i fondi del Recovery Fund disperdendoli in mille rivoli frutto degli schemi della vecchia politica.

 

MARIO DRAGHI JENS WEIDMANN MARIO DRAGHI JENS WEIDMANN

Del resto chi ha buona memoria ricorda la garbata sollecitazione ad assicurarsi i finanziamenti sanitari del Mes rivolta dalla Cancelliera Merkel al governo italiano lo scorso giugno e la piccata risposta del premier Giuseppe Conte. Così come non si può dimenticare qualche mese fa l’intervista fiume di Jens Weidmann alla Faz, nella quale il governatore della Bundesbank invitava i paesi ad alto debito a una “solidarietà nazionale”, concetto questo che è sembrato un invito al varo di una patrimoniale rivolto all’Italia.

conte e merkel by osho conte e merkel by osho

 

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