di battista di maio zingaretti renzi salvini giorgetti

MES SPACCATUTTO - BONAFEDE, IL MINISTRO IN MALAFEDE, SI SALVERÀ. ANCHE RENZI, FATTI DUE CALCOLI CON L’AIUTO DI GIANNI LETTA, HA DECISO DI NON INTRUPPARSI CON SALVINI E MELONI PER VOTARE LA SFIDUCIA. IL BULLO DI RIGNANO SA BENISSIMO CHE IL VERO GROSSO OSTACOLO DI CONTE SI CHIAMA MES. CHE SPACCHERÀ NON SOLO IL M5S TRA DI MAIO E DI BATTISTA, MA POTREBBE FAR DEFLAGRARE ANCHE LA LEGA: SE SALVINI È NO-MES, IL DUPLEX EUROPEISTA ZAIA-GIORGETTI ANCORA NON SI È PRONUNCIATO…

Bonafede

DAGOREPORT

Bonafede, il ministro in malafede, si salverà. Anche Renzi, fatti due calcoli con l’aiuto di Gianni Letta, ha deciso di non intrupparsi con Salvini e Meloni per votare la sfiducia al ministro dj di Travaglio. L’obiettivo dell’ex premier è un altro: riuscire a catturare i voti dei forzisti e soprattutto dei parlamentari di Berlusconi. Il bullo di Rignano sa benissimo che il vero grosso ostacolo di Conte si chiama Mes.

 

MARCO TRAVAGLIO ALFONSO BONAFEDE

Intervistato sul Nove, dimenticando il piccolo particolare che il nostro ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già siglato il provvedimento del Mes in compagnia degli altri piddini Sassoli Gentiloni e Amendola, l’altra sera Di Maio ha scaricato il Mes sulla groppa di Conte: "Come ha detto il premier dobbiamo leggere i regolamenti, sappiamo che venerdì prossimo ci sarà una riunione per discutere sugli aspetti tecnici del 'sì condizionalità' e 'no condizionalità'. Si parla di circa 30 miliardi del Mes per l'Italia, ma noi stiamo lavorando su un accordo per il Recovery Fund che vale tra i 1.500 e 2.000 miliardi. Quindi – ha concluso Di Maio – se ci sarà un poderoso Recovery Fund, non ci sarà bisogno di nessun altro strumento”.

nino di matteo alfonso bonafede

 

Quell’ipocrita dell’ex bibitaro del San Paolo è ben consapevole che per il nuovo fondo europeo per il rilancio dell'economia, che potrebbe aggiungere almeno un migliaio di miliardi di euro sulla base di una emissione di obbligazioni europee da parte della Commissione e di garanzie degli stati, il negoziato è tuttora in corso ed occorrerà pazientare qualche mese. Se va bene: perché Olanda, Danimarca, Svezia, Austria puntano i piedi ad aumentare sensibilmente il volume complessivo del bilancio Ue+Recovery Fund. Per i paesi del Nord, il Recovery Fund si riduce solo a bond speciali e limitati.

Gualtieri Conte

 

conte di maio

Sul ''Messaggero'', Antonio Pollio Salimbeni aggiunge benzina:Le stesse dimensioni finanziarie complessive non sono chiare: si va da 700 a 1500 miliardi. Una proposta francese indica emissioni per 150-300 miliardi per tre anni, che fa 450-900 miliardi in totale. Il presidente del Parlamento Sassoli parla di «secondo tempo» per la Ue: “Con il Mes siamo a 820 miliardi di euro di risorse messe a disposizione degli Stati, se aggiungiamo gli 870 miliardi della Bce nell' acquisto dei titoli pubblici parliamo di 1.670 miliardi che oggi sono già lì. Ora concentriamoci sul piano di ricostruzione e il bilancio”.

giuseppe conte pedro sanchez

 

Per uscire dal cul-de-sac del Mes, che vede il Pd ai ferri corti con i 5Stelle, Conte cerca di arrampicarsi sugli specchi. Sa bene che la Commissione Europea, nell’attesa che si sciolga la matassa del Recovery Fund, inviterà l’Italia a intascare i 37 miliardi del Mes senza condizionalità.

 

L’idea di Conte, già comunicata a Sanchez, è che sia la Spagna il primo paese a chiedere il Mes, a quel punto Di Maio seguirà, dirà di volerlo come “atto di responsabilità politica”

grillo fico di maio di battista

nell’attesa della manna del Recovery. E qui avverrà la grande spaccatura all’interno del Movimento 5 Stelle: tra chi è a favore del Mes e chi no.

 

E Di Battista, oltre al no-Mes, è carico anche del no agli F-35, del no a Crimi come pappagallo di Luigino, del no a buttare alle ortiche la “tassa” Casaleggio. E se non va la piattaforma Rousseau, sostiene il Che Guevara di Roma Nord, si facciano gli Stati Generali per la scelta del nuovo capo politico su un’altra piattaforma.

 

Intanto, Mattarella osserva da vicino le mosse dello Schiavo di Casalino perché il governo non può e non deve cadere durante l’emergenza sanitaria della Fase 2. Sarebbe follia. Dopo aver ballato l’estate, a settembre, prima del via alla Fase 3 della Ricostruzione, ci sarà la resa del Conte.

 

salvini zaia

Il Mes non sarà solo spacca-grillini. Anche la Lega potrebbe finire balcanizzata tra Salvini e il duplex Zaia-Giorgetti. Scrive Marco Conti su ''Il Messaggero'':Malgrado il no deciso di Matteo Salvini all'utilizzo del Mes, non si sono ancora espressi i governatori della Lega che peraltro guidano anche due regioni, come la Lombardia e il Veneto, con il più alto numero di contagi e di spese’’.

 

Come conferma, Giorgetti, lanciato ieri da Verderami sul Corriere, è riuscito a far imbufalire di nuovo Salvini. Approfittando di una vecchia dichiarazione del Truce che, per ritornare a palazzo Chigi, auspicava SuperMario a capo di un esecutivo di unità nazionale, Giorgetti ha rilanciato la palla europeista sapendo bene che Draghi che è stato governatorte della BCE non andrà mai con chi è contro il Mes e se la fa con Marine Le Pen, Orban e AFD e ha come consiglieri Borghi Bagnai e Siri. Un fatto di principio.

 

lagarde draghi mattarella

In cuor suo Giorgetti pensa alla scissione: una volta che alle regionali del prossimo autunno Zaia verrà confermato governatore del Veneto con il 70 per cento di voti, avrà la statura di un leader che può ribaltare il regno di Salvini.

salvini giorgetti

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…