mario draghi in visita alla comunita di sant'egidio

UN MESSAGGIO AI PARTITI “PRODUTTIVISTI” DA PARTE DI DRAGHI - BUONA PARTE DELLA VISITA DEL PREMIER ALLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO È STATA DEDICATA ALLA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL’OPPORTUNITÀ DI MANTENERE IN PIEDI IL REDDITO DI CITTADINANZA - DEL RESTO, NEL 2020 2 MILIONI DI ITALIANI HANNO AVUTO BISOGNO DI AIUTO PER TIRARE AVANTI. METÀ DI LORO NON NE AVEVA MAI AVUTO NECESSITÀ PRIMA…

Domenico Agasso e Ilario Lombardo per “La Stampa”

mario draghi in visita alla comunita di sant'egidio

 

La visita non è mai stata comunicata dall'agenda ufficiale del presidente del Consiglio. Segno che martedì sera Mario Draghi ha varcato le porte della comunità di Sant' Egidio a Roma con il desiderio di non trascinarsi dietro il frastuono dell'incontro più cerimoniale, che avrebbe comportato un discorso e una sintesi da consegnare alla stampa.

 

mario draghi in visita alla comunita di sant'egidio

La visita in forma «strettamente privata», come conferma Marco Impagliazzo, presidente della Comunità fondata da Andrea Riccardi e snodo di relazioni diplomatiche cruciali che le sono valse il nome di «Onu di Trastevere», acquista però un valore politico alla luce del contesto in cui si è svolto e dei temi che sono stati affrontati in due ore di colloquio.

 

marco impagliazzo foto di bacco

In piena manovra, mentre i partiti litigano su quale respiro finanziario dare alle misure economiche, e mentre mezza maggioranza chiede di cancellare il Reddito di cittadinanza, buona parte dell'incontro di Sant' Egidio è stato dedicato alla lotta alla povertà e alla necessità di mantenere il sussidio ideato dai 5 Stelle.

 

D'altra parte, Draghi continua a considerarlo uno strumento utile e importante e lo ha più volte ribadito a leader della Lega Matteo Salvini e al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, di Forza Italia, quando hanno detto o cercato di depotenziarlo.

JOSE MARIA BERGOGLIO MARIO DRAGHI

 

Una posizione che si trova in perfetto asse con la Chiesa e con Sant' Egidio: «Noi siamo favorevoli - afferma Impagliazzo - A nostro avviso non è vero che chi lo percepisce poi non va a lavorare. Anche i dati americani dicono la stessa cosa su tutti coloro che hanno ricevuto sussidi».

 

mario draghi in visita alla comunita di sant'egidio 1

Il presidente della comunità si è detto d'accordo con l'ex banchiere anche su un altro punto: lavoro e reddito non per forza devono dipendere l'uno dall'altro. «Bisogna spingere politiche di incremento dell'occupazione, ma senza collegarle immediatamente al sussidio».

 

L'attenzione ai poveri

andrea riccardi marco impagliazzo foto di bacco

Meno di due mesi fa il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, auspicava che Draghi rimanesse dove la Provvidenza lo aveva voluto, e cioè a Palazzo Chigi. È naturale che anche a Sant' Egidio tutti si chiedano cosa farà, se davvero si giocherà le sue carte per il Quirinale oppure no.

 

Nessuno, però, ha osato chiederglielo, e a quanto pare l'argomento non è stato toccato. Certo è che la sponda del mondo cattolico italiano sarà essenziale in ogni caso. La tappa a Trastevere, nel cuore di una istituzione profondamente annodata allo spirito del papato di Francesco, era «attesa da tempo», giura Impagliazzo, ma rivela l'attenzione di Draghi verso le sollecitazioni del Vaticano sulla miseria degli ultimi, che sono i poveri, i migranti, ma anche le vittime di una temperatura che sta sfuggendo al controllo dell'uomo.

coronavirus e poverta' 3

 

Il premier li ha aggiornati sui risultati, non del tutto soddisfacenti, del G20 e della Cop26, la conferenza Onu sul clima di Glasgow. Poi, di fronte ai suoi interlocutori, da 53 anni impegnati nell'accoglienza e nell'assistenza dei migranti e nelle mediazioni di pace, Draghi ha elogiato «il modello dei corridoi umanitari», gli ultimi dei quali per i profughi che giungono dall'Etiopia e dal Nord Africa.

volontari caritas 1

 

Un tema che il presidente del Consiglio, due giorni dopo l'incontro con la Comunità, ha voluto fosse tra i quattro pilastri delle conclusioni del vertice di Parigi sulla Libia L'Italia e la pandemia Nel confronto di martedì però si è parlato soprattutto delle conseguenze sociali della pandemia e di come risolverle, cominciando dal «sostegno alla popolazione anziana».

 

Draghi ha più che altro ascoltato seduto tra Riccardi e il consigliere spirituale monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, alla presenza, oltre di Impagliazzo, di Mario Giro, esperto di questioni internazionali, e Daniela Pompei, responsabile immigrazione della Comunità.

mario draghi emmanuel macron

 

Il premier era curioso anche di sapere come stavano andando le cose dal punto di vista dell'assistenza. Proprio ieri papa Francesco ha celebrato la Giornata mondiale dei poveri. Secondo l'ultimo Rapporto Caritas 2 milioni di italiani hanno avuto bisogno di aiuto per tirare avanti nel 2020, l'anno del Covid.

 

Metà di loro, il 44%, non aveva mai avuto necessità di un pacco alimentare o di chiedere il pagamento di una bolletta. Era stata la Comunità di Sant' Egidio a lanciare l'allarme in piena pandemia, dichiarando di aver consegnato, tra marzo e ottobre 2020, due volte e mezzo il numero di pasti che normalmente porta a chi ha bisogno.

 

coronavirus e poverta' 2

«Abbiamo spiegato al presidente che ora le cose vanno meglio - racconta Impagliazzo - Nell'ultimo periodo i nostri centri di distribuzione di cibo e aiuti agli indigenti registrano una diminuzione di richieste pari almeno al 40%».

 

Il perché della ripresa è stato condiviso con Draghi e riguarda soprattutto il comparto turistico della ristorazione, e dei servizi alla persona: «La gente è tornata a lavorare, soprattutto chi aveva contratti precari». La crisi però non è finita, e la coda violenta rischia di colpire soprattutto i giovani, costretti alla didattica a distanza e «a un futuro incerto dopo un vuoto di relazioni scolastiche lungo mesi». Però, secondo Impagliazzo, i dati dell'economia dimostrano che «almeno parzialmente» si è rimessa in moto, come tutti i presenti all'incontro hanno riconosciuto al premier: «E lui era contento di sentirselo dire»

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…