putin obama trump biden

MOSCA AL NASO - L'ACCUSA DEL "CORRIERE": "NON C'È DUBBIO CHE ALL'ORIGINE DEL PEGGIORAMENTO DELLE RELAZIONI CON LA RUSSIA CI SIA ANCHE L'ATTEGGIAMENTO DELLE VARIE AMMINISTRAZIONI AMERICANE CHE HANNO SEMPRE SNOBBATO MOSCA NON VOLENDO CONSIDERARLA UN INTERLOCUTORE FONDAMENTALE. COSÌ DA PARTNER STRATEGICO CHE ERA DOPO IL CROLLO DELL'URSS, LA RUSSIA È DIVENTATA NUOVAMENTE AVVERSARIO…." - MISSILI, NATO, CRIMEA: COSA CHIEDE PUTIN ALL'OCCIDENTE

Fabrizio Dragosei per il "Corriere della Sera"

 

OBAMA PUTIN

L'arrivo di decine di migliaia di soldati alla frontiera occidentale della Russia e la presentazione di un pacchetto di richieste a Usa e Nato sulla sicurezza europea sono una provocazione del leader del Cremlino desideroso di «menar le mani» o solo l'inevitabile risposta a iniziative ostili dell'Occidente, come sostiene Putin? Non c'è dubbio che all'origine del peggioramento delle relazioni ci sia anche l'atteggiamento delle varie amministrazioni Usa che hanno sempre snobbato Mosca non volendo considerarla un interlocutore fondamentale.

 

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

Così da partner strategico che era dopo il crollo dell'Urss, la Russia è diventata nuovamente avversario. E questo anche grazie al contributo dell'ex agente del Kgb che non ha certo fatto tutto il possibile per evitare di inasprire le relazioni. Vediamo sui singoli punti la situazione e cosa vuole veramente la Russia da noi.

 

MISSILI E SCUDI STRATEGICI

Risale all'inizio della presidenza Putin il venir meno di quell'equilibrio che aveva assicurato la pace anche durante la guerra fredda. Il motivo ufficiale era la difesa dal lancio di ordigni da parte di Corea del Nord e Iran.

 

Ma lo scudo difensivo che gli Usa decisero di installare in Polonia e Repubblica Ceca (poi Romania) e che si sta finendo di realizzare, di fatto riduce la sicurezza russa perché può anche intercettare eventuali armi nucleari lanciate da Mosca in risposta a un teorico attacco americano con missili intercontinentali. Le preoccupazioni russe sono all'origine dell'abbandono dei vari tavoli negoziali. Poi gli Usa sono unilateralmente usciti da accordi sugli armamenti accusando la Russia di averli già violati.

 

TRUPPE AL CONFINE

trump putin obama

L'attuale situazione in realtà si trascina da un anno. Dodici mesi fa la Russia iniziò grandi manovre a Occidente ma, secondo quanto ha sempre sostenuto il Cremlino, in risposta a iniziative Nato. Effettivamente a Bruxelles si era deciso di creare una forza di intervento rapida e di spostare a rotazione militari di vari Paesi membri sul territorio di ex nazioni satelliti dell'Urss o repubbliche della stessa Unione Sovietica (Paesi baltici). Le ultime iniziative in questo campo sono di questi giorni: l'Ucraina ha iniziato manovre militari e la Russia si è messa d'accordo con la Bielorussia per nuove esercitazioni.

vladimir putin emmanuel macron.

 

ALLARGAMENTO NATO

Ci fu certamente una promessa americana fatta ai tempi di Gorbaciov, ma fu solo verbale. Man mano che vari Paesi ex Urss (i baltici) o del Patto di Varsavia entravano nell'Alleanza, la Russia ha protestato ma senza alcun effetto. È vero però che la Nato non ha spostato a est armamenti nucleari. Oggi Mosca chiede che per iscritto si codifichi che Ucraina e Georgia non entreranno. Washington non può dichiararlo ufficialmente (ogni Paese deve essere libero di decidere delle sue alleanze, eccetera) ma nei fatti l'allargamento a questi due Paesi è oggi impossibile.

 

Se non altro perché entrambi hanno conflitti aperti (Ossezia e Abkhazia per la Georgia; Crimea e Donbass per l'Ucraina) che non possono essere accettati in base al testo sull'allargamento della stessa Nato del 1999.

attacco russo all ucraina ipotesi

 

RICHIESTE RUSSE

I documenti presentati da Mosca a Usa e Nato prevedono condizioni che non saranno accettate, come il ritiro delle truppe Usa dai Paesi entrati nella Nato dopo il 1997, anche se a Washington non dispiacerebbe certamente di ridurre il suo impegno nel Vecchio Continente.

 

Ma Putin questo lo sa benissimo e la richiesta è solo una pedina da scambiare. Mosca vorrebbe anche che venisse riconosciuta l'annessione della Crimea ma sa che anche questo è impossibile. E allora? Ufficialmente, per accontentare tutti, ci vorrà una ripresa dei negoziati sui vari trattati di limitazione degli armamenti. E una lenta e graduale de-escalation nei fatti. La Crimea rimane ufficialmente parte dell'Ucraina e continuerà a vivere nel limbo, forse per decenni. Tanto oramai è collegata con un ponte alla Russia e i suoi abitanti hanno passaporti russi.

truppe russe rientrano alla base

 

IL DONBASS

È la questione più difficile. Gli accordi di Minsk prevedono la concessione di un'ampia autonomia ma non potranno essere attuati perché i nazionalisti ucraini condizionano i governanti di Kiev (Zelensky oggi e Poroshenko ieri). Le repubbliche di Donetsk e Lugansk sopravvivranno in qualche modo anche senza essere riconosciute (la Transnistria è in questa situazione da trent'anni).

 

militari russi

Buona parte degli abitanti ha passaporto russo. La situazione potrebbe precipitare se i falchi in Ucraina decidessero un colpo di mano contro gli indipendentisti ora che il Paese ha ricevuto parecchie armi dall'Occidente. In quel caso Mosca interverrebbe con mano pesante come accadde nel 2008 con la Georgia quando l'allora presidente Saakashvili tentò di riprendersi con la forza l'Ossezia del Sud durante le Olimpiadi estive di Pechino.

carri armati russi esercitazione militare russa

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...