mughini feltri carola rackete

MUGHINI E FELTRI DUELLANO SU CAROLA RACKETE - “I NOSTRI CARISSIMI FINANZIERI NON SI SONO SBUCCIATI ALCUNCHÉ. FAR PASSARE LA “PIRATESSA” COME UNA CHE VOLEVA IL MALE DEI NOSTRI CONNAZIONALI NON STA NÉ IN CIELO NÉ IN TERRA. È STATO UN CASO” - “CAROLA SE NE FOTTE DELLE NOSTRE CONDIZIONI ECONOMICHE E SOCIALI, TANTO LEI È TEDESCA, E PENSA CHE L'IMPORTANTE SIA EVITARE NAUFRAGI. IO INVECE PENSO CHE PER EVITARLI SIA INDISPENSABILE CHIUDERE I PORTI”

giampiero mughini

1 - LA CAPITANA NON È UNA CRIMINALE

Giampiero Mughini per “Libero quotidiano”

 

Caro Feltri (Vittorio), tu sai che ti voglio bene e sai che mi diverte il format giornalistico che ti sei dato, mostrare ogni volta quanto siano imbecilli quelli di sinistra. E, come in questo caso, quanto abbiano ragione quelli della sponda opposta: quelli che giudicano la capitana Carola «una matta o peggio una criminale».

 

carola rackete

Ora tu sai a puntino - e questo perché ci bazzichiamo da trent'anni e ancora una volta ti ringrazio da quanto profumatamente hai sempre pagato il mio lavoro - che io non sono per niente «di sinistra», termine peraltro vacuo e privo di alcun significato. Eppure questa volta dissento nettamente da quanto hai scritto su Libero, il giornale che dirigi e che ha il torto di voler apparire a tutti i costi «il più di destra» possibile, e anche se anche questo è un termine vacuo e privo di significato. Non è questione di «beoti» che applaudono la capitana pur non sapendo bene che vuol dire accogliere sempre e comunque «i disperati» del mare.

 

giampiero mughini

È una questione semplicissima, che poteva essere risolta in cinque minuti, come ha detto l'ottimo Marco Minniti, anche lui credo uno che ci pulisca le scarpe con l'archeologica diade destra/sinistra. Che quei 40 poveri disgraziati continuassero a rullare sul mare e a dormire per terra e a usufruire di un solo bagno chimico magari fino a Natale, è questione talmente indecente che a commentarla non c' è bisogno di paroloni.

 

In realtà la questione era perfettamente risolta prima che la capitana Carola avviasse la manovra disperata di attraccare a ogni costo. C'erano 4 o 5 Paesi europei che avevano dichiarato di accettare ciascuno la sua quota parte dei 40 poveri disgraziati. Non c' era che da farli sbarcare a Lampedusa, farli riposare un paio di giorni e poi consegnarli a ciascuno di quei Paesi. Cinque minuti, non di più. Come vedi non c' era alcuna «invasione della nostra Patria» come purtroppo tu scrivi.

CAROLA RACKETE

 

E tanto più che nel tempo in cui è durata questa fiction massmediatica, su altre spiagge del nostro Paese sono sbarcate alcune centinaia di immigranti. Ovvio, non li terremo tutti. Ovvio, non possiamo tenerli tutti. Ovvio, sono in tanti in Europa a fare gli stronzi su questo argomento che è di decenza umana, salvare chi è in pericolo sul mare. Quanto ai rischi corsi dalla nostra motovedetta, sei antico del nostro mestiere, caro Vittorio, per non intuire com' è andata.

 

CAROLA RACKETE

La nostra motovedetta è stata mandata per mare costasse quel che costasse a impedire l' attracco alla «piratessa». Manovrare di notte e dopo giornate e giornate di tensione non è semplicissimo. Il cozzo è stato sfiorato. Fortuna che i nostri carissimi finanzieri non si siano sbucciati alcunché. Far passare la piratessa come una che voleva il male dei nostri connazionali non sta né in cielo né in terra. È stato un caso, è stato un accidente, com' è spesso della nostra vita - Vittorio, è tutto molto semplice. Cinque minuti. Cinque minuti di ragionamenti da esseri umani. Figurati che me ne frega a me della «sinistra», contro cui battaglio a mio danno e pericolo da quarant' anni. Ti abbraccio.

 

vittorio feltri 2

2 - NON È NEPPURE UNA PERSONA TANTO AFFIDABILE

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

Caro amico Mughini, hai scritto un libro meraviglioso sui Cretini di sinistra che ha fatto nascere in me una grande ammirazione per te. Sono sedotto dalla tua intelligenza e arguzia. Per quanto riguarda la questione in ballo non hai tutti e torti e neppure tutte le ragioni. Carola suscita in me sentimenti contrastanti: un po' di simpatia e molta antipatia. Non capisco perché ella vada in giro per mare allo scopo di raccattare dei poveracci, con una nave olandese, e dopo averli salvati invece di portarli a casa sua intenda scaricarli a noi italiani.

 

È capitato anche a me di fare della beneficenza, ma con i soldi miei e non con quelli altrui. Essere buoni e umani è cosa lodevole, per cui Carola non andrebbe bistrattata per ciò che ha fatto, ma per come lo ha fatto non merita lodi.

 

CAROLA RACKETE

Il nostro Paese è pieno di immigrati e uno più o uno meno non cambia. Ci mancherebbe. Rimane il fatto che se non si pone un limite agli ingressi andiamo incontro a una invasione intollerabile. Pertanto non è una follia stabilire un numero chiuso, come nelle università. Più di tanti immigrati non ce li possiamo permettere, altrimenti continueremo ad accogliere poveracci senza avere la possibilità economica per ospitarli in modo decente. Le città pullulano di disgraziati senza arte né parte, che vivono per strada incapaci di inserirsi per mancanza di lavoro e di alloggi. È questo che vogliamo? Non mi pare il modo migliore di agire.

vittorio feltri fuma una sigaretta

 

Carola se ne fotte delle nostre condizioni economiche e sociali, tanto lei è tedesca, e pensa che l' importante sia evitare naufragi. Io invece penso che per evitarli sia indispensabile chiudere i porti e impedire che certa gente si illuda di trovare nella Penisola un paradiso inesistente. Il problema non è destra o sinistra, ma se la sinistra non capisce che siamo nei guai non posso applaudirla.

CAROLA RACKETE

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