giuseppe conte erdogan

NATO MORTA - 200MILA MASCHERINE GIÀ PAGATE DALL'ITALIA BLOCCATE IN TURCHIA. MA ERDOGAN NON ERA QUELLO CHE DICEVA ''NOI IL VIRUS NON CE L'ABBIAMO?''. MENO MALE CHE SONO UN NOSTRO ALLEATO NELL'ALLEANZA ATLANTICA - CONTE COSTRETTO A CHIAMARE IL SATRAPO DI ANKARA PER SBLOCCARE L'ORDINE (SENZA RIUSCIRCI), DESTINATO AGLI OSPEDALI DI EMILIA ROMAGNA E MARCHE

 

Milena Gabanelli per www.corriere.it

 

Mai avremmo immaginato che agli operatori sanitari e alla popolazione venisse a mancare il presidio di tutela numero uno: la mascherina. La produzione, da decenni, avviene solo in quei Paesi dove il costo della mano d’opera è molto basso, e infatti fino al 10 Gennaio (data dell’ultima spedizione dalla Cina) costavano pochi centesimi. Poi c’è la Turchia, con una trentina di aziende che producono soprattutto quelle più protettive e di cui gli ospedali oggi hanno disperato bisogno.

 

GIUSEPPE CONTE CON ERDOGAN

Ebbene, almeno due grossi gruppi italiani che riforniscono i nostri ospedali hanno acquistato e pagato centinaia di migliaia di mascherine, ma il governo turco, dal 5 Marzo, le tiene bloccate alla dogana dell’aeroporto di Ankara. La storia inizia a fine febbraio: la Comitec (gruppo Klinikom) riceve dalla Regione Emilia Romagna una richiesta di fornitura urgente di mascherine Fpp2 e Fpp3, con e senza valvola. Il product manager della Comitec si presenta alla Ege Maske, l’azienda turca che sforna ogni giorno 1 milione di pezzi. Verificato lo standard e qualità ne acquista subito 200.000, le paga sull’unghia 670.000 euro, e ne ordina altre 300.000 a settimana fino al 30 Aprile, con l’opzione di continuare fino a quando ci sarà necessità.

 

Consegnate il 4 Marzo, sono ancora ferme in dogana

La consegna del primo lotto avviene il 4 marzo all’aeroporto di Ankara, ma la spedizione non parte: durante la notte il governo turco ha disposto che per l’esportazione di questi presidi ci vuole l’autorizzazione del Ministero del Commercio Estero. Il nostro product manager corre al Ministero, compila i moduli, torna in dogana, ma l’ok all’esportazione non arriva. Poche ore prima era stata aggiunta una postilla al decreto: «È richiesto anche il visto del Ministero della Sanità».

 

GIUSEPPE CONTE ERDOGAN 1

Siamo al 6 marzo, l’ingegnere della Comitec va all’Ambasciata italiana, che interloquisce con il viceministro turco e chiede lo sblocco immediato, vista la gravità della situazione in Italia. La risposta è una promessa: entro 2 giorni il carico potrà partire. La sera del 18 Marzo è ancora fermo alla dogana di Ankara. Nella stessa situazione la Sol Group di Monza, che fornisce bombole di ossigeno e assistenza domiciliare ai malati di coronavirus, ed ha urgenza di proteggere tutta la catena di operatori. Acquistate e consegnate 90.000 mascherine ffp2, ma bloccate ad Ankara dalla decisione di Erdogan.

 

Le aziende turche non ricevono più commissioni

Le aziende turche che intanto hanno ricevuto ordini dall’Italia e altri Paesi europei non incasseranno, perché sul nulla nessuno anticipa milioni di euro. Solo l’Italia ha bloccato in questi giorni commesse in vari Paesi, fra cui la Turchia, per 27 milioni di pezzi, proprio perché gli ordini, sui quali sono stati sborsati anticipi, vengono poi fermati in dogana. La ditta Amet Maske (una della più grandi del Paese) ha dichiarato che se il Governo turco sblocca le spedizioni gli regala 300.000 mascherine; ieri il general manager della Ege Maske ha dichiarato a Eleven News: siamo in grado di fornire mascherine a tutti i Paesi europei.

LUCA ZAIA E LE MASCHERINE

 

In effetti in Turchia, dove ci sono 98 casi di contagio dichiarati su 80 milioni di abitanti, ben 30 aziende sono in grado di produrre 50 milioni di mascherine alla settimana, quindi nelle condizioni di provvedere al fabbisogno qualora scoppiasse l’epidemia. Di fatto Erdogan sta bloccando l’ingresso di euro nel suo paese, in un braccio di ferro tutto politico fra Turchia e Europa, mentre la pandemia corre. «Ferme alla dogana — racconta il product manager della Comitec — c’erano anche quelle di altri Stati, oggi ci sono quelle delle aziende italiane».

 

La telefonata di Conte ad Erdogan

Il ministro Di Maio finora non è andato ad Ankara per aprire un canale umanitario, ricordando alla Turchia che la loro economia è decollata anche grazie alla tecnologia italiana che utilizza nelle sue fabbriche. Martedì in tarda serata sappiamo che il premier Conte ha telefonato ad Erdogan per chiedere lo sblocco. Ma al momento nulla è successo.

 

L’azienda italiana non può farsi restituire i soldi dalla Ege Mask perché sono state consegnate; non può portarle in Italia perché serve il visto governativo. A bloccare le esportazioni sono anche la Russia, il Kazakistan, l’Ucraina, la Romania. E quando un carico parte, non sai se arriva, perché durante il tragitto spesso viene requisito o bloccato. È successo alla Gvs, un’altra grande azienda italiana, che ha acquistato in Romania mascherine semilavorate destinate alla protezione civile, ma in questo caso a bloccarle ci ha pensato l’Ungheria.

 

Naomi all'aeroporto, guanti e mascherina

Si riavvia la produzione italiana

Scopriamo ora la nostra fragilità, quando la protezione dei tuoi operatori dipende dall’avere o meno quel pezzo di tessuto-non tessuto ormai prodotto in Cina, Taiwan, India, Turchia, Corea. Poi scoppia una pandemia e ti accorgi di non aver mai pensato a mantenere in casa le scorte di materiale strategico. Adesso si sta correndo a costruire linee di produzione: le sta ampliando la Gvs che, lungimirante, già da qualche anno produce mascherine biohazard Ffp3, quelle per i rischi biologici, con una capacità produttiva di 650.000 pezzi al mese. I loro fornitori storici, tedeschi e americani, garantiscono materia prima i prossimi 3 mesi. Nel frattempo speriamo sia partita una produzione italiana di tessuto speciale.

 

mascherina filtro ffp2

L’Agenzia Industria Difesa sta prendendo accordi per dotare di impianti la loro struttura manifatturiera di Torre Annunziata, e produrre dispositivi 7 giorni su 7 h 24. La chiamano «produzione massiva in tempo di guerra, e per fare magazzino in tempo di pace». Lavorerà insieme all’Istituto Farmacologico Militare di Firenze, che sta già facendo produzioni massicce di disinfettante. Resta il tema: quando hai messo in piedi velocemente i macchinari, la materia prima per fare le ffp2 dove la prendi? Al momento la importiamo, da Cina, Taiwan, Corea, India, Turchia, con tutti i problemi che sappiamo. Questa è una partita che si vince solo con la collaborazione e solidarietà internazionale, perché il virus non ha firmato accordi di Jalta o patti con l’Alleanza Atlantica, lui banalmente cerca solo un corpo qualunque in cui infilarsi.

mascherina filtro ffp3 3mascherina filtro ffp3 2mascherina filtro ffp3

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...