romano prodi mario draghi

 "DRAGHI DEVE RESTARE AL GOVERNO FINO AL 2023 È UNA GARANZIA PER LA STABILITÀ DELL'ITALIA" - LO SCHEMA DI ROMANO PRODI: "QUALSIASI SCOSSONE NEI PROSSIMI MESI METTEREBBE IN ALLARME IL SISTEMA INTERNAZIONALE. CONOSCENDO BENE BRUXELLES, È POSSIBILISSIMO CHE AD UN CERTO PUNTO POSSANO INTERROMPERSI I FINANZIAMENTI. LE CONDIZIONI SONO ANALITICHE E DETTAGLIATE: SONO STATE SCRITTE PERCHÉ UN DOMANI LE RISORSE POSSANO ESSERE SOSPESE, ANCHE PER L'ITALIA. IL GOVERNO DRAGHI È NATO PROPRIO PER EVITARE QUESTO SCENARIO - I CORTEI NO-VAX? IN OGNI SOCIETÀ C'È UNA QUOTA DI IRRAZIONALITÀ, QUELLA CHE GLI ANGLOSASSONI CHIAMAVANO UN TEMPO, LUNATIC FRINGE, LA FRANGIA LUNATICA"

Fabio Martini per "la Stampa"

 

romano prodi on the beach

Fra otto giorni ha inizio il semestre bianco e dunque l'impossibilità di sciogliere le Camere consentirà ai partiti di tirare ancor di più la corda senza spezzarla, ma Romano Prodi, che ha conosciuto sulla sua pelle l'egoismo delle forze politiche, sdrammatizza con humour padano: «Ma noi è un bel po' che siamo dentro il semestre bianco! A me pare che i partiti abbiano capito da tempo che, in emergenza, è tutto congelato. Direi che il semestre è iniziato non appena è nato il governo Draghi!».

 

Sempre in connessione con le principali personalità politiche italiane e con un vasto network internazionale, il Professore sorride disincantato a chi prova a riproporre per lui il tema del Quirinale? «Ma no! Credo che oramai lo abbiano capito bene proprio tutti: pur non essendo mai stato fazioso, mi sono sempre battuto per le mie idee, non le ho mai cambiate e quindi difficilmente posso rappresentare tutto il Paese».

 

romano prodi

Alla fine del semestre bianco Draghi potrebbe essere "indotto" a salire al Colle e questo significa che fra 20 settimane questo governo si congeda: un lusso che l'Italia può concedersi? «Gli scenari di questo tipo non sono mai prevedibili in modo "matematico". Per almeno due ragioni preliminari. Primo: bisogna capire cosa vuole fare Mario Draghi. Molto dipenderà da quello che lui deciderà come orizzonte per la sua vita. Secondo: come reagiranno i partiti ad una sua candidatura o ad una sua non-candidatura? Fare previsioni è difficile. L'unica cosa indispensabile è che il passaggio del Quirinale non sia conflittuale. Che non rompa il Paese».

 

mario draghi marta cartabia 1

Ma al netto delle legittime ambizioni di Draghi, a suo avviso per gli italiani quale sarebbe lo scenario migliore?

«Sarebbe importante che Draghi e la sua maggioranza potessero governare sino alla fine della legislatura: qualsiasi scossone nei prossimi mesi metterebbe in allarme il sistema internazionale. Dunque una permanenza del governo sarebbe una garanzia per tutti. Ma occorre dire che Draghi anche come Capo dello Stato - con un passaggio guidato e non traumatico - sarebbe una garanzia importante. Tra l'altro anche una garanzia di durata».

mario draghi in conferenza stampa

 

C'è chi dice: dal Quirinale Draghi potrebbe indicare il ministro dell'Economia e col suo carisma potrebbe "governare" transizione e rapporti con l'Europa, come e più che a palazzo Chigi. Ma davvero è così?

«Governare dal Quirinale? No, perché per definizione è il governo a governare. Ma indirizzare sicuramente sì. Anche se ovviamente tra governare e indirizzare c'è differenza. Ma attenzione: nel passaggio del Quirinale c'è un aspetto strategico: è indispensabile che non sia conflittuale. Perché un passaggio turbolento, questo sì, sarebbe molto pericoloso».

 

Si dimentica spesso che la fetta più cospicua di risorse europee non è prevista per il Paese con più popolazione ma quello crescita più bassa. Lei conosce Bruxelles: è ipotesi di scuola la sospensione dei fondi davanti ad inadempienze italiane?

mario draghi all accademia dei lincei

«Conoscendo bene Bruxelles, è possibilissimo che ad un certo punto possano interrompersi i finanziamenti. Le condizioni sono estremamente analitiche e dettagliate. Di una precisione al limite della pignoleria: sono state scritte perché un domani le risorse possano essere sospese per qualsiasi Paese e quindi anche per l'Italia. Il governo Draghi è nato proprio per evitare questo scenario. Occorre il passaggio decisivo: tradurre queste importanti premesse in realtà concrete. Trasformando il sistema produttivo e facendo tutte le riforme strutturali».

 

Periodicamente si sente ripetere: «È l'ultima occasione per l'Italia». Stavolta un refrain retorico più vero di altre volte? O sfruttiamo la leva europea o rischiamo di non rimetterci in piedi?

PRODI MERKEL

«È così! Non ci vuole la matematica, basta. l'aritmetica! Se arrivi ad un debito di 160 rispetto al Pil, dovrai mettere nel contro sul lungo periodo una ripresa di aggressività dei Fondi internazionali che sul breve si è attenuata. Io ero arrivato a 100, non perché volessi battere un record ma perché alla lunga i conti li devi aggiustare. E d'altra parte se non te li aggiusta una guerra o un'inflazione galoppante, e speriamo che il cielo non ce le dia, li devi aggiustare tu!».

 

Chiunque guidi il governo, cosa deve fare per mantenere le risorse promesse dall'Europa?

«Dopo aver presentato un Piano credibile, un cronoprogramma e l'impegno a realizzare alcune riforme strutturali, occorre il passaggio decisivo: tradurre queste importanti premesse in realtà concrete. Trasformando il sistema produttivo e facendo le riforme istituzionali. Per l'Italia, la vera leva che può attivare il Next Generation Eu sta nei cambiamenti che noi al nostro interno sapremo fare: è la fase più complicata».

 

romano prodi dimartedi 2

Vigilia delle elezioni tedesche: che traccia lascia Angela Merkel nella storia europea?

«Ho sempre avuto un giudizio complessivamente positivo dell'azione di Angela Merkel. Certo, a suo tempo ho espresso un giudizio estremamente duro sul suo atteggiamento verso la Grecia e soprattutto sulla politica dell'austerità: uno sbaglio che è costato. Ma più di recente abbiamo avuto una Germania ben diversa, che ha sostenuto la solidarietà europea. Un atteggiamento che un anno e mezzo fa, non pensavamo neppure come ipotesi lontana».

 

Senza la sua "mutti", non sarà più la stessa Germania e la stessa Europa?

«Guardate: quando arrivò Kohl tutti dissero che era una personalità di secondo piano e lo stesso si ripeté con Angela Merkel! Ricordiamoci che in Germania prevalgono sempre la continuità e la chiarezza degli orizzonti. Persino in un Paese che impiega sette mesi per comporre un governo. Poi, una volta fatto il governo, quello tiene per un'intera legislatura. La solidità delle strutture politiche è decisiva».

ENRICO LETTA ROMANO PRODI

 

Le piace il "nuovo" Letta, che scommette su risposte nette, talora anche a costo di rifiutare il confronto parlamentare?

«Se leggo le ultime intenzioni di voto vedo che passettino dopo passettino, Letta sta ricomponendo la forza del partito, che oramai è pari a quella della Lega. Ora, dopo la ricuciture, le Agorà: il tentativo di ricostituire un partito popolare, a larga base. Che Letta riesca o meno, ha una potenzialità: lui appartiene al partito e non alle correnti».

 

Un Pd "bideniano"? Leader moderato e proposte molto profilate?

«Noi stiamo sottovalutando l'innovativa politica economica e sociale di Biden. Non siamo più in un contesto di liberismo dominante, col quale ho dovuto confrontarmi io e in Italia il Pd è l'unico che almeno teoricamente sta interpretando quella linea. Se continuerà a farlo, credo che lo spazio sia destinato a crescere».

ENRICO LETTA ROMANO PRODI 1

 

I cortei no-vax degli ultimi giorni preludono a movimenti "eversivi"?

«In ogni società c'è una quota di irrazionalità, quella che gli anglosassoni chiamavano un tempo, lunatic fringe, la frangia lunatica. Si tratta di minoranze che purtroppo fanno parte della "normalità" delle società moderne nelle quali alcuni individui si rifugiano in sé stessi anziché condividere i valori di convivenza col resto della collettività. Dobbiamo riconoscere che da noi questi movimenti sono meno rilevanti che in Francia o negli Stati Uniti».

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO