marina pier silvio berlusconi antonio tajani

 

L’ULTIMATUM DEI BERLUSCONI A TAJANI: UN ANNO DI TEMPO PER CAMBIARE FORZA ITALIA E FARLA TORNARE “RIFERIMENTO DEI TANTI MODERATI DEL PAESE” (PIER SILVIO DIXIT) – IL MINISTRO DEGLI ESTERI MINIMIZZA IL COMMISSARIAMENTO MESSO IN ATTO DAGLI “AZIONISTI DI MAGGIORANZA” DEL PARTITO: “PIER SILVIO HA DETTO ESATTAMENTE QUELLO CHE DICO IO: FI DEVE PASSARE DALL’ATTUALE QUASI 10% AL 20%. LUI E MARINA SONO LIETI CHE L’OPERA DEL PADRE VENGA PORTATA AVANTI”. I FIGLI DI SILVIO IN REALTÀ NON GRADISCONO IL SUO APPIATTIMENTO SULLA MELONI, E PRETENDONO VOLTI NUOVI – IL TRIANGOLO DEL DEBBIO-CONFALONIERI-LETTA (INDISPETTITO CON TAJANI PER IL POCO SOSTEGNO A MALAGÒ…)

1. DAGOREPORT - IL "NO" A URSULA VON DER LEYEN SEGNA LO SPARTIACQUE DEL GOVERNO MELONI NON SOLO IN EUROPA MA ANCHE IN CASA: SI TROVERÀ CONFICCATA NEL FIANCO NON UNA BENSÌ DUE SPINE. OLTRE ALL'ULTRA' SALVINI, S'AVANZA UNA FORZA ITALIA CON VOLTI NUOVI, NON PIÙ SUPINA MA D’ATTACCO, CHE ''TORNI AD ESSERE RIFERIMENTO DEI TANTI MODERATI DEL PAESE” (PIER SILVIO) -  ORA I PALAZZI ROMANI SI DOMANDONO: CON DUE ALLEATI DI OPPOSIZIONE, COSA POTRÀ SUCCEDERE AL GOVERNO DELLA UNDERDOG DELLA GARBATELLA? NELLA MENTE DELLA DUCETTA SI FA STRADA L’IDEA DI ANDARE AL VOTO ANTICIPATO (COLLE PERMETTENDO), ALLA RICERCA DI UN PLEBISCITO CHE LA INCORONI “DONNA DELLA PROVVIDENZA” A PIAZZA VENEZIA - MA CI STA TUTTA ANCHE L’IDEA DI UNA NUOVA FORZA ITALIA CHE RIGETTI L'AUTORITARISMO DI FDI PER ALLEARSI CON IL PARTITO DEMOCRATICO E INSIEME PROPORSI ALL’ELETTORATO ITALIANO COME ALTERNATIVA AL FALLIMENTO DEL MELONISMO DEL “QUI COMANDO IO!”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-luglio-si-conferma-mese-piu-crudele-fascismo-402482.htm

 

2. «SONO ATTACCHI PUERILI NOI INFLUENTI, LORO NO LA SCELTA DI FDI? DIVERSA»

Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Antonio Tajani, si sente «imbarazzato» — come dice Salvini — per aver votato von der Leyen in compagnia di Socialisti e Verdi?

antonio tajani

«No. È davvero puerile sostenere che il tuo peso dipende da chi fra gli altri vota il tuo candidato, perché — lo ricordo — Ursula von der Leyen era la candidata del Ppe, il partito centrale in Europa, del quale noi siamo componente fondamentale. Sarebbe come se io dicessi che Salvini ha votato con Salis, Rackete, Fratoianni e Conte». […] «Mi attengo ai fatti: noi siamo influenti nella governance Ue, i Patrioti sono ininfluenti.

[…]».

 

Anche Meloni non ha votato von der Leyen. Ininfluente pure lei?

pier silvio marina berlusconi

«La situazione è molto diversa. I Conservatori hanno cariche in Europa, e il capo del governo italiano in Consiglio si è astenuta su von der Leyen, non ha votato contro né ha usato toni critici dopo. Non si è trovata d’accordo sul programma, ma ha ampio margine per trattare sui ruoli in commissione e ha noi, nel Ppe, che rappresentiamo la seconda forza del governo».

 

[…] Lei si augura un futuro ingresso di Meloni nel Ppe?

«Io penso che l’equilibrio e la stabilità dell’Europa, che è ciò che mi preme, sia dato dal fatto che il Ppe ha un partito alla sua destra, i Conservatori, e uno alla sua sinistra, i Socialisti. Poi sui singoli temi ci possono essere convergenze diverse in Parlamento».

 

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

[…] Intanto dopo le dichiarazioni di Marina e Pier Silvio Berlusconi si è aperto un caso Forza Italia: che succede?

«Assolutamente nulla, questa è la verità. Pier Silvio ha detto esattamente quello che dico io: FI deve passare dall’attuale quasi 10% al 20% alle prossime elezioni. È un obiettivo realistico perché sempre più l’area da occupare — quella tra Schlein e Meloni — non è rappresentata, a parte da noi. E stiamo lavorando in questa direzione. La pensiamo tutti allo stesso modo».

 

Che vi siete detti nell’incontro a pranzo di venerdì?

MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI

«È stato un normale incontro come altri. Ma se vuole saperlo, i figli di Berlusconi sanno bene il numero di voti che abbiamo preso: tanti. E sono molto lieti che l’opera del padre venga portata avanti».

 

E per prenderne di più come si fa?

«Allargandosi, come stiamo già facendo: con accordi politici come con Svp, Noi moderati, movimenti civici. Facendo congressi cittadini. Portando idee e proposte».

 

antonio tajani e giorgia meloni al senato

Anche cambiando facce, quelle che vanno in tv per esempio?

«Ma in tivù vanno già tanti nuovi, e comunque non serve una bella faccia, ma lavoro e competenza. Detto questo, noi siamo sempre aperti a nuovi apporti».

 

È vero che pensate ad aprirvi ad intellettuali, imprenditori, categorie?

«Lo stiamo già facendo, abbiamo creato la Consulta del segretario presieduta da Letizia Moratti, chi vuole partecipare è il benvenuto. Tante personalità sono già impegnate con noi».

 

L’impressione è che mentre FdI fa proselitismo in mondi «vip», anche in Rai, voi siate più in seconda fila.

gianni letta silvio berlusconi

«Non lo siamo affatto, ma non ci interessa prendere posti per prendere posti. Si sa chi è vicino alla nostra area, ma a noi non interessa occupare o lottizzare, ma che ci sia gente che lavora per il bene del Paese».

 

E accanto a lei potrebbero aggiungersi altre figure al vertice, sul modello dei «professori» del Cavaliere?

«C’è uno Statuto che io rispetto fedelmente, siamo un partito vero non personale, tutte le cariche di vertice sono state elette nel congresso, ma sono pronto ad incrementare le persone anche esterne che possono arricchire con le loro idee e il loro sapere le nostre proposte».

 

pier silvio e marina funerali silvio berlusconi

3. DAI FRATELLI BERLUSCONI UN ANNO DI TEMPO PER RINNOVARE FI LETTA MEDIA CON TAJANI

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

«Antonio, occorre davvero un cambio di passo nei contenuti, è il momento di emanciparsi». Marina e Pier Silvio Berlusconi sono stati felpati, educati, gentili, ma diretti nei confronti del segretario di Forza Italia Antonio Tajani nell’incontro al quale ha partecipato anche Gianni Letta. Un cambio di passo che guardi non solo ai volti noti, ma anche ai temi e non solo quelli sui diritti civili già evocati da Marina in una intervista al Corriere .

 

antonio tajani maurizio gasparri paolo barelli festa dei 30 anni di forza italia

Dal canto suo il segretario si è detto pronto ad accettare la sfida, non prima di essere stato «difeso», se così si può dire, da Gianni Letta che ha tessuto le sue lodi nell’incontro con i Berlusconi arrivato dopo le bordate di Pier Silvio che ha trasformato la presentazione dei palinsesti Mediaset giovedì scorso in un palco politico dove ha lanciato le vere sfide a Tajani: accogliere moderati, volti nuovi, allargamento, guardare al futuro. Sullo sfondo la tentazione di Berlusconi junior di lanciarsi in politica in prima persona, ma non è una questione dell’oggi.

 

ANTONIO TAJANI - URSULA VON DER LEYEN - MANFRED WEBER - DONALD TUSK

Tajani al momento resta saldamente al timone del partito, ma da adesso dovrà allargare il suo orizzonte. E in questa chiave ha ricucito con il gran consigliere politico della famiglia Berlusconi, quel Gianni Letta ultimamente molto polemico per alcune scelte fatte dal segretario: a partire dal tema nomine nelle partecipate di Stato.

 

Letta non ha gradito ad esempio la promozione soltanto di uomini vicini al cerchio magico del segretario e soprattutto al capogruppo Paolo Barelli che a Roma gioca in territori non proprio amici del decano di Forza Italia: ultimo caso a esempio la scelta di Stefano Cuzzilla, già in Trenitalia e adesso pure nel cda di Cassa depositi e prestiti. Ma nemmeno il poco sostegno al Coni del suo grande amico Giovanni Malagò per un nuovo mandato.

 

paolo del debbio foto di bacco (9)

Il vicepremier azzurro ha rinsaldato il rapporto con Letta che all’incontro con i Berlusconi ha ricordato come il segretario sia stato uno dei più fedeli al padre e la sua storia in Forza Italia fin dalla nascita del partito. Detto questo, il messaggio della famiglia è che occorre fare delle modifiche e in fretta: puntando anche al Nord e agli imprenditori dell’area che traina il Paese […], ma anche lanciando temi che possano allargare il raggio di azione del partito.

 

E comunque basta «appiattirsi» sulle posizioni della destra di Matteo Salvini e soprattutto di Giorgia Meloni: non è un mistero, la famiglia non ha per nulla gradito la proposta della Lega di ridurre il canone della tv pubblica alzando i tetti pubblicitari della tv di Stato, con il silenzio della Meloni. I Berlusconi vogliono investire sul partito, e tornare a scommettere su Forza Italia con rinnovato interesse come mai negli ultimi anni, perché vogliono contare di più nei rapporti con la premier.

 

alessandro battilocchio 6

Per fare questo hanno chiesto a Tajani di puntare da subito, soprattutto in tv, su volti diversi, più freschi come suggerito da Fedele Confalonieri e da Paolo Del Debbio, giornalista molto ascoltato dai Berlusconi e che testerà nei suoi programmi queste facce nuove. Tajani però ha chiesto tempo anche su questo fronte, sottolineando come già sia in atto una operazione di rinnovamento con alcuni giovani, come Stefano Benigni e Simone Leoni. E che altri saranno selezionati nei congressi comunali che saranno avviati dopo l’estate. Un modo per prendere tempo e tranquillizzare anche […] gli stessi giovani da lui lanciati che temono l’effetto 1994: cioè l’avvio di casting gestiti dal mondo Mediaset che li mettano poi fuori dai giochi.

 

All’indomani dell’incontro con i Berlusconi, Tajani è andato proprio a un evento dei giovani azzurri organizzato a Tolfa dal suo braccio destro Alessandro Battilocchio. E ha voluto quasi dare una risposta rassicurante alla famiglia: «Stiamo perseguendo l’obiettivo di allargare i nostri consensi per arrivare al 20 per cento alle elezioni politiche, io non sono abituato a frasi roboanti, ma se fisso un obiettivo lo raggiungo», ha detto annunciando la «nuova stagione congressuale dopo la fase estiva e poi un grande evento di giovani», aggiungendo che «lo spazio del centro è riservato a noi e adesso l’obiettivo è allargare». Le stesse parole usate da Marina e Pier Silvio. La clessidra a Cologno Monzese è stata girata: entro sei mesi, un an no i Berlusconi si attendono risultati.

silvio piersilvio e marina berlusconisimone leoni 3marina berlusconi piersilvio e silvio

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…