gianluca ansalone antonio funiciello

NELL'INCHIESTA OPEN VIENE FUORI ANCHE IL NOME DEL CAPO DI GABINETTO DI DRAGHI, ANTONIO FUNICIELLO - LE SUE CHAT DEL 2017, QUANDO ERA A CAPO STAFF DI GENTILONI A PALAZZO CHIGI, CON IL MANAGER DI BRITISH AMERICAN TOBACCO SOTTO INCHIESTA, GIANLUCA ANSALONE - I DUE DISCUTEVANO SU COME FERMARE UNA NORMA DANNOSA PER LA MULTINAZIONALE DEL TABACCO - CONVERSAZIONI SIMILI A QUELLE AVUTE CON LUCA LOTTI CHE PERÒ RISCHIA IL PROCESSO…

Giacomo Amadori François De Tonquédec per "la Verità"

 

Gianluca Ansalone

E alla fine la slavina Open rischia di sfiorare anche Palazzo Chigi o almeno il suo capo di gabinetto. Tra i capi d'accusa contenuti nell'avviso di fine indagini, c'è quello che vede iscritti Gianluca Ansalone, responsabile dell'ufficio relazioni esterne della British American Tobacco Italia, e Giovanni Carucci, vicepresidente del Consiglio di amministrazione accusati di corruzione nei confronti dell'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, che si sarebbe «ripetutamente adoperato in relazione a disposizioni normative di interesse per la spa British American Tabacco Italia».

luca lotti foto di bacco (1)

 

Parallelamente agli scambi con Lotti, Ansalone chatta anche con Antonio Funiciello, quarantacinquenne capo di gabinetto del premier Mario Draghi. E gli scambi in molti passaggi sembrano speculari, anche se non ci risulta che Funiciello sia indagato. Nel novembre 2017, mentre a Palazzo Chigi siede l'attuale commissario europeo Paolo Gentiloni, un emendamento alla legge di stabilità scatena il panico tra le multinazionali del tabacco.

 

PAOLO GENTILONI

E Ansalone attiva i suoi canali con il Pd, in particolare con Lotti. Il 7 novembre avverte il sottosegretario di «alcuni emendamenti al dl fiscale che ci preoccupano molto» e il giorno successivo torna sull'argomento con un altro messaggio Whatsapp dal tono drammatico: «Se passasse questo emendamento nel giro di un paio d'anni almeno due operatori (noi e Imperial Tobacco) non saremmo più in grado di stare sul mercato. Grazie ancora». Il manager della multinazionale, però, si muove su più fronti, e sempre l'8 novembre scrive, per lo stesso emendamento, ad Antonio Funiciello, all'epoca capo staff di Gentiloni e oggi capo di gabinetto del premier Draghi.

 

ANTONIO FUNICIELLO

I due sembrano avere confidenza, tanto che Ansalone si complimenta per gli articoli di Funiciello sul Foglio («puntuale e suggestivo» dice di uno). Ma veniamo alla ciccia: «Caro Antonio faccio seguito al tuo scambio con Leonardo e ti chiedo davvero scusa per il disturbo», inizia Ansalone, che poi va al cuore del problema: «È stato presentato un emendamento al Dl fiscale a firma Santini (Giorgio, senatore Pd, con un passato da sindacalista, ndr). Il 5.0.22, su cui pare ci sia segnalazione del Governo. In sintesi l'emendamento propone di inasprire la fiscalità sulle sigarette di fascia medio bassa in maniera abnorme rispetto a quelle di fascia alta, con effetti distorsivi sulla concorrenza e un vantaggio anticoncorrenziale per il dominante di mercato (Philip Morris).

 

La legge sulle sigarette è molto delicata e questo emendamento con un colpo di mano la cambia radicalmente». Funiciello risponde brevemente: «Ok, cerco di capire». Ansalone ringrazia ancora «di cuore» e Funiciello replica: «Ok figurati».

BAT BRITISH AMERICAN TOBACCO

 

A stretto giro, Ansalone manda un appunto, a cui il capo segreteria dell'allora premier risponde: «Benissimo. Sono già all'opera, complicato però». Il 9 novembre nuovo giro di contatti con Ansalone che dice: «Caro Antonio, solo per dirti che ho appena incontrato Casero (Luigi, all'epoca viceministro all'Economia in quota Ncd, ndr- che ha la delega ai tabacchi) il quale era all'oscuro della vicenda e si è detto contrariato dall'iniziativa. Ne parla immediatamente con Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, ndr) e con Santini. Un messaggio di perplessità tuo/vostro aiuterebbe a rafforzare e scongiurare fughe in avanti pericolose. Ti sono di nuovo molto grato».

 

antonio funiciello

Lo stesso giorno, cinque minuti dopo, Ansalone manda un messaggio pressoché identico (gratitudine inclusa) a Lotti. Funiciello replica laconicamente: «Che al Mef fossero all'oscuro ci credo come credo ancora a Babbo Natale». Il 10 novembre è Funiciello che contatta il manager del tabacco, con un «insomma» che allarma l'interlocutore: «Cioè sta andando male?». Ma la rassicurazione è immediata: «Bene non ancora chiusa, ma bene». Ansalone: «Grazie davvero».

 

L'uomo delle sigarette, tre giorni dopo, è in fibrillazione: «Mi rassicuri? So che lo hai già fatto, ma». Il capo di gabinetto di Draghi lo accarezza: «In via di rassicurazione». Ansalone si scioglie: «Grazie. Torno a Monteverde carico di speranza». Il 14 novembre alle 9.18 Ansalone esplode di gioia: «Caro Antonio, ho appena avuto conferma che tutto è andato bene. Un grazie non formale per aver condiviso merito e contenuto delle nostre preoccupazioni. Abbiamo evitato una cosa pericolosa []».

 

lotti renzi

Passano tre minuti e Ansalone manda un messaggio pressoché uguale a Lotti: «Caro Luca []. Abbiamo scongiurato una cosa devastante. Ti sono sinceramente grato». Circa un mese dopo, però, Ansalone è costretto a tornare alla carica con Funiciello: «Non mi chiamare rompiscatole ti prego ma i nostri cari amici tornano a farsi sentire, lo stesso identico emendamento della scorsa volta, in fotocopia, è stato depositato alla Bilancio». Cinque minuti prima aveva informato pure Lotti dell'esistenza di nuovi emendamenti con sette firmatari diversi («Fortunatamente tutti di opposizione»), ma testi pressoché identici e gli promette un appunto aggiornato.

nunzia de girolamo francesco boccia foto di bacco

 

Il 14 Ansalone continua a perorare la causa con Funiciello: «Caro Antonio, ti volevo aggiornare sul tema emendamenti. È rimasto in piedi solo 23-ter.9 (Ravetto - Laura, all'epoca in Forza Italia, ndr) che ripropone il tema noto. Boccia (Francesco, all'epoca presidente della commissione Bilancio, ndr) e Baretta (Pierpaolo, in quel momento sottosegretario all'Economia, ndr) sono informati. Fi lo sostiene». Il 19 Ansalone scrive a Lotti: «Caro Luca, l'emendamento Ravetto è stato appena accantonato. sono in contatto con Alessandro e teniamo gli occhi aperti. Grazie mille».

 

SILVIO BERLUSCONI E LAURA RAVETTO

E il 21, questa volta in seconda battuta, ringrazia anche Funiciello: «Caro Antonio, finalmente dopo un nuovo round alla Camera possiamo rilassarci un attimo. Ti voglio ringraziare sinceramente per il tuo ascolto e il supporto». Funiciello lo tranquillizza: «Alla Camera rischi veri non ne abbiamo corso. Chi ti dice il contrario e si vanta con te è un cazzaro». Nonostante Ansalone abbia ringraziato sia Funiciello che Lotti, solo quest' ultimo rischia di finire a processo a causa delle erogazioni di denaro della multinazionale alla fondazione Open, di cui Lotti era consigliere. A Funiciello, invece, Ansalone ha promesso un caffè.

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO