NIENTE CAMBIALI IN BIANCO DALLA GERMANIA – IL CANCELLIERE TEDESCO, OLAF SCHOLZ, NON È CONTRARIO A PRIORI A UNA VERSIONE AGGIORNATA DEL FONDO SURE CONTRO IL CARO ENERGIA, MA C’È L’INCOGNITA MELONI: PRIMA VUOLE VEDERE IL PROGRAMMA DELLA NUOVA COALIZIONE ITALIANA. SOLO UNA VOLTA OTTENUTE RASSICURAZIONI, DA BERLINO ARRIVERÀ L’OK. CHE JE FREGA A LORO: HANNO GIÀ VARATO UN MAXI SCUDO DA 200 MILIARDI

-

Condividi questo articolo


Uski Audino per “La Stampa”

 

OLAF SCHOLZ OLAF SCHOLZ

Il cancelliere Olaf Scholz potrebbe essere vicino a voltare pagina sull’energia, secondo l’adagio merkeliano: «Quello che è buono per l’Europa, è buono anche per noi». Di fronte alle reazioni di disappunto di mezza Unione europea alla misura di uno “scudo” da 200 miliardi per sostenere imprese e cittadini, il governo di Berlino ha tre opzioni: la prima, sostenere meno la propria economia, la seconda, concedere il tetto al gas ai Paesi europei che lo chiedono – una misura vista come l’anticamera del razionamento nel caso la domanda superi la quantità recuperata sul mercato –, la terza, concedere una versione aggiornata del fondo Sure, focalizzato sull’energia, come proposto dal governo Draghi.

 

Quest’ultima potrebbe essere la strada preferita dalla coalizione tedesca, una scelta in parte obbligata se si vuole rimanere all’altezza della svolta epocale annunciata dopo il 24 febbraio. Ieri l’agenzia Bloomberg ha reso noto che Scholz sosterrà l’emissione di debito comune per attutire il colpo della crisi energetica, citando fonti vicine alla cancelleria. In serata un’altra agenzia, Reuters, ha diffuso una smentita da fonti governative.

 

ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER ROBERT HABECK OLAF SCHOLZ CHRISTIAN LINDNER

In realtà a partire dall’indomani del vertice di Praga aleggia nei resoconti di stampa in Germania un’aria di svolta sull’energia, che si tratti di un accordo sul tetto o sullo Sure per l’energia. Le novità però emerse da Bloomberg sono altre: la prima è che le emissioni comuni dovrebbero essere erogate sotto forma di prestiti e non di sovvenzioni.

GIORGIA MELONI - MARIO DRAGHI - VIGNETTA BY ALTAN GIORGIA MELONI - MARIO DRAGHI - VIGNETTA BY ALTAN

 

La seconda riguarda l’incognita europeista del nuovo governo nascente in Italia. La premier in pectore Giorgia Meloni ha segnalato che governerà «da moderata, ma ha indicato che il Pnrr italiano ha bisogno di aggiustamenti» e Scholz «prima d’impegnarsi a nuovi programmi finanziati con debito Ue vorrebbe prima vedere il programma della nuova coalizione e discutere con Meloni l’integrazione europea», riporta l’agenzia.

 

Secondo Veronika Grimm, una dei tre presidenti della Commissione tedesca incaricata di trovare misure per ridurre i prezzi del gas ed esponente del Consiglio dei 5 Saggi dell’economia, se dovesse esserci un fondo europeo, dovrebbe essere mirato ad investimenti nel settore energia.

 

VERONIKA GRIMM VERONIKA GRIMM

Parlando di soluzioni europee Grimm sostiene che «un fondo europeo è meglio (del tetto al prezzo del gas, ndr) ma mi concentrerei anche su determinati temi che hanno effettivamente un potenziale di sviluppo, e meno su questa crisi molto varia ed eterogenea, che colpisce tutti in modo diverso e per cui è difficile trovare una misura uniforme valide per tutti», ha detto in un colloquio con La Stampa.

 

«Credo che dovremmo piuttosto pensare a investire insieme in Europa, e direi che la Germania ha un obbligo maggiore di altri di contribuire all’apertura di opzioni per il futuro», continua Grimm. «Si tratta di costruire insieme meccanismi europei, ad esempio nel campo delle reti energetiche, nel campo della sicurezza energetica, nel campo della difesa».

 

giorgia meloni mario draghi giorgia meloni mario draghi

Grimm si dice «un po’ scettica sul tetto al prezzo perché significa sempre che la domanda di fonti energetiche sta aumentando, e questo è fatale in una crisi energetica perché se ho una limitazione fisica dell’offerta e la domanda aumenta, mi ritrovo in una situazione in cui è necessario un razionamento». Un’opzione valida per Grimm è invece l’approvvigionamento attraverso una piattaforma comune di acquisto: «Sarebbe un enorme valore aggiunto: potremmo agire come un attore più grande, non saremmo in concorrenza tra di noi sul mercato mondiale e potremmo quindi tenere il prezzo un po’ sotto controllo».

LA DRAGHETTA - BY EMAN RUS LA DRAGHETTA - BY EMAN RUS

 

La Commissione Gas ieri ha presentato le sue proposte al governo. L’unica cosa veloce, non burocratica ed efficace per sollevare imprese e cittadini dal decuplicarsi del prezzo del gas è pagare loro il primo acconto di dicembre. Per far questo lo Stato metterà in gioco 91 miliardi, di cui 66 a famiglie, piccole e medie imprese, commercio e servizi, e 25 alla grande industria. A marzo-aprile dovrà entrare in vigore un vero «freno al prezzo del gas» che prevede un prezzo calmierato di 12 centesimi al chilowattora per l’80% del consumo e per il restante 20% il prezzo di mercato. E questo per incentivare il risparmio di gas, senza il quale non si arriverà in primavera.

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2 mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2 olaf scholz olaf scholz mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev emmanuel macron olaf scholz emmanuel macron olaf scholz

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! - SIAMO ARRIVATI ALLA CANNA DEL GAS? LO SPREAD QUESTA MATTINA HA TOCCATO QUOTA 200, CON I RENDIMENTI BTP AI MASSIMI DA 10 ANNI A QUESTA PARTE - DAL NADEF SCODELLATO DAL GOVERNO MELONI I MERCATI INTERNAZIONALI SI ASPETTAVANO UNA RIDUZIONE DEL NOSTRO ENORME DEBITO PUBBLICO DELLO 0,5%, INVECE SI SONO TROVATI LO 0,1%. E L’ALGORITMO DEI FONDI HA SUBITO DATO ORDINE DI VENDERE I BTP - MA IL PEGGIO ARRIVERÀ FRA DUE SETTIMANE CON LO SBARCO A ROMA DELLE PRINCIPALI AGENZIE DI RATING…

COME MAI PAOLO BERLUSCONI, CHE NON HA MAI AVUTO IL DNA AFFABULATORIO, EGO-ESPANSO E ARCI-NARCISISTA DEL FRATELLO MAGGIORE SILVIO, HA LEGNATO SENZA ALCUN RIGUARDO MARTA FASCINA, ULTIMA INCONSOLABILE COMPAGNA DEL FRATELLO DEFUNTO? DIETRO LA REPRIMENDA SI PUÒ LEGGERE UN AVVISO DI SFRATTO DEL BISCIONE FAMILY. CARA MARTA, A FINE ANNO PREPARA LE VALIGIE, GIRA I TACCHI E MOLLA ARCORE: CON I 100 MILIONI DI EREDITÀ INTASCATI PER AVER TENUTO STRETTA COME UNA TRAPPOLA PER TOPI LA MANO DI SILVIO, PUOI TROVARE, CON IL TUO AMATO PAPÀ AL SEGUITO, UN'ALTRA DOVIZIOSA DIMORA - DIETRO TALE BRUTALE AVVISO DI CAMBIARE ARIA, C’È IL DESIDERIO DI PIERSILVIO DI PRENDERE POSSESSO DELLA REGGIA BRIANZOLA (ANCHE PERCHE' LA FOLTA SERVITU' GRAVA SULLE TASCHE DEI BERLUSCONI)

DAGOREPORT! - COME È ANDATO IL FACCIA A FACCIA TRA GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHÉ PER FARE CHIAREZZA SUI GUAI GIUDIZIARI DELLA “PITONESSA”? LA PREMIER HA FATTO NOTARE CHE UN PASSO INDIETRO SAREBBE SAGGIO, LA SANTADECHÉ HA DIFESO LA SUA POSIZIONE, ACCUSANDO I QUOTIDIANI DI DIFFONDERE BALLE, E HA GARANTITO CHE L’INCHIESTA SI SGONFIERÀ - LA SORA GIORGIA HA DATO FIDUCIA ALLA “SANTA” MA LE HA ANCHE SBATTUTO IN FACCIA UNA PROMESSA: SE ARRIVASSE PER TE IL RINVIO A GIUDIZIO, SARÒ IO STESSA AD ANNUNCIARE LE TUE DIMISSIONI...

DAGOREPORT – COM’È ANDATO L’INCONTRO TRA EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI? LA PREMIER È TORNATA DRAGHETTA: NO A TONI TRUCI, LARGO AI SORRISI – IL TOYBOY DELL’ELISEO E' STATO DISPONIBILE SUL TEMA MIGRANTI, MA HA INCALZATO LA SORA GIORGIA SULL'INVITO A PONTIDA DI SALVINI A MARINE LE PEN, SUA PRIMA AVVERSARIA ALLE ELEZIONI EUROPEE (NEL MIRINO ANCHE LA KERMESSE SOVRANISTA DI DICEMBRE) – I DUBBI DI MACRON SUL ''PIANO MATTEI'': NON ESISTE, NON C'E' ALCUN DOCUMENTO, SE NON DIECI PAGINETTE E SLIDE PREPARATE DALL'ENI - TAJANI A BERLINO PER RICUCIRE I RAPPORTI DOPO LA DURISSIMA MISSIVA DI MELONI A SCHOLZ...

DAGOREPORT! - NEL PD SCOPPIA LA GUERRA PER IL DOPO ELLY – IL VOTO EUROPEO SARA' PROBABILMENTE IL CAPOLINEA DELLA MULTIGENDER TENDENZA MURGIA. E PRIMA DI FINIRE SBATTUTI FUORI DALLA GUIDA DEL PD DALLA CORRENTE DI BONACCINI & GUERINI, FRANCESCHINI & BOCCIA SI FANNO UN CORRENTONE E LO FANNO INGHIOTTIRE ALLA RECALCITRANTE ELLY – LE CRITICHE ALLA SCHLEIN PER L’IRRISOLTO RAPPORTO CON CONTE E IL NODO SUI CANDIDATI PER LE REGIONALI - A DARIO NARDELLA NON HANNO FATTO PIACERE LE VOCI CHE LO DANNO AL POSTO DI ELLY. IL MOTIVO…