adolfo urso franco gabrielli

NON UNO MA QUATTRO DOSSIER - NON ESISTE SOLO IL DOCUMENTO CITATO DAL “CORRIERE” SUI “PUTINIANI D’ITALIA”: CE NE SONO ALTRI TRE, GENERATI UN PO' CON FONTI APERTE E UN PO' DI COMMENTO - IL COPASIR HA CHIESTO A GABRIELLI ACQUISIRE GLI ATTI DEGLI ALTRI TRE BOLLETTINI, CHE ANDREBBERO DESEGRETATI PER VERIFICARE CON CERTEZZA SE VI SIA E CON QUALE RIFERIMENTO IL NOME DEL PARLAMENTARE VITO PETROCELLI, GRILLINO FINO A POCO TEMPO FA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ESTERI DEL SENATO SPINTO ALLA DIMISSIONI PER LE SUE POSIZIONI SULLA GUERRA IN UCRAINA…

giacomo lasorella

Claudio Antonelli per “la Verità”

 

Il 18 maggio scorso il Copasir, comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, sente per circa due ore il presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella. Tema: fake news. O meglio, la convocazione viene organizzata la settimana precedente, alla pari di quella del numero uno della Rai Carlo Fuortes, con l'obiettivo di fare chiarezza sulla presenza di ospiti russi o filo russi nei talk show della tivù di Stato. Nel corso dell'audizione di Lasorella, il Copasir apprende che il comitato per la disinformazione, costituito nel 2019 e tornato in piena funzione nel febbraio scorso, ha stilato un report modello Osint sulla presenza di propaganda filo russa nel Web.

 

Non sappiamo quanto Lasorella sia entrato nei dettagli, ma la conferma dell'attività di stesura di un bollettino ibrido arriva ai membri del comitato dal direttore del Dis, dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

ELISABETTA BELLONI - FRANCO GABRIELLI

 

Il 24 maggio Elisabetta Belloni varca, infatti, le porte di Palazzo San Macuto. L'incontro era già in agenda da tempo, ma è l'occasione per il Copasir di chiedere conferma delle dichiarazioni di Lasorella. Il capo del Dis viene sentito anche sugli altri ambiti di cronaca e sulla possibilità che ci siano influencer giornalisti a libro paga dei russi.

 

Non risultano particolari rivelazioni, ma il meccanismo avvia un link con il comitato interministeriale sulla disinformazione tanto che, nella seduta del 3 giugno, come confermato dal sottosegretario Franco Gabrielli nella conferenza stampa di venerdì, viene editato un bollettino spedito tramite busta a San Macuto.

franco gabrielli foto di bacco

 

Il contenuto finirà nelle mani del presidente, Adolfo Urso, alle 10 del mattino di lunedì 6 giugno. Il Corriere con una serie di imprecisioni aveva dato conto del bollettino già la domenica, titolando la pagina: «La lista dei filo Putin». Inserendo foto e nomi di professori od opinionisti non presenti nel bollettino. Questo perché fino alla desegretazione fatta da Gabrielli, in occasione della conferenza stampa, nessuno pubblicamente ventila l'ipotesi di altri report. La realtà è che ne esistono quattro. Cosa che ha spinto il Copasir a rivolgersi direttamente all'Autorità delegata per chiedere l'acquisizione degli atti.

Cioè degli altri tre bollettini.

 

i putiniani italiani secondo il corriere

Il vice direttore del Corriere, Aldo Cazzullo, si è spinto a dire in tivù che quello reso pubblico è solo un «bigino» del lavoro del Dis, e che il Corriere avrebbe reso conto della totalità dei report. L'indomani le affermazioni di Cazzullo vengono smentite dai colleghi operativi che infatti si sono limitati a raccontare ciò che era da subito chiaro. Il Corriere aveva sbirciato anche gli altri report. Generati con lo stesso schema: un po' attività Osint e un po' commento politico sugli oppositori online di Mario Draghi. È quindi importante che il Copasir acquisisca il resto del materiale che andrebbe desegretato (al pari del quarto bollettino) per verificare con certezza se vi sia e con quale riferimento il nome di Vito Petrocelli, grillino fino a poco tempo fa presidente della Commissione Esteri del Senato spinto alla dimissioni per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina. Il tema di fondo è questo.

monica guerzoni fiorenza sarzanini foto di bacco

 

Il mandato del Copasir è vigilare sui servizi ed evitare che essi possano occuparsi di un parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni, anche ove propenso a dire bestialità. Così come sarà importante verificare se il tentativo di far passare il Copasir come parte attiva (Il Corriere riportava richieste e attenzioni del Comitato in relazione al report) sia stato un semplice pasticcio o un modo per ammantare di ulteriore valenza politica un report che di per sé viaggia molto sul filo del rasoio: la stessa linea che separa l'esercizio delle opinioni dalle cosiddette fake news.

 

vito petrocelli

Tanto più nel momento in cui ben sei membri del Comitato sono oggi in partenza per gli Stati Uniti. Organizzati incontri a livello di Congresso, con i membri del Select committee on intelligence, l'equivalente del Copasir, e anche del Cfius, comitato sugli investimenti esteri. Una sorta di comitato del golden power. Tra i temi sarà toccato quello dell'influenza cinese nei rispettivi Paesi. Il giorno in cui si riuniva il comitato sulla disinformazione, il Copasir sentiva in modo informale Patrick Shiflett, senior national officer dell'Fbi.

 

Organizzato tramite ambasciata, l'incontro ha toccato il tema dell'inchiesta dei fondi cinesi e nell'articolo del Corriere si faceva esplicito riferimento ad attività investigative contro Donald Trump. Molto strano visto che l'Fbi ha non tali competenze, né all'estero né in Patria. Dall'articolo, salvo mettere in connessione la visita con l'audizione del funzionario Usa, non si capiva chi avesse più interesse: gli americani a ricevere informazioni dall'Italia relative a dossier anti Cina e magari anti Trump, o vice versa?

elisabetta belloni adolfo urso copasir

 

I temi aperti, infatti, sono più di uno. Basti pensare all'Italygate e all'incredibile vicenda di Joseph Mifsud, ancora oggi dissolto nelle nebbie del Russiagate. Più semplicemente, il Copasir e i comitati gemelli Usa parleranno di normative golden power e del pericolo delle guerre ibride, soprattutto quelle finanziate dai cinesi. Tema estremamente d'attualità. Ormai è chiaro che dietro numerose attività dell'intelligence russa ci sono spesso denari e finanziamenti di Pechino.

GIUSEPPE CONTE VITO PETROCELLI articolo del corriere su orsini e i putiniani italiani

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…