lamorgese salvini

NON SERVIVA SALVINI PER MALTRATTARE I MIGRANTI, LO FANNO ANCHE SENZA - IL TRIBUNALE DI ROMA DÀ RAGIONE A UN PACHISTANO RISPEDITO IN SLOVENIA E CONDANNA IL MINISTERO DELL'INTERNO: NON VALIDO L'ACCORDO CON LUBIANA, "BISOGNA ACCOGLIERE LA DOMANDA D'ASILO" - L'UOMO HA RACCONTATO DI MANETTE E MINACCE CON I BASTONI CHE L'HANNO FATTO TORNARE FINO IN BOSNIA - LAMORGESE: "IL RACCONTO NON È VEROSIMILE"

Francesco Grignetti per “La Stampa

 

migranti al confine con la slovenia

Prendere un essere umano sulla linea di confine, un disgraziato migrante che viene dal lontano Pakistan, maltrattarlo, fregarsene della sua richiesta di asilo politico, e consegnarlo alla vicina Slovenia, non si può fare. Anche se è quanto prevede un accordo bilaterale del 1996.

 

Anche perché il poveretto nel giro di poco tempo sarà depositato alla frontiera con la Croazia. E da lì, a calci e bastonate, ributtato in Bosnia. Nel terribile campo di Lipa. Oppure nelle fabbriche abbandonate di Sarajevo. Là dove per il momento si ferma questo infernale gioco dell'oca che si chiama Rotta balcanica.

 

la slovenia rispedisce in croazia i migranti 7

Una coraggiosa sentenza del tribunale di Roma ha accolto il ricorso di un cittadino pachistano, M. Z., a cui è accaduto di essere fermato dalla polizia italiana nel luglio 2020. Avrà la possibilità di presentare in Italia una domanda di asilo.

 

Ma la sentenza ha un valore molto più largo e incisivo: si condanna il nostro ministero dell'Interno perché la prassi dei «rimpatri informali» verso la Slovenia è considerata illegittima. Anche se formalmente era possibile, in quanto risalente a ventiquattro anni fa, nel frattempo sono subentrate convenzioni internazionali, direttive europee, leggi nazionali. Ed è sempre più chiaro che un respingimento, senza la possibilità di presentare asilo politico, non è lecito.

 

la slovenia rispedisce in croazia i migranti 5

Il nostro ministero dell'Interno contesta però questa ricostruzione. «Non è verosimile il racconto del ricorrente». Al Viminale non intendono rinunciare alle riammissioni informali. «Noi le accettiamo da Francia e Austria; non si capisce perché non si possano fare verso la Slovenia, che è un Paese della Ue e aderente a Schengen».

 

La ministra Luciana Lamorgese porrà il problema in sede europea perché sia reso esplicito il principio che esiste una fascia di tempo e di luogo prima di considerare che una persona abbia formalmente varcato un confine. Oppure che non può spettare all'Italia valutare il trattamento in Slovenia o in Croazia di un migrante, ma semmai a organi europei.

 

CONTE LAMORGESE

Il racconto del cittadino pakistano raccolto dal giudice è comunque scioccante. Tutto ha inizio in Friuli, subito dopo che l'uomo e alcuni compagni di viaggio hanno varcato il confine. «Erano stati portati in una stazione di polizia - ricostruisce l'ordinanza della giudice Silvia Albano - dove gli erano stati fatti firmare alcuni documenti in italiano, gli erano stati sequestrati i telefoni ed erano stati ammanettati, poi caricati su un furgone e portati in una zona collinare (evidentemente sul confine sloveno) e intimati, sotto la minaccia di bastoni, di correre dritti davanti a loro, dando il tempo della conta fino a 5. Dopo circa un chilometro erano stati fermati dagli spari della polizia slovena».

luciana lamorgese

 

Dalla Slovenia alla Croazia, fino alla Bosnia, in poche ore. Sono i cosiddetti respingimenti a catena. Ma si violano leggi e convenzioni. «La riammissione informale - si legge - non può mai essere applicata nei confronti di un RICHIEDENTE ASILO (maiuscolo nella sentenza ndr), senza provvedere a raccogliere la domanda, con una prassi che viola la normativa interna e sovranazionale».

la slovenia rispedisce in croazia i migranti 2migranti tra croazia e sloveniala slovenia rispedisce in croazia i migranti 3la slovenia rispedisce in croazia i migranti 1la slovenia rispedisce in croazia i migranti 4migranti al confine tra slovenia e croaziala slovenia rispedisce in croazia i migranti 6

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?