enrico letta

PER NON TORNARE A PARIGI, LETTA CORRE A SIENA SENZA SIMBOLO DEL PD! SALVINI LO PUNGE: “SI VERGOGNA DEL CASO MONTE PASCHI” – I RENZIANI: “RICORDO LE BATTAGLIE INTERNE AL PARTITO CONTRO RENZI CHE NON UTILIZZAVA IL SIMBOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO ALLA LEOPOLDA: HANNO SCORDATO GIÀ TUTTO?” - LA REPLICA DI ENRICHETTO: “SONO IL CAPO DI UNA COALIZIONE. DIMETTERMI SE PERDO? SONO CONVINTO DI VINCERE. SALVINI MI CRITICA, CONTENTO LUI...”

Da lastampa.it

enrico letta

 

Enrico Letta riparte con Milano. Alla festa Pd, comincia con l’«esprime solidaretà alle persone del palazzo di via Antonini», che brucia e ancora no se ne conoscoo le cause. Sono le 21 quando saluta gli organizzatori della festa Dem. Poi, arriva al tema delle suppletive, del collegio di Siena: «Se perdo mi dimetto? Io molto semplicemente ho detto che quel collegio (quello di Siena, dov'è candidato alle elezioni suppletive, ndr.) è un collegio che io devo vincere, io mi sto impegnando al massimo per arrivare a quel risultato e sono convinto che il risultato ci sarà».

 

Enrico Letta, dunque, è pronta alla battaglia e a chi in queste ora ha criticato la scelta di un “simbolo” nuovo per le elezioni il segretario dem ha replicato: «Io faccio una campagna elettorale per un collegio uninominale e cerco il più largo consenso possibile, quindi una coalizione, un allargamento come sempre in questi casi credo sia importante la logica di allargamento e non semplicemente un pezzo».

 

enrico letta matteo salvini meeting rimini

Il Pd – chiarisce Letta – è un pezzo e lo guido io. Sono il segretario che si candida, ma noi puntiamo a un allargamento, come capita nei collegi uninominali, alla fine vincerà chi riuscirà ad avere la maggioranza dei consensi. È un tentativo di iniziare un percorso per il futuro. Credo che questa sia l'occasione per cominciare a creare queste condizioni».

 

Quindi, la prima stoccata dalla festa a Matteo Salvini: «Può dire quello che gli pare, ogni giorno si sveglia e mi critica e anche la sera, prima di andare a letto mi ricritica, contento lui. Io sono fermamente convinto di quello che stiamo facendo - ha aggiunto Letta -: convergenze. Poi si vedrà il giorno del voto cosa faranno gli elettori». Di certo, osserva il leader del Pd, parlando di quanto accaduto ai gazebo del M5Stelle,quanto accaduto, «credo sia un segnale molto brutto, molto negativo, bisogna tenere la guardia alta. La violenza politica l'abbiamo dietro le spalle e non deve tornare: «questo episodio deve essere veramente deprecato e condannato da parte di tutti».

enrico letta matteo salvini meeting rimini 3

 

LETTA

Da corriere.it

 

La scelta del numero uno del Nazareno ha sollevato subito polemiche, sia dal fronte alleato, sia da quello «nemico». «Il centrodestra ha scelto per Siena un candidato di Siena, un imprenditore del vino, orgoglioso della sua squadra e della sua città — attacca Matteo Salvini, riferendosi all’imprenditore vitivinicolo Tommaso Marrocchesi Marzi —. La sinistra invece candida il segretario del partito che ha distrutto storia e patrimonio del Mps e, per la vergogna, si presenta senza il simbolo del Pd». Il leader della Lega annuncia poi che il 6 settembre tornerà a Siena per «presentare la proposta per il rilancio del Monte e per ribadire i no alla svendita, a migliaia di licenziamenti e alla chiusura di centinaia di sportelli».

ENRICO LETTA A MONTEPULCIANO

 

La sopravvivenza (almeno parziale) della banca più antica del mondo, dopo 549 anni di storia, è infatti il nodo chiave dello scontro tra i due contendenti. Sul territorio è infatti molto forte la preoccupazione per le ripercussioni sui lavoratori che deriveranno dall’annessione del Monte dei Paschi a Unicredit . Secondo la Cgil, solo in Toscana sarebbero a rischio 2.500 posti.

 

Questo simbolo è stato «scelto per privilegiare allargamento e spirito di coalizione — ribatte il segretario del Pd —. E Salvini che annuncia una nuova calata, con visite in ogni Comune del collegio? Bene. Come già l’anno scorso alle regionali in Emilia-Romagna e Toscana», ironizza Letta riferendosi alle ultime due sconfitte alle elezioni regionali incassate dalla Lega dopo campagne elettorali con forte dispendio di energie.

DAVID SASSOLI EVA GIOVANNINI ENRICO LETTA A MONTEPULCIANO

 

Mps a parte, la scelta di correre senza il simbolo innesca però anche il fuoco amico: «Enrico dice di aver condiviso il simbolo con gli alleati? Se lo ha condiviso con se stesso… Ha fatto bene», ironizza Stefano Scaramelli, consigliere regionale renziano piuttosto influente nel senese. E poi, aggiunge l’esponente di Iv che (a malincuore) aveva rinunciato a correre alle suppletive proprio contro Letta, previo accordo di non belligeranza con Renzi:

 

«Ricordo le grandi battaglie del Pd, da dove provengo, contro “l’uomo solo al comando”: Salvini, Berlusconi e altri. E ricordo le battaglie interne al partito contro Renzi che non utilizzava il simbolo del Partito democratico alla Leopolda: hanno scordato già tutto?». Mentre dal Pd arriva il solido sostegno, forse inatteso, dall’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci: «Letta è candidato in un collegio uninominale ed è espressione di uno schieramento largo. Trovo che sia rispettoso presentarsi agli elettori senza simbolo di partito e rispettoso soprattutto della coalizione che lo candida».

enrico letta versiliana

 

Intanto, a Siena e non solo, prosegue il conto alla rovescia con gli occhi rivolti al vertice di Unicredit. A breve il colosso bancario dovrebbe svelare il piano industriale che fotograferà ufficialmente come l’assorbimento di Mps si ripercuoterà su marchio e occupazione. E se il piano sarà svelato prima del 3 ottobre, anche se dal Nazareno filtrano indiscrezioni di sondaggi piuttosto incoraggianti, sarà questo il fattore che influirà sul risultato finale. «Se perdo a Siena lascio», ripete Letta in pubblico e ai suoi fedelissimi, anche a scopo motivazionale. Con Marrocchesi Marzi che ribatte con un poco amichevole: «Rimandiamolo a Parigi».

ENRICO LETTAEnrico LettaLA CORSA DISPERATA DI ENRICO LETTA A SIENA

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...