goffredo fabia bettini antonio monda roberto gualtieri

E NUN CE VO’ STA – DOPO DUE MANDATI E UNA PROROGA, MALSOPPORTATO DAL SUO STAFF ROMANO, ANTONIO MONDA NON RIESCE A METABOLIZZARE CHE È FUORI DALLA DIREZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA. SARÀ IL NUOVO PRESIDENTE GIAN LUCA FARINELLI A FARE IL NOME DEL SUCCESSORE ENTRO I PROSSIMI 20 GIORNI (PAOLA MALANGA È IN POLE) – MA MONDA MICA DEMORDE; DA NEW YORK SI PRECITA NELL’URBE, FRIGNA SULLA SPALLA DI GIANNI LETTA E SPARA L’ULTIMA CARTUCCIA SU “LA REPUBBLICA” DEL SUO AMICO MAURIZIO MOLINARI: SONO VITTIMA DI UN COMPLOTTO DI GOFFREDO BETTINI E SORELLA... (CIAO CORE)

1 - MONDA, MALANGA E LA SORELLA DI BETTINI GUALTIERI SUL RED CARPET CHE SCOTTA

Lorenzo d'Albergo Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

caterina caselli antonio monda foto di bacco (1)

Saranno 20 giorni di fuoco. « Una guerra » , dicono i deputati piddini più interessati alla partita, dimenticandosi per un attimo che le bombe, quelle vere, piovono in Ucraina. La battaglia in questione, tutta romana, è quella delle nomine. Una saga infinita. Stavolta si combatte in zona Auditorium, su un red carpet improvvisamente troppo stretto per contenere tutti i protagonisti di questa storia.

 

È che la Festa del Cinema di Roma sta per diventare un party a inviti. E che soltanto alla fine, quando i nomi degli ospiti saranno messi una volta per tutte nero su bianco, si saprà di chi è la mano che li avrà distribuiti. Se, insomma, sarà quella del sindaco Roberto Gualtieri.

 

gianluca farinelli

Per ora l'inquilino del Campidoglio si è riservato il primo colpo. O meglio, la prima telefonata. Ha alzato la cornetta (convincendo anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, a seguirlo) per portare a Roma Gian Luca Farinelli. Il direttore della Cineteca di Bologna è il nuovo presidente del cda della Fondazione Cinema per Roma e sarà lui a fare il nome del direttore artistico entro i prossimi 20 giorni.

 

Paola Malanga

È la prima volta nella storia della Festa che il sindaco delega la scelta. E sarà pure la prima edizione della kermesse senza Goffredo Bettini nel consiglio di amministrazione. Un dettaglio non secondario. Da lì, dove sedeva in rappresentanza dell'Istituto Luce, il dirigente del Pd si è dimesso dopo le frizioni con palazzo Senatorio proprio sul dossier nomine. Politica e veleni.

 

Prima, però, nomi e facce di chi aspetta l'invito al party. Oggi la mente della Festa del Cinema è Antonio Monda. O meglio, lo è da sette anni. Poi c'è Paola Malanga, volto nuovo. Vicedirettrice di Rai Cinema, sta scalando in fretta la gradinata che porta al Parco della Musica. Da più parti, le voci rimbalzano anche in Campidoglio, si dà il suo ingaggio per fatto. Proprio al posto di Monda.

 

GUALTIERI FRANCESCHINI

E il direttore? Valutazioni in corso. Potrebbero offrirgli un ruolo alternativo. Tra le ipotesi circola quella che lo vorrebbe alla guida della sezione internazionale di una Festa pronta a tornare Festival. Com' era stato progettato fino al 2014, con premi e giuria alla moda veneziana. Un'impostazione tanto nuova, quanto vecchia. Con Monda, i dettagli contano e qui tornano prepotentemente in primo piano, più defilato.

 

fabia bettini

Peggio, inviso. A chi? A Goffredo Bettini. L'ideologo dem - non chiamatelo così, non gli piace - da mesi fa apparentemente di tutto per tenersi lontano dalle questioni romane. « Sono fuori dai giochi», mette le mani avanti con gli amici. « Non mi interesso più di niente » , assicura ai deputati che gli chiedono un giudizio sui primi mesi di consiliatura Gualtieri. La rottura di novembre è stata forte. Da una parte il sindaco a rimarcare l'investitura popolare e i diritti che ne conseguono: « Decido io » .

antonio monda laura delli colli foto di bacco

 

Dall'altra il guru colpito e offeso. Mortalmente, tanto da dare le dimissioni dal cda di Cinema per Roma. Ecco, alla base di quel bisticcio, ci sarebbe Monda. Bettini, primo presidente della Fondazione Cinema per Roma, lo vorrebbe fuori dalla Festa. O dal Festival. O da quel che sarà. Una volontà che nascerebbe da un'antipatia a sua volta figlia dei rapporti (pessimi) tra Monda e la sorella di Goffredo, Fabia, che dirige la sezione "Alice nella Città" della manifestazione.

virginia raggi oliver stone fabia bettini foto di bacco

 

Riecco la guerra, combattuta a suon di anteprime ed esclusive, di vip e ospitate. Per comprendere il tenore dello scontro, basta consultare Facebook. In uno dei suoi ultimi post, prima di Natale, Fabia Bettini augurava alla Festa «di aprirsi, di creare un nuovo corso, costruendo un progetto davvero aperto e inclusivo che possa vivere 365 giorni l'anno, non solo 10 giorni. Una Festa non ombelicale che possa essere davvero sentita in città, che valorizzi le sue tante bellezze » .

 

Quindi un auspicio lasciato così, sotto l'albero: « Portiamo donne competenti e con curriculum nelle governance culturali, nei ruoli chiave, e cerchiamo di svecchiare questo piccolo mondo antico. Serve coraggio, ne abbiamo davvero bisogno » . Ora, a tre mesi di distanza, prende a circolare con insistenza il nome di Paola Malanga. Chi la inviterà alla Festa?

 

2 - LA DIRIGENTE RAI CHE PIACE AL PD E SA PROMUOVERE I FILM ITALIANI

Lorenzo d'Albergo Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

goffredo bettini a stasera italia

Se si sondano i vertici Rai, la risposta diventa subito un coro: « Si sta per prendere un anno di aspettativa ». Una voce che da chiacchiera di corridoio ( o da ufficio del personale) si tramuta subito in una prova. Paola Malanga è in pole, staccata dal resto della concorrenza, per diventare la nuova direttrice artistica della Festa del Cinema di Roma.

 

In Campidoglio si limitano a ricordare che la scelta spetta a Gian Luca Farinelli, nuovo presidente della Fondazione Cinema per Roma. Ma la decisione pare già presa: il red carpet diventerà presto la passerella della vicedirettrice di Rai Cinema. Malanga, classe '66, è la fidatissima numero due di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.

 

marina cicogna antonio monda maria elena boschi foto di bacco (1)

E il suo sarebbe un nome che piace. Non solo in ambienti dem, ma anche dalle parti dei 5 Stelle. Negli ultimi anni, la dirigente ha avuto un ruolo chiave nel lancio di diverse opere prime ai festival di Venezia, Cannes, Toronto, Londra e New York. Sua, dice chi ne promuove il nome per Roma, la nidiata dell'ultima generazione di registi proposti al mercato italiano e straniero.

 

Sì, perché la manager appena entrata nell'orbita capitolina ha guardato spesso e volentieri ai mercati internazionali per Rai Cinema, acquistando produzioni estere da importare. Poi c'è la Malanga critica. Sua la rivista Duel, di cui è cofondatrice. Suo il volume su Truffaut e Bellocchio. Medaglie di un curriculum su cui, a fronte dell'entusiamo in Rai, nessuno si sbilancia ancora nelle stanze dei bottoni capitoline.

 

laura delli colli martin scorsese antonio monda (2)

«Farinelli non si è nemmeno insediato», ricorda chi lavora con il sindaco Roberto Gualtieri. Lasciando intendere che ci siano anche altre piste oltre alla vicedirettrice di Rai Cinema. Le altre opzioni sul tavolo portano a Silvia Calandrelli, direttrice della testata culturale della Tv di Stato, e a Piera Detassis. Critica cinematografica, è presente all'interno della Fondazione sin dalla prima edizione della manifestazione, nel 2006. Alternative valide, ma le scommesse ora convergono su Malanga. 

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)