coronavirus usa cina mondo

NUOVO ORDINE VIRALE – LA PANDEMIA AVRÀ UN EFFETTO DEFLAGRANTE SULLA GEOPOLITICA– NON SI TRATTA DI VERE ROTTURE MA DI ACCELERAZIONI DI TENDENZE GIÀ IN ATTO, COME L’AUTOISOLAMENTO DEGLI USA, L’ESPANSIONISMO CINESE E L’UE CHE SI DISGREGA – IL PARADOSSO: CON IL RITORNO DEL NAZIONALISMO I POPULISTI SONO IN AFFANNO IN UN’EPOCA IN CUI C’È BISOGNO DEGLI ESPERTI (SEMPRE CHE ANCHE LORO CI CAPISCANO QUALCOSA)

 

 

 

1 – L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLA GEOPOLITICA GLOBALE

Articolo di Sylvie Kauffmann per “le Monde” - dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”

trump xi jinping

 

Le Monde affida a Sylvie Kauffmann, firma di punta del giornale, un’analisi dell’impatto della pandemia sulla geopolitica globale. “Questi tre mesi – scrive Kauffmann – hanno destrutturato radicalmente l’ordine mondiale. Più che di vere rotture, si tratta di forti accelerazioni di tendenze già in atto prima della crisi”. Primo effetto, l’autoisolamento degli Stati Uniti di Trump: “Il presidente Trump ha voltato le spalle all’Europa ed è rimasto sordo a qualunque cooperazione internazionale. (…) Al tempo stesso, la crisi ha rivelato la vulnerabilità del modello sociale e politico americano: 22 milioni di disoccupati senza protezioni, molti dei quali senza assicurazione sanitaria; un sistema della sanità pubblica, un Paese diviso (…). In termini di immagine, la perdita di prestigio è terribile”. Secondo effetto: l’offensiva cinese.

xi jinping 3

 

laboratorio wuhan

“Non appena messa sotto controllo l’epidemia a Wuhan, Pechino ha lanciato un’offensiva planetaria sotto forma di diplomazia umanitaria, approfittando del ritiro americano dalla scena mondiale. (…) Grazie all’efficacia della sua gestione verticale della crisi sanitaria, con un’applicazione assai rigida delle regole di confinamento e un regime di sorveglianza di massa, la Cina si propone come modello”.

 

MILITARI RUSSI IN ITALIA PER IL CORONAVIRUS

Terzo effetto: l’Europa impreparata alla prova della solidarietà. “L’Unione europea non era pronta a fronteggiare la crisi, di cui ha sottostimato l’ampiezza dopo che l’epidemia era esplosa in Cina. (…) L solidarietà dei Paesi membri è a lungo mancata quando Roma e poi Madrid hanno chiesto aiuto”.

 

wuhan

Quarto effetto: la globalizzazione messa in discussione. “Già nel mirino delle correnti antimondialiste prima della crisi, la globalizzazione è apparsa  in particolare responsabile della penuria di forniture sanitarie che ha ostacolato la lotta all’epidemia in Occidente. Quinto effetto: il ritorno dello Stato-nazione. Gli organismi internazionali, dall’Onu all’Oms, sono sotto scacco, lo stesso G7 è rimasto in assoluto silenzio dall’inizio della crisi. “Nulla è immutabile – conclude Kauffmann -, tutto può cambiare. La sola certezza al momento è che un virus mondiale ha seriamente attaccato le fondamenta, già piene di crepe, dell’ordine internazionale lasciatoci in eredita dal XX secolo.

 

2 – IL POPULISMO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN

Articolo del “Financial Times” - dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”

 

xi jinping 2

Il Financial Times si chiede quali scenari si aprano per i leader populisti, fino a questo momento deludenti nel contesto dell’emergenza sanitaria. Se i leader populisti continuano a fare a pugni con la pandemia, il coronavirus potrebbe invertire la tendenza verso la loro politica - screditando i leader che hanno gestito male le cose e rafforzando la richiesta di competenze piuttosto che di atteggiamenti machisti. Nel Regno Unito, i sostenitori di Johnson hanno smesso di borbottare sullo "deep state" della Gran Bretagna e si sono messi al riparo dietro figure rassicuranti come il responsabile sanitario del governo.

 

gli aiuti russi all'italia

Nonostante la sua evidente irritazione per Anthony Fauci, Trump non si è ancora sentito abbastanza forte da licenziare il suo più importante consulente medico. Ma, con l'avanzare degli eventi, i leader più forti potrebbero scoprire che il nuovo ambiente è ancora più ospitale per il loro stile politico. La crisi economica e la disperazione sono spesso nemiche della calma del dibattito e amiche delle teorie cospirative che aiutano il populismo a prosperare. Un'espansione della sorveglianza dello Stato, una volta avviata, potrebbe essere difficile da invertire e sarà un potente strumento per gli aspiranti dittatori.

 

MEDICI MILITARI RUSSI IN ITALIA

Il gioco delle colpe che sta scoppiando tra le nazioni - che si tratti degli Stati Uniti e della Cina, o dei Paesi Bassi e dell'Italia - alimenta anche il nazionalismo, che va di pari passo con la politica dell'uomo forte. Sia l'amministrazione di Xi che quella di Trump hanno deviato la critica interna, indicando i nemici nel mondo esterno. Trump si è scagliato contro il "virus Cina".

giuseppe conte vladimir putin

 

Nel frattempo, i media ufficiali cinesi hanno suggerito che gli stranieri stanno ingiustamente facendo della Cina un capro espiatorio  - provocando un fiume di commenti nazionalisti in rete. Una politica globale già indebolita dal virus dell'uomo forte potrebbe diventare molto più malata sotto l'impatto di una vera e propria emergenza sanitaria. Per contenere la pandemia, persone spaventate in tutto il mondo hanno accettato straordinarie violazioni delle libertà personali. Ci sono allarmanti precedenti storici in cui i governi hanno usato un'emergenza per rivendicare poteri dittatoriali, che poi non sono stati abrogati. I governanti amanti delle maniere forti hanno  fatto una debole impressione nelle prime fasi della crisi del coronavirus. Ma il timore è  che a lungo andare la rivolgeranno a loro vantaggio.

trump xi jinpingDONALD TRUMP XI JINPINGxi jinping 4

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…