PACE, XI O NO? – IL PRESIDENTE CINESE, XI JINPING, A MOSCA SOTTOPORRÀ IL SUO “PIANO” DI PACE PER L’UCRAINA A VLADIMIR PUTIN: MA COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI PECHINO? PER LA VERITÀ, SI TRATTA PIÙ DI UN INSIEME DI PUNTI DI VISTA PER LA DE-SCALATION CHE UN’OFFERTA DI MEDIAZIONE – PER GLI AMERICANI È IL PASSO FINALE DELLA CINA VERSO UN'ALLEANZA MILITARE, PER ALTRI INVECE È IL TENTATIVO DI AMMORBIDIRE “MAD VLAD”, PERCHÉ L’INDUSTRIA CINESE NON PUÒ FARE A MENO DELL’OCCIDENTE…

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IL PIANO DI PACE DI XI JINPING - VIGNETTA BY GIANNELLI IL PIANO DI PACE DI XI JINPING - VIGNETTA BY GIANNELLI

1. DIALOGO E CESSATE IL FUOCO, IL PIANO DI PACE CINESE

(ANSA) - Dialogo e cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, no all'uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile: sono questi i punti principali della 'Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina', un documento che appare più come un insieme di punti di vista per raggiungere la de-escalation che come un vero e proprio "piano di pace" o una offerta di mediazione.

 

Al primo punto c'è il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite.

 

Al secondo, c'è l'abbandono della "mentalità della Guerra Fredda": la sicurezza di un Paese non può andare a scapito di quella di altri Paesi e "la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari". Pertanto, serve un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo.

 

GAME OF DRONES - BY EMILIANO CARLI GAME OF DRONES - BY EMILIANO CARLI

Il cessate il fuoco e lo stop ai combattimenti fanno parte del terzo punto: è necessario "sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino" e riprendano il dialogo diretto per arrivare a un cessate il fuoco globale. I colloqui e i negoziati, al quarto punto, sono "l'unica via d'uscita praticabile". Al quinto, c'è la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l'evacuazione dalle zone di guerra.

 

Mentre, al sesto punto, c'è l'invito a "rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale", astenendosi dall'attacco ai civili e a strutture civili, e a favorire lo scambio di prigionieri. Al settimo e all'ottavo punto ci sono il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no agli attacchi armati e sì al ruolo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica) e il rigetto delle armi nucleari (non possono essere usate e la guerra nucleare non può essere combattuta) sia sul loro uso sia sulla semplice minaccia.

 

vignetta di osho sui ferragnez e i palloni-spia con vladimir putin e xi jinping vignetta di osho sui ferragnez e i palloni-spia con vladimir putin e xi jinping

"Ci opponiamo allo sviluppo e all'uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese e in qualsiasi circostanza". Le garanzie per l'export di cereali sono al nono punto: "Tutte le parti dovrebbero attuare l'accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace". Poi, al decimo, stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che "non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi". All'undicesimo punto, l'appello per "la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento" a tutela dell'economia globale. Infine, l'invito a promuovere la ricostruzione postbellica.

 

2. XI A MOSCA, LA «CARTA RUSSA» NELLO SCONTRO CON L’OCCIDENTE

Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

Perché Xi Jinping arriva a Mosca proprio ora? In attesa dell’incontro di oggi con Vladimir Putin, il numero 40 nella storia dei faccia a faccia tra i due leader, bisogna stare alle dichiarazioni. Le relazioni tra Cina e Russia «entrano in una nuova era», ha annunciato il Cremlino. Sfumature più caute nella presentazione cinese: «Un viaggio di amicizia, cooperazione e pace».

xi jinping vladimir putin a samarcanda xi jinping vladimir putin a samarcanda

 

[…] vertice con Putin, nell’interpretazione americana, potrebbe essere il passo finale che svela Xi non come aspirante mediatore di pace ma fiancheggiatore dell’avventurismo guerrafondaio del «caro amico».

 

Ci sono ipotesi più sfumate. Xi è entrato «in un bosco di rovi, fatto di interessi in conflitto», scrive in un’analisi la dottoressa Yu Jie, senior research fellow sulla Cina a Chatham House e spiega: «Non ha interesse a farsi isolare dal “collettivo occidentale”, deve salvare almeno il rapporto economico con gli europei».

 

[…] E poi, bisognerà aspettare il possibile primo colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto interessato a sapere che cosa il leader cinese intenda per «rispetto dell’integrità territoriale», messo al punto uno della proposta di soluzione.

GUERRA IN UCRAINA - ZELENSKY VS PUTIN - MEME BY GIAN BOY GUERRA IN UCRAINA - ZELENSKY VS PUTIN - MEME BY GIAN BOY

 

Il Cremlino dice con soddisfazione che saranno firmati impegni sulla cooperazione economica per il prossimo decennio: già nel 2022 l’interscambio Cina-Russia è salito del 34%, a un valore di 190 miliardi di dollari, soprattutto grazie al gas e al petrolio acquistati da Pechino a prezzo di favore.

 

Il corteggiamento russo è evidente già nei numeri: per Xi questa è la visita numero 10 in terra russa, mentre Vladimir Putin è stato in Cina già 19 volte. È significativo che già nel 2013, per la prima missione all’estero da presidente della Repubblica popolare, Xi avesse scelto proprio Mosca.

VLADIMIR PUTIN XI JINPING - ILLUSTRAZIONE FINANCIAL TIMES VLADIMIR PUTIN XI JINPING - ILLUSTRAZIONE FINANCIAL TIMES

 

Ora abbraccia un Putin ricercato dalla Corte penale internazionale. È un problema in più per l’immagine internazionale del leader cinese. La politica russa di Xi sembra perlomeno sfortunata, se non sospetta, nella scelta dei tempi: venerdì scorso l’annuncio del viaggio al Cremlino ha preceduto di poche ore il mandato di arresto del tribunale dell’Aia. Era già successo il 4 febbraio del 2022, quando Xi proclamò «collaborazione senza limiti» con la Russia venti giorni prima dell’aggressione all’Ucraina. […]

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