italia euro crac

PAGARE PER FERMARE IL DECLINO - SECONDO I DATI EUROSTAT, NEL 2007 IL PIL DELL'ITALIA È STATO DI CIRCA 1.690 MILIARDI DI EURO. POI È INIZIATA LA CRISI E NEL 2018 È STATO DI CIRCA 1.600 MILIARDI CON MINORI ENTRATE FISCALI - “IL FATTO”: “IL DEBITO CRESCE PER LE MINORI ENTRATE, NON PER LO SCIALO DELLA SPESA PUBBLICA. LO STATO ITALIANO HA PRATICATO FINCHÉ POSSIBILE L'AUSTERITÀ AL PUNTO CHE OGGI L'ITALIA È TRA I GRANDI PAESI EUROPEI QUELLO CON MENO DIPENDENTI STATALI E SPESA SOCIALE. LA MALATTIA VERA È MOLTO PIÙ GRAVE: È NELL'INDUSTRIA”

Giorgio Meletti per il “Fatto quotidiano”

 

GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA

Nella surreale discussione sulla legge di Bilancio 2020 (da approvare tra circa 250 giorni) abbiamo capito che bisogna trovare 50 miliardi di euro. Una persona normale fatica a capire se 50 miliardi sono pochi, tanti o troppi. Complica il quadro l' abitudine dei politici di litigare in codice, a colpi di percentuali: del rumoroso pollaio a cui hanno ridotto la politica economica si percepiscono brandelli di slogan e, più che altro, un livello culturale sotto zero. L' unico modo per difendere la capacità di discernimento è distogliere lo sguardo dalla miope rissa quotidiana e rivolgerlo ai veri numeri della crisi.

 

conte tria moavero 1

Secondo i dati Eurostat, nel 2007 il Pil dell' Italia (il prodotto interno lordo, cioè la ricchezza prodotta dal lavoro degli italiani) è stato di circa 1.690 miliardi di euro. Poi è iniziata la crisi e il Pil è sceso: nel 2018 è stato di circa 1.600 miliardi (sono cifre arrotondate, tanto il Pil è stimato statisticamente, è inutile impazzire dietro ai decimali). Se mancano all' appello 90 miliardi di Pil vuol dire che le entrate fiscali, che si calcolano al 50 per cento del Pil, sono state di 40-50 miliardi inferiori a quelle del 2007, e vedete che sono proprio i soldi che mancano.

 

Negli ultimi undici anni il Pil è stato sempre inferiore a quello del 2007, toccando il fondo nel 2013 (sotto dell' 8,5 per cento) e poi risalendo lievemente: oggi siamo ancora sotto del 4-5 per cento. Se in questi 11 anni il Pil fosse rimasto sempre uguale al 2007 (crescita zero) l' Italia avrebbe cumulato 1.100 miliardi di reddito in più, e lo Stato avrebbe incassato tasse per 550 miliardi in più, in media 50 miliardi ogni anno.

 

SPESA PUBBLICA

Se invece dal 2007 a oggi il Pil dell' Italia fosse cresciuto dell'1 per cento all' anno, risultato comunque deludente, ci troveremmo oggi ad aver cumulato un reddito aggiuntivo di 2.200 miliardi di euro, e lo Stato avrebbe incassato più tasse per 1.100 miliardi di euro, circa 100 miliardi ogni anno con i quali si sarebbe potuto raggiungere un comodo avanzo di bilancio. Se prendiamo un dato intermedio tra la crescita zero e la crescita media dell' 1 per cento, possiamo calcolare che oggi lo Stato avrebbe in cassa 800 miliardi in più, cioè 800 miliardi di debito in meno. Considerate che in questi 11 anni il debito pubblico è cresciuto di 700 miliardi, e vedete come tutto torna: il debito cresce per le minori entrate, non per lo scialo.

 

tasse

Non è un calcolo complicato, basta conoscere le quattro operazioni per rendersi conto che la malattia italiana non è nella spesa pubblica. Lo Stato italiano ha visto drasticamente tagliate le sue entrate e ha praticato finché possibile l' austerità: ha tagliato le pensioni, la spesa sociale, tutto il tagliabile, al punto che oggi l' Italia è tra i grandi Paesi europei quello con meno dipendenti statali e spesa sociale. La malattia vera è molto più grave: è nell' industria.

 

tasse

La produzione industriale è ancora inferiore del 15 per cento a quella del 2007, dopo essere sprofondata fino a meno 25 per cento. Abbiamo gli stessi occupati del 2007 ma il numero di ore lavorate nel 2018 è inferiore del 5 per cento, esattamente come il Pil: non è pigrizia, è sottoccupazione. Siamo in mezzo a un declino epocale dell' economia italiana, iniziato realmente negli anni 80 ed esploso nell' ultimo decennio. Ammesso che sia possibile uscirne, serviranno terapie pluriennali, note e chiare a tutti oltreché condivise. Gli irresponsabili che tentano di far passare come risolutiva la loro lite sulle virgole della flat tax non solo prendono in giro gli elettori ma soprattutto commettono il più odioso dei crimini: ci fanno perdere tempo, solo per catturare qualche zero virgola in più alle Europee.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...