di maio salvini

LA PARALISI DEL GOVERNO DALLA A DI ALITALIA ALLA V DI VACCINI - È TUTTO FERMO DA SETTIMANE: DECRETO CRESCITA, RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, CONFLITTO D'INTERESSI, MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI, SBLOCCA CANTIERI, TAV, PROVINCE… IL VERO PROBLEMA È CHE TUTTI QUESTI DOSSIER RISCHIANO DI RESTARE PARALIZZATI PER ALTRI MESI SE ARRIVA LA CRISI DI GOVERNO DOPO LE URNE

Paolo Baroni per ''la Stampa''

 

 

tria di maio salvini conte

Dalla «A» di Alitalia a «V» di vaccini l' alfabeto della paralisi del governo - denunciata ieri su questo giornale dal sottosegretario Giorgetti - conta almeno una decina di dossier pesanti. Leggi di spesa, decreti urgenti, provvedimenti politicamente delicati da settimane sono in stand by.

 

Tutto rinviato, tutto accantonato per evitare imboscate e sgambetti tra alleati di governo: slitta tutto a dopo il 26 maggio, a dopo le europee.

Ammesso poi che passata la tornata elettorale il clima tra 5 Stelle e Lega torni sereno.

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI

Alitalia

Il 30 aprile scorso, a due anni dal fallimento della compagnia, scadevano i termini per presentare le offerte di acquisto. Ma all' appello, nonostante il lavorio dei commissari ed il pressing su vari soggetti del governo, mancava ancora un buon 40% del capitale della nuova società posto che le Fs son pronte a rilevare il 30%, gli americani di Delta il 15% ed un altro 15% andrebbe al Tesoro che convertirebbe una parte del prestito ponte da 900 milioni concesso a suo tempo. Ai commissari serve più tempo per sbrogliare la partita e così è scattata l' ennesima proroga: il termine ultimo per le offerte è slittato al 15 giugno mentre per il prestito non ci sono più scadenze.

 

Autonomia

Gli accordi con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sono chiusi da tempo e le tre regioni aspettano solo che il governo dia corso alle intese già definite. Arrivati al dunque, però, ai dubbi del ministero dell' Economia sui costi dell' operazione, si sono aggiunti quelli dei 5 Stelle («testo scritto male, da migliorare» sostiene Di Maio) e quindi tutto fermo perché il pacchetto dovrà obbligatoriamente tornare al vaglio del consiglio dei ministri . Con la Lega che morde il freno: «Sta nel contatto di programma, la riforma va approvata».

 

Crescita

ALITALIA

 Il decreto crescita, lo dice la parola stessa, è uno dei due provvedimenti urgenti con cui il governo pensa di smuovere il Pil un poco sopra il misero +0,2% previsto per quest' anno facendo leva su una serie di nuovi incentivi fiscali e semplificazioni normative .

Almeno sulla carta, perché oltre ad essere arrivato in Parlamento con notevole ritardo è stato subito sommerso da ben 1300 emendamenti comprese le 300 proposte di modifica uscite dalla maggioranza. Un primo vertice tenutosi la settimana scorsa a palazzo Chigi non è servito a far chiarezza e così se ne riparlerà dal 28 in poi quando il Parlamento riaprirà i battenti.

 

Giustizia

Il ministro Bonafede nelle passate settimane aveva sostenuto che la sua riforma della giustizia, un insieme di misure destinate ad accelerare i tempi della giustizia civile e di quella penale, avrebbe avuto un primo passaggio parlamentare «entro giugno». Poi il clima nella maggioranza si è avvelenato e per evitare che le sue proposte venissero impallinate il Guardasigilli ha tirato il freno. Di contro Salvini ha rilanciato proponendo la separazione delle carriere, mossa indigesta non solo ai 5 Stelle ma anche a sinistra e magistrati.

LUIGI DI MAIO ALFONSO BONAFEDE

 

Interessi (conflitto di)

 

«Sta nel contratto di governo», ricordano i 5 Stelle. Che in piena bagarre elettorale, giusto per mettere un poco in difficoltà Salvini con Berlusconi, hanno tirato fuori un disegno di legge che introduce l' incompatibilità con incarichi politici o nelle authority per tutti i soggetti titolari di patrimoni oltre i 10 milioni di euro o che abbiano partecipazioni superiori al 2% in imprese con diritti esclusivi, monopoli, radio tv, editoria, internet o imprese di interesse nazionale.

giulia bongiorno alfonso bonafede

 

Solite scintille tra i due alleati e poi silenzio. Se ne riparlerà alla Camera a partire dal 29 maggio in avanti.

 

Ministro

Paolo Savona si è dimesso da ministro il 12 marzo per andare a presiedere la Consob e da allora la sua delega è passata ad interim al premier. Fra pochi giorni si vota per l' Europa e l' Italia è ancora senza ministro per gli Affari europei. Paradossale.

 

Province

La Lega lo scorso agosto ha depositato un disegno di legge per far risorgere le Province reintroducendo il sistema di elezione a suffragio universale dei consiglieri. Il caso esplode a fine aprile con l' altolà dei 5 Stelle. Per Di Maio, che dice no a «nuovi poltronifici», «non è riesumando un vecchio carrozzone che si danno più servizi ai cittadini». Di parere opposto Salvini: «Se i comuni non riescono ad erogare i servizi, le Province servono». E intanto resta tutto fermo.

GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA

 

Sblocca cantieri

Era una delle misure più urgenti messe in campo dal governo, tant' è che anche in questo caso gli interventi sono previsti per decreto. Dopo «una faticosa gestazione» (Giorgetti dixit) il pacchetto di misure è approdato in Senato ed è subito ripartito il braccio di ferro coi 5 Stelle che vorrebbero abbassare al 40% la soglia massima per il subappalto appena rialzata dal precedente 30 al 50% e la Lega che invece punta ad alzare da 200mila a 1 milione di euro la soglia per le procedure negoziate, ovvero senza gara, e spinge per inserire la Tav nell' elenco delle opere prioritarie e urgenti per le quali è prevista la nomina di un commissario.

 

Dopo giorni di stop and go in commissione anche questa partita è stata aggiornata. Al 28 maggio, ovviamente.

 

Tav

La prima decisione presa nei mesi passati per disinnescare la mina della Torino-Lione è stata però quella di prender tempo sui lavori rinviando anche in questo caso tutto a dopo le europee.

Adesso però bisogna decidere qualcosa: in particolare già due giorni dopo le europee e le regionali del Piemonte scadono infatti 3 bandi per un controvalore di 2,3 miliardi di lavori.

 

Vaccini

giulia grillo

La legge proposta dal ministro pentastellato della Sanità Giulia Grillo sull' obbligo flessibile di vaccinazione risale addirittura all' agosto del 2018. Il ddl è stato incardinato in Senato in Commissione Sanità ed è subito iniziata la solita tarantella a colpi di ritocchi e modifiche. E a metà marzo il ministro dell' Istruzione Bussetti durante un question time ha sancito che «per quest' anno» varrà la legge Lorenzin. E intanto la paralisi (e le risse) continua

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."