LA PAURA DEI GRILLINI, INSTILLATA DAI LEGHISTI: “NON PENSERETE DI VARARE UN GOVERNO DI LEGISLATURA CON ZINGARETTI, VERO? I GRUPPI DEL PD LI COMANDA RENZI E LUI HA BISOGNO SOLO DI QUALCHE MESE PER ORGANIZZARSI IL SUO PARTITO, POI FARÀ SALTARE IL BANCO. A QUEL PUNTO SI ANDRÀ ALLE ELEZIONI E VOI SARETE FREGATI…” - LA MEDIAZIONE CON IL PD DI GIANNI LETTA PER CONTO DI BERLUSCONI... 

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Francesco Verderami per il “Corriere della sera”

 

renzi di maio renzi di maio

Per evitare l' inciucio tra M5s e Pd era prevedibile il tentativo salviniano di «contro inciucio», ed era scontato che la Lega concentrasse le sue attenzioni su Di Maio, considerato l' anello debole della catena grillina. Perché - come sostiene un autorevole esponente del Carroccio - «in un' alleanza giallo-rossa per Luigi non ci sarebbe tanto spazio al governo».

 

Ma è solo una manovra di disturbo, un tentativo di sabotare il gioco avverso, un modo per destabilizzare un' ipotesi di accordo ancora da costruire, un espediente per alimentare i sospetti nel capo del Movimento: «Non penserete di varare un governo di legislatura con Zingaretti, vero? I gruppi del Pd li comanda Renzi e lui ha bisogno solo di qualche mese per organizzarsi il suo partito, poi farà saltare il banco. A quel punto si andrà alle elezioni e voi sarete fregati».

 

NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI

Per certi versi è anche il retropensiero del segretario dem. Ed è su questi elementi Salvini prova a far leva per riprendersi quella centralità persa in pochi giorni, che sta minando l' unità leninista del suo gruppo dirigente. La rincorsa ai cinquestelle disorienta la Lega, dove in molti temono di «perdere la faccia» più ancora che di perdere il governo. Da giorni nei gruppi parlamentari e sui territori si pongono domande al momento prive di risposte. Per esempio, «cosa vuol dire che il 20 agosto vedremo il da farsi, se avevamo presentato una mozione di sfiducia al premier»?

 

«Perché Salvini oggi fa sapere a Di Maio che il suo cellulare è sempre acceso, se fino a ieri voleva votare subito contro Conte al Senato»? E «cosa spiegheremo adesso a quegli imprenditori ai quali avevamo chiesto di esporsi a favore delle elezioni anticipate: che ci va bene anche un rimpasto»?

LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI

 

Il rischio di minare «la credibilità del nostro progetto» è l' accusa più pesante rivolta al segretario, insieme al vociare sempre più insistito contro il suo «cerchio magico», accompagnato dall' interrogativo su chi sia «il vero consigliori di Matteo». I salviniani ovviamente non ci stanno a vedere il Capitano sul banco degli imputati, «perché è ora di finirla con la storia che avrebbe sbagliato i tempi della crisi. La verità è che nessuno aveva previsto la mossa di Renzi, nessuno immaginava che avrebbe teso la mano ai grillini. La sua giravolta ci ha spiazzato». Ma è un fatto che Salvini non ha colto l' attimo dopo le Europee, e che dopo - raccontano nel Carroccio - si è ritrovato impigliato in alcune scadenze di governo.

salvini mattarella salvini mattarella

 

La più importante è stata il «decreto salva-conti», concordato con l' Europa per evitare la procedura di infrazione. Approvato dal Consiglio dei ministri il primo luglio, è stato convertito in legge il 30 luglio: «In tal senso, Salvini aveva dato precise garanzie a Mattarella, con il quale si era visto riservatamente dopo la visita di Giorgetti al Quirinale». Così viene spiegato il timing della svolta di inizio agosto.

 

Si vedrà quale sarà il dividendo di questa operazione per il leader del Carroccio, è certo che nella Lega regna un forte scetticismo, «anche perché inseguire Di Maio non ha senso, visto che ora a comandare è Casaleggio. A meno di non riuscire a spaccare il Movimento...».

gianni letta salvatore luongo foto di bacco gianni letta salvatore luongo foto di bacco

 

Ecco, il «contro inciucio» di Matteo è la risposta all' inciucio dell' altro Matteo nella «crisi più pazza del mondo», come l' ha definita (divertito) l' ex segretario del Partito democratico. Fino al 20 si andrà avanti così, tra promesse e depistaggi. Come quello di uno dei massimi esponenti del Pd, che l' altro giorno si lamentava per «l' assenza di Berlusconi. Ci fosse stato anche lui a sostenere la nostra operazione...». Ah sì?

Allora per chi sta lavorando Gianni Letta?

 

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