mussolini aleramo

LA PECUNIA DEL DUCE NON OLET! - DA UNGARETTI A QUASIMODO, DA PAOLA BORBONI A GUTTUSO: VESPA RACCONTA QUANTI INTELLETTUALI ERANO A LIBRO PAGA DI MUSSOLINI - L'OSCAR DEI VOLTAGABBANA VA A SIBILLA ALERAMO: DURANTE IL REGIME CHIEDE SOLDI IN MANIERA OSSESSIVA A MUSSOLINI E A CIANO, MA GIÀ NEL 1945 SCRIVE: “IO ERO LA SOLA A PARTEGGIARE SENZA RESTRIZIONI PER L'AVVENIRE CHE LA RUSSIA CI PREPARA DI GIUSTIZIA E DI PACE”

Estratto del libro “Perché l’Italia amò Mussolini” di Bruno Vespa pubblicato da “la Verità”

 

sibilla aleramo

Al forte consenso al regime contribuirono le generose elargizioni del governo al mondo intellettuale. In L' Italia di Mussolini in 50 ritratti, Paolo Mieli e Francesco Cundari ricordano lo sterminato esercito di beneficiari reso noto nel dopoguerra, quando si scopri anche l' elevato numero di voltagabbana che si erano prontamente riciclati salendo sul carro dei nuovi vincitori.

 

Giuseppe Ungaretti, uno dei più celebri «assistiti», giustificava così il suo atteggiamento: «Era una sovvenzione che s' usava dare - e uso esistente in tutti i paesi del mondo - e la ricevettero persone onorevolissime perché potessero proseguire con tranquillità il loro lavoro L' accettavo perché essa ai miei occhi non aveva diverso carattere della sovvenzione dello Stato all' agricoltore perché possa portare a termine lavori di bonifica».

mussolini

 

ungaretti

Lo storico Giovanni Sedita, in Gli intellettuali di Mussolini, pubblica le petizioni rivolte dagli scrittori ai gerarchi per ottenere il sussidio, quasi sempre generoso. Vincenzo Cardarelli chiede a Galeazzo Ciano una sovvenzione fissa («Solo un soccorso non momentaneo potrebbe mettermi al riparo dalla miseria in cui mi dibatto»). Salvatore Quasimodo: «L' urgenza di essere aiutato in qualsiasi modo interessa nel vivo i più elementari bisogni cotidiani di vita». Vitaliano Brancati denuncia «quegli scrittori mediocri e di passato antifascista che vengono aiutati dal regime».

mussolini

 

Elio Vittorini, diffidato per frequentazioni antifasciste, si difende con energia: «Il sottoscritto resta fortemente sorpreso nella sua qualità di fascista non recente e di scrittore fascista che sin da quando ha preso la penna in mano l' ha adoperata al servizio delle idee fasciste su giornali fascisti». (Nell' ottobre 1942 Vittorini partecipò a Weimar al convegno degli intellettuali nazisti, si iscrisse contemporaneamente al Partito comunista clandestino e nel 1945 diresse L' Unità di Milano).

paola borboni

 

Assegni importanti vengono elargiti a Filippo Tommaso Marinetti, che li ottiene anche per futuristi del suo gruppo, a Fortunato Depero, Pietro Mascagni, alle attrici Paola Borboni e Andreina Pagnani, a Corrado Alvaro, a Giovanni Ansaldo (geniale voltagabbana). Alla Ruota, rivista che alimenta la propaganda razzista e antisemita, collaborano dopo il 1940 Mario Alicata, Renato Guttuso, Concetto Marchesi, Carlo Muscetta, che nel dopoguerra faranno tutti parte della crema del Pci.

 

sibilla aleramo

L' Oscar dei voltagabbana va comunque alla scrittrice Sibilla Aleramo: durante il regime e fino al 1943 chiede soldi in maniera ossessiva a Mussolini e a Ciano, ma già nel 1945 - parlando di una conversazione tra intellettuali - scrive: «Io ero la sola a parteggiare senza restrizioni per l' avvenire che la Russia ci prepara di giustizia e di pace, quando tutti avremo accettato i suoi principi (rivoluzione francese più marxismo)».

 

Sciascia e Guttuso

Nel 1932 fu inaugurata a Roma una Mostra della Rivoluzione fascista. In quell' occasione, Ottavio Dinale, vecchio amico di Mussolini, che lo aveva anche nominato prefetto, diede così il suo contributo al misticismo del capo: «La sua figura spicca, già monolitica, nell' attualità, nella storia, nelle proiezioni dell' avvenire, dominante uomini e cose, come principe degli uomini di Stato, come genio della Stirpe, come salvatore dell' Italia Mussolini è tutto l' Eroe in una luminosità solare, è il Genio ispiratore e creatore, è l' animatore che trascina e conquista, è Lui: l' interezza massiccia del mito e della realtà».

 

mussolinimarinetti

Alla mostra venivano accompagnate tutte le autorità straniere in visita a Roma. Con la perfidia del giovane fascista deluso, Zangrandi racconta che ogni giorno un diverso drappello era obbligato a fare la scorta d' onore alla rassegna: «Balilla e avanguardisti, deputati e senatori, gerarchi di periferia e italiani venuti dall' estero, generali e magistrati, ministri e accademici d' Italia, scrittori, poeti, artisti, filosofi, scienziati: a ognuno toccò il suo turno. Indrappellati, in divisa o in orbace, distinti in "mute" per darsi il cambio, all' esterno o all' interno dell' edifizio, uomini con i capelli grigi e magari con la pancia si alternavano in posizione di presentat-arm nei punti stabiliti.

 

E, tra mezzogiorno e il tocco, venivano condotti in giardino, a consumare il rancio, invero eccellente, a base di rigatoni al sugo e carne lessa». E confessa di non essersi divertito affatto, da diciassettenne, a vedere con i propri occhi lo spettacolo di queste fiumane discendere per via Nazionale. Ma, la delusione maggiore, la ebbe dal mondo dell' accademia.

marinetti

 

vespa cover

Come abbiamo visto, soltanto 12 professori universitari su oltre 1200 rifiutarono di firmare fedeltà al regime fascista. Come esempio di trasformismo tra fascismo e postfascismo, Zangrandi fa il nome di uno dei maggiori storici italiani, Luigi Salvatorelli.

 

Non dovette giurare (non insegnava all' università) e, pur essendo stato antifascista fino al 1925, si allineò al regime dagli anni Trenta all' inizio dei Quaranta. Nel Corso di Storia per i licei del 1935, ristampato da Einaudi fino al 1942, Salvatorelli ignorò fra l' altro completamente sia il delitto Matteotti sia la protesta dell' Aventino, due eventi chiave della prima fase del fascismo. Naturalmente, l' edizione del 1952 fu di tutt' altro tono.

SIBILLA ALERAMO FILM 3paola borboni giovaneungarettiGIUSEPPE UNGARETTI renato guttuso accoglie, alla sua mostra al coni, enrico berlinguer accompagnato dalla moglie letiziabiagi guttusoEDDA MUSSOLINI GALEAZZO CIANOEDDA MUSSOLINI GALEAZZO CIANOEDDA MUSSOLINI GALEAZZO CIANOungaretti giovanepaola borboniguttusopaola borboni paola borboni paola borbonimussolini

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."