matteo renzi giuseppe conte alfonso bonafede nicola zingaretti

PERCHE' RENZI SI ACCANISCE COSI' SULLA GIUSTIZIA? PERCHE' VUOLE SCHIACCIARE IL PD DI ZINGARETTI SUL M5S E DIMOSTRARE DI ESSERE LUI L'EREDE DELLA SINISTRA RIFORMISTA NON GRILLIZZATA - CONTE TEME IL SABOTAGGIO DI MATTEO, E LA RIFORMA BONAFEDE FINISCE IN UN DISEGNO DI LEGGE CHE RISCHIA DI ESSERE CHIUSO PER UN PO' NEI CASSETTI, ANCHE SE NEL PD C'È CHI CHIEDE CHE VENGA APPROVATO PRIMA DELL'ESTATE

 

Marco Conti per “il Messaggero

 

«Motivi tecnici e non politici», come li definiscono a palazzo Chigi, hanno permesso di bloccare quello che il deputato renziano Marco Di Maio definisce «il blitz di Pd e M5S». La riforma della riforma Bonafede della prescrizione si arresta. Finirà, forse, in un disegno di legge destinato a restare per un po' nei cassetti, anche se nel Pd c'è chi chiede che il ddl venga approvato prima dell'estate.

 

LA NOTA

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Dopo settimane di buriana su una questione conosciuta da pochi - compresi coloro che, interrogati, si dichiarano favorevoli alla cancellazione della prescrizione - la spinta più forte a mettere la sordina alle polemiche arriva da Giuseppe Conte che vorrebbe impegnare le forze politiche su ben altri temi. A palazzo Chigi c'è chi sottolinea che ieri l'altro «mentre Renzi minacciava di sfiduciare Bonafede», «Conte lavorava su coronavirus e misure a sostegno delle imprese che esportano».

 

«Fare politica significa mediare, fare passi in avanti per trovare una sintesi nell'interesse generale. Diversamente - fanno notare - non è più mediazione ma imposizione». Parole che sottolineano l'irritazione del premier nei confronti di Renzi. Un nervosismo misto a preoccupazione, quello di Conte, non tanto per la tenuta a breve del governo, quanto per la convinzione che Renzi lavori per logorarlo in modo da impedire che dia buoni risultati e che dall'esecutivo nasca quell'alleanza riformista tra Pd e M5S sulla quale Conte stesso punta molto del suo futuro politico. La consapevolezza del premier di essere entrato nel mirino dell'ex sindaco di Firenze, oltre a non conciliare il sonno, frena la fase due mentre la produzione industriale crolla e la disoccupazione inanella record negativi.

renzi zingaretti

 

Il presidente del Consiglio ieri ha avuto con il presidente della Camera Roberto Fico un lungo colloquio durante il quale, ufficialmente, si sono registrate le agende di Montecitorio e palazzo Chigi. La sintonia tra i due sull'ipotesi di un'alleanza organica tra dem e grillini - magari già alle elezioni regionali di primavera - è nota e ora che Luigi Di Maio si è tirato indietro a Conte servono sostegni anche per evitare che la manifestazione M5S di sabato si trasformi in un happening contro l'esecutivo.

 

Ma l'incontro a due è anche servito per appianare qualche tensione seguita al tentativo, messo in atto dalla maggioranza e dal governo, di forzare il decreto Milleproroghe attraverso un emendamento che avrebbe dovuto recepire l'accordo Conte-Leu sulla prescrizione raggiunto una settimana fa da Pd, M5S e Leu, e contestato da Iv. Contro un muro procedimentale è andato a cozzare il tentativo di Pd e M5S di mettere in difficoltà Iv qualora i renziani fossero stati chiamati a decidere se votare o meno l'intero pacchetto.

 

giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede

Ma se il M5S, e soprattutto il ministro della Giustizia, si consola con il fatto che comunque resta in vigore la riforma votata con la Lega, lo stesso non possono dire i dem che infatti scaricano su Iv la responsabilità di non essere riusciti a superare la sostanziale abrogazione dei termini di prescrizione voluta dal precedente governo. Quella che i dem definiscono «una vittoria di Pirro» svela il vicolo cieco nel quale si è infilata la maggioranza e dal quale rischia di non uscire ancora per molto tempo se Iv sposterà lo scontro sul ddl dell'azzurro Enrico Costa - previsto il 24 febbraio in aula - o se il Pd chiederà tempi rapidi per il ddl di riforma della prescrizione che non piace ai renziani.

 

nicola zingaretti giuseppe conte

E' molto probabile che, per cercare di far calmare le acque, al consiglio dei ministri di domani non venga presentato un testo di riforma e si decida invece di prender tempo e concentrarsi sulla riforma del processo penale che il Guardasigilli sembra aver finalmente messo a punto. Schiacciare il Pd di Zingaretti sul M5S è il principale obiettivo di Renzi che in questo modo pensa di mettere in difficoltà anche la leadership di Conte che ormai considera a tutti gli effetti un potenziale avversario che va combattuto anche quando in aula si comincerà a discutere di legge elettorale. Tema sul quale il leader di Iv è convinto di poter contare sulla sponda del centrodestra. Lega compresa.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?