regina elisabetta

PERCHÉ LA REGINA ELISABETTA AFFASCINA TANTO TUTTI, ANCHE QUELLI CHE LO NEGANO? - ESTRATTO DAL LIBRO DI MATTIOLI E UBEZIO, "LA REGINA INFINITA": "FORSE NON È MAI STATA BRILLANTE, MA È SEMPRE STATA AVVEDUTA E CON IL TEMPO È DIVENTATA ANCHE SAGGIA. PIÙ CHE LA MADRE DELLA PATRIA, NE È LA NONNA" - "COSA NE PENSI DELLA BREXIT OVVIAMENTE NON L'HA MAI DETTO, MA IL FATTO CHE IL 21 GIUGNO 2017 SI SIA PRESENTATA IN PARLAMENTO PER IL QUEEN'S SPEECH TUTTA VESTITA CON I COLORI EUROPEI, IN ABITO E CAPPELLO BLU CON FIORI DAI PISTILLI GIALLI, È UN INDIZIO INDISCUTIBILE…"

Estratto da “Elisabetta, la Regina infinita”, di Alberto Mattioli e Marco Ubezio (ed. Garzanti), pubblicato da “La Stampa

 

il libro sulla regina

Perché Elisabetta affascina tanto tutti, anche quelli che lo negano? Alla fine, il suo non è stato un regno particolarmente glorioso. Suo nonno vinse la Prima guerra mondiale e suo padre la Seconda; lei, al massimo, quella delle Falkland, di sicuro meno impegnativa, anche se ha dimostrato che gli inglesi restano gli inglesi (e comunque a guidarli alla pugna fu un'altra donna, la signora Thatcher, quella Boadicea in tailleur).

 

I baronetti più celebri che ha decorato sono i Beatles, non i colonizzatori di qualche sventurato popolo indigeno. Suo padre era imperatore dell'India, lei non gli è mai subentrata. Il Commonwealth regge, ma soltanto quindici dei cinquantatré Stati che ne fanno parte la riconoscono come Regina, anche se almeno ci sono i due più importanti, Canada e Australia.

 

la regina elisabetta 3

I suoi predecessori regnavano su un quarto delle terre emerse, il maggiore impero della storia; lei su un piccolo arcipelago, e nemmeno tutto. Quando Elisabetta salì al trono, il Regno Unito era già in declino, ma era ancora una potenza mondiale; oggi, al massimo, regionale, anche se restano delle reliquie come qualche bombetta atomica sui sottomarini e un posto permanente nel Consiglio di sicurezza dell'Onu.

 

la regina elisabetta 4

Benjamin Disraeli, primo ministro della sua riluttante trisavola Vittoria, la fece imperatrice; Boris Johnson, il suo, ha fatto uscire il regno dall'Unione europea. Cosa Elisabetta ne pensi ovviamente non l'ha mai detto, ma il fatto che il 21 giugno 2017 si sia presentata in parlamento per il «Queen's speech» tutta vestita con i colori europei, in abito e cappello blu con fiori dai pistilli gialli, è un indizio indiscutibile, dato che sua maestà non fa nulla a caso, men che meno la scelta dell'abbigliamento.

 

la regina elisabetta 1

Insomma, non è certo colpa sua, ma Elisabetta non ha mai avuto l'occasione di compiere gesta particolarmente memorabili. Benché abbia viaggiato moltissimo, appartiene semmai alla categoria dei sovrani burocratici, da tavolino. Forse il «collega» che Elisabetta ricorda di più è Francesco Giuseppe.

 

Anche lui, un regnante diligente, probo, lavoratore, burocrate infaticabile sempre attaccato alla scrivania, a evadere pratiche risparmiando pure sulla cancelleria; anche lui, attaccato all'etichetta sebbene personalmente di gusti semplici e carattere modesto; anche lui, cristiano non solo praticante per dovere ma credente per convinzione; anche lui, del tutto refrattario alla cultura, benché a capo di un impero che ne produsse tanta e di eccellente qualità, e invece amante della vita all'aria aperta, della campagna, della caccia (fra Bad Ischl e Balmoral cambiano solo le montagne); anche lui a suo agio con i militari, gente che ha delle regole di comportamento e un dress code e ci si attiene, senza sorprese; anche lui, sovrano di un impero in declino e comunque più abituato a celebrare la passata grandezza invece che a progettare gli immancabili destini; anche lui, innamorato di un consorte più vivace e talvolta destabilizzante; anche lui, infine, sul trono così a lungo da non poter nemmeno immaginare che potesse occuparlo qualcun altro.

 

la regina elisabetta 2

Elisabetta, però, è certamente più intelligente di Francesco Giuseppe e lo ha anche battuto sulla durata. L'Absburgo regnò dal 2 dicembre 1848 al 21 novembre 1916, cioè sessantasette anni e 355 giorni; la Windsor dal 6 febbraio 1952 e ha quindi superato i settant'anni. Già, la durata.

 

Da quando è Regina ha cambiato, e talvolta seppellito, quattordici primi ministri, da Winston Churchill a Boris Johnson (quasi grave come passare da Alcide De Gasperi a Giuseppe Conte) e si sono succeduti sette papi, quattordici presidenti degli Stati Uniti, nove della Repubblica francese e dodici di quella italiana.

 

la regina lascia il castello di windsor con lady susan hussey per buckingham palace (1)

Lei è ancora lì, benissimo piazzata anche nella lista dei regnanti più longevi. Il 6 febbraio 2022, settantesimo anniversario della sua ascesa al trono (ma non della sua incoronazione, che avvenne più di un anno dopo) aveva regnato per 25.568 giorni: supererà presto Giovanni II, principe del Liechtenstein per 25.658, e Rama IX, Re di Thailandia per 25.694.

 

elisabetta sorride

Più difficile da raggiungere il recordman della regalità (non solo per la durata, in verità), cioè Luigi XIV, in carica dal 14 maggio 1643 al 1° settembre 1715, dunque per settantadue anni e 110 giorni, per un totale di 26.407: coraggio, Elisabetta, ce la puoi fare, e poi il futuro Re Sole salì al trono a soli cinque anni.

 

elisabetta in sudafrica nel 1947

Insomma, il primato è a portata della graziosa mano della nostra sovrana preferita, che del resto ha già superato altri campioni di longevità come il messicano Pacal il Grande, appunto Francesco Giuseppe, gli imperatori bizantini Costantino VIII e Basilio II «il Bulgaroctono», Ferdinando IV-I di Borbone (quarto come Re di Napoli, primo come Re delle Due Sicilie), la sua antenata Vittoria, Regina per «appena» sessantatré anni e rotti e l'ex nemico Hirohito, sessantadue anni e 13 giorni.

 

ellisabetta sulla nave hms vanguard 2

Non sembri irriverente, ma l'universale rispetto che circonda Elisabetta deriva proprio dal fatto che, se non gloriosamente, regna però eternamente. Non a caso, anche come politica il principale attributo che le viene riconosciuto è quello dell'esperienza. Forse non è mai stata brillante, e del resto il suo ruolo non lo richiede, ma è sempre stata avveduta e con il tempo è diventata anche saggia.

 

la regina elisabetta inaugura una linea della metro 6

Più che la madre della patria, ne è la nonna: intimidente perché carica di anni e di responsabilità, algida come richiede il ruolo, severa con tutti ma soprattutto con sé stessa, ma alla fine comprensiva.

 

Avendone viste tante, nessuna può davvero scuoterla. In un Paese dove la vetustà è il più ambito degli attributi, la tradizione una religione e si pensa, giustamente, che se le istituzioni durano è perché funzionano, incarna il più britannico dei motti: business as usual.

 

i cigni della regina elisabetta 4

La sua perennità poteva risultare irritante in epoche storiche che ambivano al cambiamento: infatti è negli anni Settanta che la monarchia inglese è stata meno popolare.

 

Ma, in tempi come i nostri dove i cambiamenti sono sempre più accelerati, qualcuno che non ha mai cambiato nulla, nemmeno la pettinatura, diventa una vivente rassicurazione. Tutte le nostre certezze sono caduche, tranne una: che una Regina che già regnava quando siamo nati rifarà, anno dopo anno, le stesse cose allo stesso modo, e indossando gli stessi cappellini.

 

Bisogna che qualcuno resti com'è, perché tutto cambi. E lei è sempre lì, sorridente, severa, coscienziosa, impeccabile, prevedibile, assennata. E, soprattutto, infinita.

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…