matteo renzi salvini marta cartabia

PERSO IL REFERENDUM, ORA SALVINI VUOLE AFFOSSARE LA RIFORMA CARTABIA - LA VENDETTA DEL "CAPITONE": LA LEGA IERI HA VOTATO CONTRO ALCUNE PARTI DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA IN COMMISSIONE, IN BARBA AGLI AUSPICI DELLA MINISTRA - È L'ENNESIMO FRONTE CALDO CHE SI APRE NELLA MAGGIORANZA, E NEL CENTRODESTRA: FORZA ITALIA HA VOTATO LEALMENTE CON IL GOVERNO. ENRICO LETTA AUSPICA CHE IL GOVERNO PONGA LA QUESTIONE DI FIDUCIA: "LA LEGA VUOLE BLOCCARE LA RIFORMA..."

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

salvini renzi

Il giorno dopo il voto si aprono le prime crepe nella maggioranza. La Lega, in calo di consensi e tradita dal flop dei referendum, rilancia. Sfida il governo. E vota «in linea coi referendum» contro parti della riforma Cartabia.

 

È accaduto ieri. Ultimo giorno di lavori in commissione Giustizia sul testo di modifica dell'ordinamento giudiziario e delle modalità di elezione del Csm, approvato il 4 maggio alla Camera, che oggi, si avvia al voto definitivo dell'aula del Senato.

 

salvini renzi

Come annunciato al Corriere dalla responsabile giustizia, Giulia Bongiorno, la Lega non ha accolto l'appello della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a procedere senza intoppi verso l'approvazione finale. E nel vertice di maggioranza, ieri, non ha ritirato gli emendamenti al testo. Come hanno fatto Forza Italia, il M5S e Leu (sacrificando i 7 emendamenti dell'ex superprocuratore antimafia Piero Grasso) per evitare che le modifiche al testo rendano necessario un ulteriore ok della Camera.

 

Anche Italia viva di Matteo Renzi ha mantenuto e votato i propri emendamenti, lasciando tuttavia filtrare un atteggiamento aperto al dialogo in vista dell'Aula. Ma il partito di Matteo Salvini ha votato, per tutta la lunga serata in commissione, i propri emendamenti, quelli di Fratelli d'Italia e alcuni di Iv. In barba all'auspicio a fare presto, condiviso dallo stesso premier Mario Draghi e giustificato con l'intento di arrivare alle prossime elezioni dei membri togati del Csm, ormai slittate a settembre, con le nuove regole.

mario draghi marta cartabia 1

 

Un atteggiamento, quello leghista, che, se non servirà a modificare il testo, apre un problema politico all'interno della maggioranza e del centrodestra, con gli alleati di FI costretti, per lealtà al governo, a votare contro temi oggetto di loro battaglie ventennali sulla giustizia. Così Enrico Letta denuncia il tentativo della Lega di «bloccare la riforma» e auspica che il governo «ponga la fiducia» sul testo.

 

Causando la reazione del leghista Andrea Ostellari: «Letta rispetti il Parlamento. Mettere la fiducia, per imbavagliare i rappresentanti degli italiani, sarebbe inaccettabile». In commissione, nel voto sugli emendamenti, la Lega si è scontrata con il muro del 14 a 10. Ma cosa accadrà oggi nell'Aula dove sono molti i voti in libertà? L'esito della riforma non sembra in pericolo. La ministra non ci sarà. Ma l'attacco al testo del governo, contro cui i renziani hanno votato ieri e la Lega intende farlo anche oggi, meriterà riflessioni.

MARTA CARTABIA MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO mario draghi marta cartabia marta cartabia mario draghi. salvini renzi

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?