enrico letta laura boldrini

PILLOLE DI POLITICAMENTE MOLTO SCORRETTO – PERCHÉ ENRICO LETTA NON DÀ DUE CARICHE DI SPESSORE A LILIA E ROBERTA, LA COLLABORATRICE MOLDAVA E L’EX ASSISTENTE PARLAMENTARE DELLA BOLDRINI? G. SALLUSTI: “RACCHIUDEREBBERO TUTTA UNA ‘NARRAZIONE’ SUL LAVORO FEMMINILE MORTIFICATO, SUL GAP SALARIALE, SULL’ARRETRATEZZA CULTURALE DEL PAESE…”

GIOVANNI SALLUSTI

Giovanni Sallusti per Dagospia

*autore del libro ''Politicamente Corretto - la dittatura democratica'' - Giubilei Regnani editore

 

Caro Dago,

avrei deciso di venire incontro a un’ossessione tutta interna al Politicamente Corretto che sta turbando assai le notti di Enrico Letta, neosegretario del Piddì (o di quel che ne rimane).

 

LAURA BOLDRINI ENRICO LETTA

Da quando è rientrato in Italia dall’esilio (ben poco) volontario parigino, Letta sta infatti tutto meno che sereno, e ha mostrato da subito di calarsi nelle priorità avvertite dalla popolazione dentro la più grande emergenza dal Dopoguerra: lo ius soli, il voto ai sedicenni e la sottorappresentanza delle signore all’interno degli organismi dirigenti del Piddì. I primi due temi eccedono le modeste forze di chi scrive, ma sul terzo vorrei dare a un leader pur così lucido e concreto un piccolo consiglio non richiesto.

 

POLITICAMENTE CORRETTO GIOVANNI SALLUSTI

Per cui mi perdonerai, caro Dago, se da ora mi rivolgerò direttamente a lui: esimio segretario, lei ha l’opportunità straordinaria di conferire due cariche di spessore all’interno del partito a due donne che rappresenterebbero un simbolo straordinario, che racchiuderebbero tutta una “narrazione” (come dicono i consulenti di moda al Nazareno, quelli che invariabilmente perdono le elezioni) sul lavoro femminile mortificato, sul gap salariale, sull’arretratezza culturale del Paese.

 

Penso, chessò, a due vicepresidenze, magari anche una vicesegretaria, o una delega speciale per la “questione femminile” e le “battaglie di genere”, quel genere di cose per cui incasserà in automatico l’unanimità in assemblea e gli applausi dei giornaloni d’area (cioè quasi tutti).

 

LAURA BOLDRINI SI INGINOCCHIA IN PARLAMENTO PER GEORGE FLOYD

Pensi, segretario, la prima di queste due donne, la signora Lilia, è una collaboratrice domestica moldava, che ha sgobbato a lungo per una personalità molto potente, e che ha dovuto rivolgersi al patronato del Caf e a un legale perché a 10 mesi dall’interruzione del rapporto lavorativo non ha ancora ottenuto la liquidazione, peraltro consistente in una cifra ridicola rispetto alle disponibilità della personalità in questione. Una lavoratrice straniera impegnata in una rivendicazione a difesa del proprio salario contro un membro reticente dell’establishment, è perfetta.

 

laura boldrini si mette i guanti 1

La seconda donna che mi permetto di suggerirle, eminente segretario, per un ruolo apicale nel Piddì, è la signora Roberta. Si figuri, Roberta ha perfino fatto da assistente parlamentare alla personalità potente.

 

O meglio, assistente parlamentare sulla carta, in realtà la professionalità di Roberta era costantemente svilita e mortificata con la continua richiesta di attività politicamente salienti come ritirare in lavanderia gli abiti della suddetta personalità, comprarle giacche e pantaloni, prenotarle il parrucchiere.

 

LAURA BOLDRINI A UN GIORNO DA PECORA

Addirittura, a maggio Roberta chiede alla personalità di prolungare lo smart working, perché uno dei suoi figli ha un grosso problema di salute e i pochi treni rimasti (da Lodi) sono costosissimi a fronte di uno stipendio mignon, e l’umanissima risposta che ottiene suona: beh ma cara, col lockdown hai risparmiato.

Insomma, Roberta è uno spot vivente contro il demansionamento costante delle donne, l’impossibilità in questa nazione di coniugare maternità e professione, l’abitudine dei datori di lavoro (specie di fronte a giovani di sesso femminile) a non rispettare ruoli contrattualizzati e competenze acquisite.

 

ENRICO LETTA LAURA BOLDRINI

Per una volta, l’abusatissima espressione “storia paradigmatica” corrisponde al vero, quella di Roberta è una storia paradigmatica sullo stato delle politiche di genere e delle politiche del lavoro di quest’Italietta scassata e guastata da anni di becera propaganda sovranista.

 

Come dice, segretario? La personalità potente in questione è l’ex presidente, pardon “presidenta” (la desinenza, segretario, la desinenza sessualmente corretta, accidenti a lei!) della Camera Laura Boldrini? Del Piddì, e del bel mondo arcobaleno, femminista, antisessista, Politicamente Correttissimo internazionale? Scusi, cancelli tutto.

LAURA BOLDRINI LAURA BOLDRINI IN VATICANO CON PAPA FRANCESCO E CIAVATTE AI PIEDIlaura boldrini ritiro del pd all'abbazia di contigliano 31

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