giorgetti fitto meloni

SUL PNRR E’ BUIO FITTO! COME LA MELONI HA TAGLIATO FUORI GIORGETTI DALLA CABINA DI REGIA DEL RECOVERY: SUL PNRR DECIDE FITTO – LA MOSSA HA INDISPETTITO IL MINISTRO DELL'ECONOMIA, E PIÙ DI LUI I FUNZIONARI DEL TESORO, MA HA ALLARMATO ANCHE LA COMMISSIONE EUROPEA VISTO CHE IN TUTTI GLI STATI MEMBRI IL MINISTERO RESPONSABILE DEL PNRR È QUELLO DELL'ECONOMIA – E ORA LA LEGA FA MURO SU QUEL DECRETO PER LA SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA CHE FITTO VORREBBE APPROVARE ENTRO DICEMBRE PER VELOCIZZARE I LAVORI SUL PNRR…

Estratto dell'articolo di Valerio Valentini per “il Foglio”

 

fitto meloni

All'inizio è stata più una questione di forme, pare. Le regole minime della cortesia calpestate in nome della segretezza. Insomma, il mezzo scippo di prerogative, Giancarlo Giorgetti l'ha scoperto direttamente in Cdm, a cose fatte. Era l'11 novembre, e nel decreto sul riordino dei ministeri Giorgia Meloni inserì un articolo un po' sibillino in cui, di fatto, si stabiliva che "il Servizio centrale per il Pnrr opera a supporto delle funzioni e delle attività attribuite all'Autorità politica delegata".

 

E così la cabina di regia del Recovery, almeno formalmente, veniva ricondotta sotto la supervisione di Raffaele Fitto. Mossa che non solo ha indispettito il ministro dell'Economia, e più di lui i funzionari del Tesoro, ma che ha allarmato, per ciò a cui la mossa sembra preludere, anche la Commissione europea. Questione di forme, anche qui, ma non solo. Perché i funzionari di Ursula von der Leyen, che in questi giorni sono a Roma per verificare lo stato d'avanzamento dei lavori sul Pnrr, hanno ancora come riferimento un documento, diramato dal Mef a novembre del 2021, in cui il servizio centrale per il Pnrr, il vertice operativo della cabina di regia, sta in capo a Via XX Settembre.

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

 

Che fosse cambiato qualcosa, nell'organigramma romano, a Bruxelles avevano dovuto desumerlo, più che altro, dal fatto che a intestarsi la titolarità del dialogo con la Commissione è stato sempre più, nelle scorse settimane, proprio Fitto. Solo che qui, per Bruxelles, iniziano le incognite che Meloni dovrà sciogliere. Perché il responsabile del servizio centrale resta quel Carmine Di Nuzzo, funzionario discreto della ragioneria generale suggerito a suo tempo da Daniele Franco a Mario Draghi, che è incardinato al Mef. Ed in questo senso che a Palazzo Chigi tendono a ridimensionare la portata della modifica degli assetti, spiegando che si tratta di una semplice formalizzazione di una prassi già in atto - "per razionalizzare i processi decisionali", dicono - e che del resto già nei mesi passati erano emerse certe tensioni tra tra la segreteria tecnica insediata presso la presidenza del Consiglio, e diretta da Chiara Goretti, e la struttura di Di Nuzzo.

 

fitto meloni

 

 

(...) Ma la baldanza con cui, in FdI, si lasciano scappare che "la Lega conta poco o nulla, sul Pnrr, perché tutto è accentrato su Fitto", ha fatto il resto. E dunque Giorgetti, e ancor più di lui Matteo Salvini, ha già fatto notare, nelle riunioni governative, la necessità di un maggior coinvolgimento. Ed è vero, sì, che dell'istituzione di un ministro per il Pnrr si era parlato a lungo, in fase di costituzione del governo, e perfino coi collaboratori dell'ex premier Draghi si era condivisa questa scelta: ma che poi Fitto diventasse, oltreché responsabile del Recovery, anche titolare dei Fondi di coesione, del Sud e dei Rapporti con l'Ue, questo non era affatto scontato.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

E forse sarà solo per mere questioni di agenda parlamentare, ma sta di fatto che proprio i rappresentanti di governo della Lega, in una riunione ristretta a Palazzo Chigi, martedì pomeriggio hanno spiegato che no, di imbastire ora quel decreto per la semplificazione normativa che Fitto vorrebbe approvare entro dicembre per velocizzare i lavori sul Pnrr, col cantiere della manovra aperto e lo spettro dell'esercizio provvisorio incombente, proprio non se ne parla.

giancarlo giorgetti 1 raffaele fitto

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...