ranucci pitteri gualtieri

POLTRONIFICIO AUDITORIUM – RESA DEI CONTI TRA GUALTIERI E l’AD DEL PARCO DELLA MUSICA DANIELE PITTERI, NOMINATO DALLA RAGGI: IN POLE PER LA SUCCESSIONE C’E’ RAFFAELE RANUCCI (IL CUI TESTIMONE DI NOZZE E’ FRANCESCO MARIA CALTAGIRONE) – FATALE PER PITTERI IL CASO DELLE 4 PROMOZIONI A DIRIGENTE E LE 2 ASSUNZIONI DECISE NONOSTANTE UN ORGANICO DI 70 PERSONE – LA CONTESA TRA LA LISTA CIVICA DEL SINDACO E IL PD PER ACCAPARRARSI UNA POLTRONA DA 240 MILA EURO L'ANNO E L’INCOGNITA MELANDRI…

Lorenzo d'Albergo per “la Repubblica – Roma”

 

roberto gualtieri foto di bacco (2)

Il cartellone dell'Auditorium per le Feste è pronto da settimane. Ma in Campidoglio lo show più atteso è quello che si terrà oggi, a porte chiuse. Da una parte Daniele Pitteri, l'amministratore delegato nominato dall'ex sindaca Virginia Raggi.

 

Dall'altra il cda della fondazione Musica per Roma, con i membri che rappresentano la Regione e la Camera di Commercio pronti a sfiduciare il manager per il caso delle quattro promozioni interne da quadro a dirigente e l'assunzione di altri due responsabili. Una squadra di figure manageriali di cui, in Comune ne sono convinti tanto i consiglieri di maggioranza che quelli di opposizione, un corpo di 70 dipendenti non ha bisogno. Insomma, un'esagerazione.

 

daniele pitteri foto di bacco

Si parte da qui, dalla vicenda delle nomine contestate. Ma il punto di caduta è un altro. Dalle parti di palazzo Senatorio il tema della successione di Pitteri, pur se deflagrato soltanto nelle ultime settimane, in realtà è un grande classico. Una storia di cui si parla e su cui si tratta da prima delle Comunali che hanno incoronato sindaco Roberto Gualtieri.

 

La Lista civica a sostegno del primo cittadino, creatura politica che ha come primo animatore Alessandro Onorato, assessore allo Sport, al Turismo e ai Grandi eventi, avrebbe tutta l'intenzione di piazzare l'imprenditore ( ed ex senatore del Pd) Raffaele Ranucci alla guida del cda dell'Auditorium. Così gracchia Radio Campidoglio, fornendo anche indicazioni sui tempi: il cambio della guardia, sarebbe questo il desiderio, dovrebbe arrivare prima della naturale scadenza del mandato di Pitteri.

 

daniele pitteri

Possibilmente subito. Per Ranucci, proprietario dell'Holiday Inn Parco dei Medici e già numero uno dell'Azienda speciale Palaexpò e delle Scuderie del Quirinale, l'alternativa al Parco della Musica sarebbe la presidenza di Acea. Il suo testimone di nozze, riportano le cronache rosa capitoline, è l'editore e imprenditore Francesco Maria Caltagirone.

 

Fin qui la partita della successione. Un match in cui era entrata, pare con poche chance, anche Giovanna Melandri, fresca reduce da 10 anni di Maxxi. Questione a parte, invece, è il rapporto tra l'attuale ad dell'Auditorium e il Campidoglio.

 

Dopo aver cercato ( senza troppa fortuna) il contatto con il sindaco Roberto Gualtieri lo scorso venerdì, in occasione della conferenza stampa sul concertone di Capodanno, Pitteri ha ottenuto un appuntamento con l'inquilino di palazzo Senatorio.

Il faccia a faccia arriverà solo dopo la sfiducia del cda sulle nomine.

 

roberto gualtieri raffaele ranucci foto di bacco

E, auspicano in Comune, dovrebbe risolvere una volta per tutte la faccenda che riguarda la governance di Musica per Roma. Il Campidoglio si aspetta un passo indietro sulle promozioni ( procedura a cui aveva deciso di partecipare anche Lorenza Bonaccorsi, minisindaca dem del I Municipio che poi si è ritirata dalla corsa) e le assunzioni di cui si è trattato ampiamente in una delle ultime infuocatissime sedute della commissione Bilancio capitolina. Se non dovesse arrivare il dietrofront sulle nomine, c'è la pista delle dimissioni.

Una forzatura, certo. Ma pur sempre quello che si aspetta e per cui fa il tifo chi sa di poter mettere le mani su una delle poltrone più ambite in Campidoglio. Oggi il posto da amministratore delegato vale ( oltre al prestigio) un contratto da 200 mila euro annui. Virtualmente può arrivare fino a 240 mila.

raffaele ranucci con la moglie kersty foto di bacco (2)

L'ex senatore Pd, tra gli animatori della Lista civica di Gualtieri, è dato in pole per la successione.

daniele pitteri foto di baccoraffaele ranucci con la moglie kersty foto di bacco (1)giovanna melandri foto di baccoraffaele ranucci giovanni malago alessandro onorato foto di baccoraffaele ranucci roberto d agostino foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…