alessandra ermellino alessandra riccardi

LA POLVERE DI 5 STELLE E' UNA BUONA LEGA – LE FILA DEI PENTASTELLATI CONTINUANO AD ASSOTTIGLIARSI SEMPRE DI PIÙ. SE LA DEPUTATA PUGLIESE ALESSANDRA ERMELLINO, COMPONENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA DI MONTECITORIO, PASSA AL GRUPPO MISTO, LASCIA DI STUCCO LA SENATRICE ALESSANDRA RICCARDI CHE RIMPOLPA I BANCHI DELLA LEGA – A FAR TREMARE IL GOVERNO È SOPRATTUTTO L’ADDIO DI RICCARDI CHE FA TRABALLARE LA MAGGIORANZA IN SENATO (TRANQUILLI, C'E' IL BANANA)

Giorgia Baroncini per "www.ilgiornale.it"

 

alessandra ermellino 2

Il Movimento 5 Stelle (M5S) continua a perdere pezzi. Dopo i numerosi addii degli ultimi mesi, altre due parlamentari hanno deciso di abbandonare il gruppo. A lasciare i pentastellati, come riporta l'Adnkronos, sono la deputata pugliese Alessandra Ermellino, componente della Commissione Difesa di Montecitorio, e la senatrice Alessandra Riccardi.

 

Il Movimento continua così ad assottigliarsi, creando sempre più problemi sia alla maggioranza che alla tenuta dei grillini stessi. Negli ultimi mesi i malumori tra i pentastellati sono infatti cresciuti. "Non vado via dal M5S ma dalle persone che si sono impossessate di un progetto tradendo le speranze di 11 milioni di cittadini", ha dichiarato Alessandra Ermellino comunicando il suo allontanamento dal gruppo.

 

alessandra ermellino 1

"Ho consegnato la lettera di dimissioni dal M5S senza lasciarmi alle spalle alcun rimpianto, ormai da tempo la mia voglia di lavorare e rispondere alle sollecitazioni provenienti dal territorio - con l'unico scopo di tutelare il bene pubblico - confliggevano con il percorso e le scelte fatte dal MoVimento. A partire dal gruppo della commissione Difesa che, nel corso di questi 26 mesi, ha osteggiato il mio lavoro", ha spiegato la deputata.

 

Ad aprile, in piena emergenza coronavirus, era scoppiata una bufera nel Movimento per un'interrogazione parlamentare dalla deputata pugliese. La pentastellata aveva chiesto informazioni sui ritardi dei servizi segreti nel comunicare l'arrivo del coronavirus in Italia. E così erano nate le proteste da parte dei colleghi.

alessandra riccardi 2

 

Il capogruppo M5S in commissione Difesa, Giovanni Russo, e tutti i deputati pentastellati avevano preso le distanze "in maniera decisa dall'interrogazione depositata alla Camera dalla deputata Alessandra Ermellino che ha sollevato dubbi assolutamente illegittimi sull'operato del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza in relazione all'emergenza coronavirus".

 

Pochi giorni fa, Alessandra Ermellino aveva "espresso voto contrario al parere dato in commissione Difesa sulle parti di nostra competenza contenute nel dl Rilancio". "L'articolo 211 potrebbe comportare a mio avviso alcune ricadute discutibili in termini di sicurezza nazionale", ha affermato spiegando di aver "chiesto nelle passate settimane cosa i miei colleghi 5 Stelle pensassero nel merito degli articoli in cui leggevo quantomeno delle problematicità. La risposta è stata vaga".

alessandra riccardi 1

 

E ora Ermellino lascia il Movimento per passare al gruppo Misto. "Il M5S è diventato uno spazio privo di confronto e competenza, dove il rispetto delle regole e dei valori, che ci avevano illusi che un cambiamento fosse finalmente possibile, sono stati calpestati dalle aspirazioni personali - ha spiegato -. Viviamo tuttora in un sistema politico marcio che necessita di grande coraggio e capacità per essere risanato, tuttavia ho la netta sensazione che il M5S non abbia la forza o la volontà di perseguire realmente questo cambiamento. Dal gruppo Misto continuerò con caparbietà a tenere fede agli impegni presi con i cittadini".

salvini

 

Per quanto riguarda invece la senatrice Alessandra Riccardi, già da tempo si rincorrevano le indiscrezioni su un possibile passaggio alla Lega. Le voci si erano rafforzate soprattutto dopo il suo voto in dissenso dal M5S sul caso Salvini-Open Arms nella Giunta per le immunità di Palazzo Madama. "Il mio disagio in particolare è cresciuto negli ultimi mesi ed è legato al fatto che non si sia realizzato, neppure in minima parte, quel confronto parlamentare anche con l'opposizione per riforme importanti e ancora più necessarie in un periodo difficile come questo", ha spiegato la senatrice che siederà tra i banchi della Lega.

 

alessandra riccardi 3

Prima di lei, hanno lasciato i 5S per Salvini i senatori Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro. Nelle prossime ore, alla Lega arriveranno anche diversi amministratori locali nel Centrosud. "Porte aperte a donne e uomini perbene e capaci. Sono felice e orgoglioso che bussino alla Lega da tutti gli schieramenti politici, da Nord a Sud, confermando la nostra crescita: siamo seri, credibili e pronti per vincere le prossime elezioni. A livello locale e nazionale", ha commentato Matteo Salvini. Ora, l'addio della senatrice Riccardi fa tremare il governo: la maggioranza in Senato, che conta su pochi voti di vantaggio sulle opposizioni, è sempre più instabile.

MATTEO SALVINI CON GLI OCCHIALIsalvini

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…