lasorella di maio giovannetti

POLVERE DI 5 STELLE - NON SONO ANCORA FINITE LE SPACCATURE INTERNE AL M5s. UN MANIPOLO DI GRILLINI (ALL’INSAPUTA DI CONTE) PREPARA UN ESPOSTO CONTRO L’UOMO DI DI MAIO IN AGCOM. IL NUOVO CAPO DI GABINETTO GIORGIO GIOVANNETTI E’ ANCORA DIPENDENTE RAI IN ASPETTATIVA. E' STATO SCELTO DAL PRESIDENTE AGCOM GIACOMO LASORELLA, VOLUTO A SUA VOLTA DA LUIGINO LO SCORSO ANNO PER...

Alessandro Da Rold per la Verità https://www.laverita.info/grillini-esposto-conte-dimaio-agcom-2655062725.html?utm_campaign=RebelMouse&share_id=6686133&utm_medium=social&utm_source=twitter&utm_content=La+Verit%C3%A0

 

luigi di maio foto di bacco (2)

Mancano appena due settimane all'inizio della nuova organizzazione di Agcom, l'autorità garante nelle comunicazioni. Dopo la stagione fallimentare di Angelo Cardani, c'è attesa a inizio ottobre per la svolta voluta dal nuovo presidente Giacomo Lasorella, nominato lo scorso anno e considerato molto vicino al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

 

Proprio Di Maio aveva puntato tutto su Lasorella per riequilibrare lo strapotere del Partito democratico dentro il settore delle telecomunicazioni. Da mesi però tra gli stessi 5 Stelle serpeggia un certo malumore su come il nuovo presidente non abbia dato la svolta auspicata e anzi non abbia più di tanto modificato la struttura, tra uffici e deleghe. In particolare, in Parlamento grillini non hanno digerito la conferma di diversi uffici delle diverse direzioni, tanto che pare ormai assodato che quanto fatto da Cardani sia stato di fatto confermato. In sostanza, dicono tra i 5 Stelle, il «presidente si è limitato a mischiare le carte in modo gattopardesco e poco meritocratico, invertendo semplicemente le posizioni dei direttori ma senza "retrocedere" nessuno».

luigi di maio foto di bacco

 

A questo proposito le "colpe gravi" rilevate nel settore postale e l'illegittima sanzione alla Rai, il pasticcio sul gioco d'azzardo e il doppio lavoro di alcuni dirigenti. sono solo alcuni esempi delle note che il movimento aveva in passato puntualmente segnalato al presidente. Nel gruppo di senatori pentastellati si aspettavano decisioni più incisive nei confronti della struttura.

 

Capita così che l'ex segretario del partito radicale Mario Staderini, nominato ai tempi da Cardani come direttore di Agcom, sia stato semplicemente spostato alla direzione studi lasciandogli così, tra uno studio e l'altro, il tempo di continuare a stare sotto al Quirinale a manifestare con il megafono, come un qualsiasi attivista politico, a difesa dei contenuti Radicali dei referendum. Il punto è che i referendum sono proprio un argomento sottoposto alla vigilanza Agcom, che invece dovrebbe avere funzionari e dirigenti indipendenti e non politicizzati come spesso avviene invece in Rai. Al Senato gira una battuta: tra un uno dei motivi che spingerebbe Sergio Mattarella a non voler essere rieletto c'è proprio quello di non trovarsi di nuovo Staderini sotto le finestre del Quirinale.

virginia raggi giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)

 

Le critiche più forti arrivano però sulla Rai. La scelta di far arrivare proprio da viale Mazzini, come suo capo di gabinetto, Giorgio Giovannetti (ancora dipendente della tv di Stato anche se in aspettativa) non piace a una parte del partito di Beppe Grillo. Giovannetti si occupa dei fascicoli più sensibili. Per di più si occupa degli stessi competitor della Rai, tra cui Dazn, criticato proprio da Lasorella di fronte alla commissione trasporti della Camera per la scarsa qualità dei suoi servizi sportivi in streaming alla Commissione Trasporti della Camera.

giorgio giovannetti

 

Sulla questione esistono 2 pareri di Anac e del Comitato Etico di Agcom. L'Autorità nazionale anti corruzione indica al presidente di limitare a Giovannetti proprio l'accesso, alle informazioni dei concorrenti della Rai ed evitare i fascicoli che potrebbero evidentemente essere in conflitto di interessi con il suo impiego di caporedattore.

 

giacomo lasorella

Dopo aver letto tutte le carte, i senatori grillini (all'insaputa di Giuseppe Conte), stanno già predisponendo un corposo esposto per far avviare un procedimento analogo a quello che portò a sanzionare per centinaia di migliaia di euro proprio la Rai e Alfredo Meocci dopo la sua fuoriuscita da Commissario Agcom e il reingresso in Rai direttamente come direttore generale.

GIACOMO LASORELLA

 

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO