meloni fuortes sangiuliano

PONTI D’ORO AL FUORTES USCENTE - IL MINISTRO ALLA CULTURA SANGIULIANO PUÒ LIBERARE LA POLTRONA DI AD DELLA RAI SPEDENDO CARLO FUORTES A DIRIGERE QUACHE ENTE LIRICO - TUTTO QUESTO PERÒ NON DOVREBBE SUCCEDERE PRIMA DI MARZO-APRILE DEL 2023, QUANDO CI SARÀ DA SCEGLIERE (O CONFERMARE) I VERTICI DELLE PIÙ IMPORTANTI AZIENDE PARTECIPATE - A MENO CHE FUORTES NON ACCETTI DI NOMINARE SUBITO GIAMPAOLO ROSSI COME DIRETTORE GENERALE - A MONICA MAGGIONI PROMESSA UNA RICOLLOCAZIONE PRESTIGIOSA, MAGARI ANCHE FUORI DALLA RAI

Marco Zini per https://www.tag43.it

 

gennaro sangiuliano giorgia meloni

Deve essere calato il gelo in Rai dopo le dichiarazioni programmatiche della presidente Giorgia Meloni quando ha parlato espressamente di merito come una delle linee guida del nuovo esecutivo. In un’azienda che da sempre ha obbedito alla bussola sulla politica, adempiendo a tutti i suoi desiderata, il richiamo al merito ha creato non poco sconcerto.

 

Ma sarà vero o la scommessa per la scelta della futura classe dirigente della tivù pubblica è la solita foglia di fico dietro cui si procede con il solito metodo dei favori al Palazzo e di dirigenti e giornalisti che indossano ben visibile la casacca dei partiti di riferimento? Se si fotografa la situazione all’oggi, si vede come tutti gli attuali direttori di prima fascia che guidano l’azienda siano di estrazione politica.

carlo fuortes foto di bacco

 

Nello specifico, a grande maggioranza, di derivazione centrosinistra e Movimento 5 stelle, ossia i due partiti al governo prima della vittoria della destra, e che forti di questo negli ultimi anni hanno ottenuto o si sono spartiti le posizioni più rilevanti. Per contro, nell’organigramma aziendale i pochi dirigenti indipendenti sono confinati a posizioni marginali.

 

Con la destra al potere, lo sport preferito a viale Mazzini è quello del riposizionamento

Nell’attesa di capire se anche in Rai verrà applicato il principio del merito o viceversa quello tradizionale e consolidato dell’appartenenza politica o di area, lo sport preferito a viale Mazzini è quello del riposizionamento. Preferito e di conseguenza più praticato da mesi, da quando cioè si era capito che il centrodestra avrebbe nettamente vinto le elezioni.

 

gennaro sangiuliano giorgia meloni

Ed ecco che allora direttori come Simona Sala, Giuseppina Paterniti, Andrea Montanari, Claudia Mazzola, Luca Mazzà, Paolo Del Brocco, Maria Pia Ammirati, Roberto Natale, Silvia Calandrelli, solo per fare alcuni esempi, cercano affannosamente di distinguersi da chi nel passato recente li ha nominati in forza di una fedeltà a forze politiche oggi non più al governo.

 

Come segno tangibile del nuovo corso, in Rai state accolte con calorose congratulazioni e tappeto rosso per la richiesta di aspettativa all’ex direttore del Tg2 e neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. A lui, ironia della sorte, il compito di liberare un posto in qualche ente lirico proprio a Carlo Fuortes, l’amministratore delegato della Rai scelto da Mario Draghi (su suggerimento del suo capo di Gabinetto Antonio Funiciello) che se ne pentì poco dopo la nomina. E che in prospettiva, lui che veniva dalla sovrintendenza dell’Opera di Roma, complice il Mibact potrebbe tornare a fare l’antico mestiere.

Giampaolo Rossi

 

Fuortes si può salvare nominando subito Giampaolo Rossi direttore generale

Tutto questo però non dovrebbe succedere prima di marzo-aprile del 2023, quando ci sarà da scegliere (o confermare) i vertici delle più importanti aziende partecipate, e si libereranno delle caselle da offrire a chi deve dimettersi dal cda Rai per favorire il ricambio e consentire l’ingresso in grande stile di Fratelli d’Italia.

 

A meno che Fuortes – che una capacità di essere trasversale l’ha dimostrata essendo rimasto sovrintendente dell’Opera di Roma mentre in Campidoglio si alternavano tre sindaci di diverso colore – non accetti di nominare subito Giampaolo Rossi, ex amministratore Rai e oggi suggeritore di Giorgia Meloni in materia di tivù e dintorni, come direttore generale.

 

carlo fuortes

A Monica Maggioni promessa una ricollocazione prestigiosa, magari anche fuori dalla Rai

A quel punto potrebbe partire la girandola delle direzioni dei telegiornali: Nicola Rao, in quota Fdi, per il Tg1 dove Monica Maggioni – che non parla più con Fuortes (e siamo a due dopo Orfeo) per il caso Fiorello – avrebbe avuto ampie rassicurazioni da Meloni in persona di una ricollocazione prestigiosa (magari anche fuori dalla Rai). Angela Mariella, in quota Lega e Antonio Preziosi, in quota Forza Italia, al Tg2 e alla Radio (o viceversa) dove verrebbe sacrificato Andrea Vianello.

monica maggioni speciale tg1

 

Al Pd resterebbe solo il Tg3 con l’inossidabile Mario Orfeo e i cinque stelle conquisterebbe Rai parlamento con l’ex direttore del Tg1 Giuseppe Carboni. Sicura conferma invece per Alessandro Casarin (Lega) alla Tgr e Paolo Petrecca (Fdi), nonostante i non certo esaltanti risultati della sua Rainews 24.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…