giuseppe conte uova

POSTA! - CARO DAGO, M5S, CONTE: "FAREMO UN'OPPOSIZIONE DURA E INTRANSIGENTE AL NUOVO GOVERNO". DA LUI CI SI ASPETTA CHE APRA IL PARLAMENTO COME UNA SCATOLA DI FAGIOLI - RUSSIA: "PRONTI A CONSIDERARE INCONTRO PUTIN-BIDEN AL G20". FANNO AFFIDAMENTO SUL FATTO CHE "SLEEPY JOE", ANCHE TROVANDOSELO DAVANTI, NON SAREBBE IN GRADO DI RICONOSCERE VLADIMIR?

GIUSEPPE CONTE TRA LA FOLLA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Caro Dago, M5S, Conte: "Faremo un'opposizione dura e intransigente al nuovo governo". Da lui ci si aspetta che apra il Parlamento come una scatola di fagioli.

 

Greg

 

Lettera 2

Caro Dago, Governo, Calenda: "Se si vuole Italia come Polonia pronti alla piazza". È nervoso perché lui e Renzi assieme hanno preso meno di Berlusconi!

Diego Santini

matteo renzi carlo calenda by leoni

 

Lettera 3

Caro Dago, Russia: "Pronti a considerare incontro Putin-Biden al G20". Fanno affidamento sul fatto che "Sleepy Joe", anche trovandoselo davanti, non sarebbe in grado di riconoscere Vladimir?

 

Theo

 

Lettera 4

Caro Dago,

 

subito dopo i risultati elettorali la premier francese Elisabeth Borne è uscita con questa dichiarazione: Vigileremo sul rispetto di diritti umani e aborto in Italia”.  Forse perché impegnati a vigilare su quanto potrebbe succedere in Italia, i governanti francesi si sono dimenticati di vigilare su quanto è successo negli USA dove la Corte Suprema ha sostanzialmente eliminato il diritto all’aborto.

 

vladimir putin joe biden ginevra

Non mi risulta infatti che ci siano stati avvertimenti preventivi ne proteste successive da parte di governanti francesi nei confronti degli USA che hanno abolito l’aborto. Sembra che anche il governo francese usi comportarsi da forte con i deboli e da debole con i forti.

 

Pietro Volpi

 

Lettera 5

Caro Dago, leggo che la "base" chiede alla De Micheli di "non mollare" e senza pensarci mi vedo la Camilla dire altrettanto a Joe, e lui invece  molla. eccome molla.  Autodifesa dell'inconscio contro l'orrore del presente, a est come a ovest. Un caro saluto BLUE NOTE

 

giorgia meloni nel video messaggio per vox 9

Lettera 6

Caro Dago, Giorgia Meloni si dice "pronta a riscrivere le sorti della nazione con un governo forte, unito e autorevole". Ecco perché Letta ha rinunciato a tornare in Francia: un domani vuole poter dire "Io c'ero"...

 

Marino Pascolo

 

Lettera 7

Caro Burioni,

CONFRONTO LETTA MELONI

ho 64 anni e quindi sono uno dei "fragili", io di  dosi di vaccino ne ho zero (ma non sono un no vax) ho preso il Covid e ho avuto solo un po' di febbre per tre o quattro giorni, curato il tutto con dei banali antiinfiammatori. Auguri di pronta guarigione.

Luigi_lc

 

Lettera 8

Caro Dago, comunicato finale del vertice virtuale del Gruppo dei Sette: "Il G7 continuerà a imporre ulteriori costi economici alla Russia, sarà accanto all'Ucraina per tutto il tempo necessario". Allora ancora per poco. Finché Biden non colerà a picco nelle elezioni di medio termine.

MEME ZELENSKY PUTIN

 

Piero Nuzzo

 

Lettera 9

Caro Dago, Ucraina, 007 Gb: "Mosca sta esaurendo scorte di munizioni". Fino a ieri a Kiev si erano bevuti anche quella che Putin doveva essere "spalle al muro", poi hanno cominciato a vedere i missili cadere sulle case...

 

Rob Perini

 

Lettera 10

Il Napoli tra l'85 e il '90, così alla rinfusa:

Garella e Giuliani, soprattutto il secondo, sono stati due grandissimi portieri, mooolto sottovalutati.

 

MARADONA FERRARA 2

Ferrara, Ferrario, Renica...ottimi difensori; il centrocampo poi era galattico: Alemao, Bagni, De Napoli, Crippa, Pecci, Romano..

 

Alemao-Careca-Maradona (!!!), era il trio che faceva il paio (!), quasi esatto, con Rijkaard-Van Basten-Gullit, quindi, spaziali, ovviamente!

 

Giordano è stato un grandissimo.

Scappati di casa come questi ce ne fossero oggi!!...e se ci fossero vincerebbero, a mani basse, ovunque!

 

Cassano è simpatico, e geniale, non solo in campo, ma la lingua spesso corre troppo veloce e la voglia di strafare, di essere contro-corrente gli fa dire delle gran cagate. Unica scusante è che lui, bimbetto all'epoca, quegli anni, inarrivabili, non li ha vissuti, e se non li hai vissuti, stante la super crisi generale odierna, e ormai cronica, non li puoi capire.

ciro ferrara e diego armando maradona

 

Detto poi a te, che non solo li hai fatti, e se non plasmati li hai sicuramente rappresentati come pochi altri, e infine codificati, con l'espressione delle espressioni (Edonismo reaganiano), beh...

Ciao Dagone

 

N.B. gli anni '80 sono stati una cosa praticamente solo italiana e americana. Un po', ma proprio po', anche francese, per il resto nulla, nisba, nada...anzi fame, nera (UK)!

 

Lettera 11

ciao Dago,

leggendo e ascoltando Caracciolo, Cacciari e altri che la sanno lunga, viene da pensare che arriverà altro brutto tempo per la nostra Italia mediterranea e pavida, abituata da molto tempo a speculare sul retaggio storico e la mitezza del clima, sulla posizione geopolitica e la finta utopia europea che, per definizione, non poteva fare a meno di noi, culla del diritto, della religione, della svalutazione competitiva e della bellezza.

lucio caracciolo a otto e mezzo 5

 

E però, va detto anche che il nostro paese vive un declino demografico continuo dal 1964 e, in fondo, non s'è mai ripresa pienamente dalla "congiuntura" del 1963, quando il leggendario boom del quinquennio d'oro si esaurì producendo poi l'eterno rimpianto della Dolce Vita che non tornerà.

 

E siccome la Storia siamo noi, vivremo l'ironia amara di vedere proprio Giorgia Meloni, nazionalista e patriota, alle prese con la rivelazione della verità: ci siamo impoveriti, siamo invecchiati e conteremo sempre di meno in uno scenario tosto in cui comanderanno (guarda un po') i più forti e cazzuti. Del resto, aver mancato due mondiali di seguito significherà pure qualcosa...

rob

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”