luigi di maio nicola zingaretti matteo salvini

PRENDI QUESTA MANO, ZINGA! – QUANTO POTRÀ REGGERE IL SEGRETARIO DEL PD DI FRONTE ALLE BIZZE DI LUIGI DI MAIO? I “DEM” SONO DIVISI SULL’ALLEANZA GIALLOROSÉ E ALCUNI INSINUANO CHE GIGGETTO ABBIA ANCORA APERTI DUE FORNI – IL SOSPETTO, CHE SEMBRA FANTASCIENZA, È CHE CI SIA UN PATTO CON SALVINI PER FAR SALTARE TUTTO, SPACCARE IL MOVIMENTO E POI FONDARE UN…

GRAZIANO DELRIO NICOLA ZINGARETTI ENRICO STEFANO

GOVERNO, ZINGARETTI: CON NUOVA FASE 600 MLN GUADAGNI, ECCO PERCHÉ SERVE SVOLTA

(LaPresse) - "L'apertura di una nuova possibile fase politica e di Governo già ci ha fatto guadagnare 600 milioni di euro. In prospettiva potrebbero essere fino a 15 miliardi. Euro che tornano alle famiglie e alle imprese italiane. Ecco perché continuiamo a chiedere una stagione nuova e un governo di svolta. Per un'Italia che scommette sul lavoro, l'ambiente, la scuola e la ricerca, gli investimenti pubblici e privati". Lo scrive su Facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

paolo gentiloni nicola zingaretti 1

 

Zingaretti: "Sono vincolato da un impegno con il Colle Ma Di Maio non tiri la corda"

Carlo Bertini per “la Stampa”

 

Per capire quanto sia infuriato un personaggio solitamentepacato come Nicola Zingaretti, vale la pena scorrere uno spezzone del film di ieri alla moviola.

 

Il grande sgarbo di Di Maio

LA CRISI TRA MATTEO SALVINI E LUIGI DI MAIO BY OSHO

Sono circa le tre del pomeriggio, il leader Pd è sulla Volkswagen del partito. Si sta dirigendo ad un appuntamento che dovrebbe restare riservato con Luigi Di Maio, quando dal display del suo smartphone gli arriva lo schiaffone che il capo politico 5stelle molla al Pd lanciando il suo ultimatum. Il segretario ferma tutto e chiede all' autista di fare inversione e tornare al Nazareno.

 

QUIRINALE REPARTO MATERNITA' BY MACONDO

Mezz' ora dopo i cervelli fumano nel suo studio al secondo piano. «Io mi sento vincolato da un impegno col capo dello Stato e dobbiamo mantenerlo, il Pd non può rompere, è Conte che deve decidere se andare avanti».

 

A quelli che lo pressano per interrompere le trattative e dichiararsi pronto al voto, Zingaretti ferma la mano e fa deporre le armi. Malgrado l' irritazione sia al culmine, non solo per quella rivendicazione dei decreti sicurezza che suona come una provocazione.

GOVERNO CONTE BIS BY TERRE IMPERVIE

 

Ma anche per quel ribadire che Conte sarebbe un premier terzo. Un modo per imporre lo schema del governo precedente, mentre il Pd vuole un vice unico come espressione del bilanciamento tra due forze che si mettono insieme per governare: un netto cambio di stagione rispetto alla fase gialloverde. Per questo la convinzione dei realisti Pd è che Di Maio faccia questa ammuina solo per tenersi la carica di vice premier. Facendo capire quale sarebbe la musica se restasse fuori da Palazzo Chigi.

NICOLA ZINGARETTI ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L'INCONTRO CON LUIGI DI MAIO

 

«Fino a ieri i grillini continuavano a prometterci due ministeri in più se avessimo dato a Luigi la poltrona di vice, questo è il livello», raccontano dal Nazareno. Dove in questo frangente torna di colpo l' unità, con Renzi che dà ordine di coprire il leader, respingendo l' ultimatum.

 

Il patto scellerato con Salvini

LA TRATTATIVA PD-M5S VISTA DA STAINO

A surriscaldare gli animi è pure l' avviso che il voto sul blog Rousseau dirà l' ultima parola sull' accordo: una spada di Damocle. Altro colpo basso. Va da sé che in una cerchia di dirigenti costernati, nel via vai dalla stanza del segretario, i compagni più sospettosi adombrino questo scenario: «Non è possibile che una cosa così nasconda solo un alzare la posta per strappare la poltrona di vicepremier. C' è qualcosa di più grave».

 

E questo qualcosa, per i Dem potrebbe essere un doppio gioco scandaloso: il sospetto è che Di Maio abbia fatto un patto con Salvini per far saltare tutto, spaccare i cinque stelle (visto che i gruppi ormai vogliono un governo col Pd), fondare un Movimento del sud, che guardi a destra. Per andare al voto con Salvini e tornare poi al governo con un drappello di parlamentari a lui fedeli. Fantascienza che dimostra la grande agitazione che c' è nell' aria.

 

Il Programma del premier

salvini conte

Zingaretti vuole vederci chiaro e spedisce Franceschini e Orlando a Palazzo Chigi. Lì trovano Conte infuriato per quella minaccia del voto. Il premier garantisce che sarà lui a scrivere il programma, una prima garanzia. Ma gli chiedono pure di pretendere un chiarimento da Di Maio come precondizione per andare avanti. Da Chigi esce però la convocazione per oggi dei tavoli programmatici. E al Nazareno fanno buon viso a cattivo gioco, «perché siamo responsabili e visto l' andamento dello spread e della borsa non blocchiamo tutto per le dichiarazioni di quello», spiega uno dei big.

 

Conte e lo stretto di Messina

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

Ma se non ci fosse stato Di Maio, a frenare gli entusiasmi era stato già il primo incontro con Conte ieri mattina. In cui il premier filosofeggiava ma la prendeva larga sui temi. «Io sono un uomo di cultura profondamente legato al centrosinistra - ha detto a Zingaretti e compagni - ed ho fatto da garante a quel governo per evitare le elezioni dopo tre mesi». Ciò detto, il premier garantiva che avrebbe portato i 5stelle su posizioni più moderate; che sui decreti sicurezza si tornerà all' impostazione originale accogliendo i rilievi del Colle. Con una battuta sulle infrastrutture, «fosse per me farei anche il Ponte sullo Stretto», che aveva scosso i presenti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...