occidente contro vladimir putin ucraina von der leyen biden scholz johnson

PREPARATEVI, VIVREMO IN UN MONDO DI BLOCCHI - PRIMA LA ROTTURA DI DONALD TRUMP CON IL SUO "AMERICA FIRST", POI IL COVID, INFINE L'INVASIONE DELL'UCRAINA DA PARTE DI PUTIN: SI STA PROFILANDO UN NUOVO ORDINE MONDIALE DI GRUPPI DI PAESI IN CONCORRENZA FRA LORO E NON SI INTRAVEDE, COME ALLA FINE DELLA GUERRA FREDDA, UN MODELLO COOPERATIVO IN USCITA DAL TUNNEL - ESPELLERE LA RUSSIA DAL G20 NON È COME ESPELLERLA DAL G8: LÌ CI SONO INDIA, CINA E SUDAFRICA, PIÙ PROBABILE CHE ESCANO LORO...

Mario Platero per “la Repubblica - Affari & Finanza

 

putin biden

Prima c'è stato Donald Trump: ha rotto con gli alleati per il gusto della rottura e ha destabilizzato i commerci mondiali con la bandiera "America First". Poi il Covid19, che ha impresso un'accelerazione ai vari rivoli dell'economia digitale gettando le fondamenta per cambiamenti sistemici.

 

Infine è arrivato il vorace attacco della Russia all'Ucraina, l'evento più terribile, perché, oltre a mostrarci civili europei uccisi per strada, ha anche scardinato quel poco che restava della globalizzazione.

 

PUTIN E BIDEN

«Questo è il momento nel quale le cose cambiano - ha detto Joe Biden prima di venire in Europa parlando alla Business Roundtable, a un'associazione imprenditoriale americana - Ci sarà un nuovo ordine mondiale là fuori e noi dovremo guidarlo. E dobbiamo unire il resto del mondo in questa missione».

 

Difficile farlo, però, se oltre alla Russia all'appello mancheranno anche Cina e India. Sempre la settimana scorsa alle parole della massima autorità politica americana hanno fatto eco quelle della massima autorità finanziaria, Larry Fink.

 

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

Il fondatore di BlackRock, nella sua lettera agli azionisti, ha dato un messaggio molto simile e semmai più esplicito di quello di Biden: «L'invasione russa dell'Ucraina ha messo fine alla globalizzazione come l'abbiamo sperimentata negli ultimi trent'anni».

 

Questa guerra insomma, non è solo militare, è anche economica, con due sistemi a confronto, democrazie liberali di mercato da una parte, autocrazie e assolutismo dall'altra.

 

Anche per questo tutti si chiedono: come andrà a finire? Cosa succederà dei nostri processi economici, e di quel che resta della globalizzazione una volta superati gli eccidi scatenati dalla Russia per una catastrofica scommessa con la storia di Vladimir Putin?

 

putin biden

Non lo sappiamo, ovviamente. Le difficoltà russe nell'imporsi sull'Ucraina prolungano il conflitto. Si temono reazioni inconsulte da parte di Mosca, magari con l'uso di armi atomiche tattiche o chimiche. Sullo sfondo si allunga l'ombra della Cina. E ha ragione Joe Biden, tutto cambierà.

 

Ma non si intravede come alla fine della Guerra fredda un modello cooperativo in uscita dal tunnel.

 

Biden Putin

Anzi, si sta profilando un mondo fatto di blocchi, di gruppi di Paesi in concorrenza fra loro, un "multipolarismo competitivo" come lo ha definito Maurizio Massari, il nostro ambasciatore al Palazzo di Vetro, parlando a 1.400 studenti italiani all'Onu. Un multipolarismo che difficilmente si trasformerà, in tempi brevi, in cooperazione.

 

Del resto, è la stessa retorica di Biden nel suo viaggio in Europa della settimana scorsa, a parlarci di blocchi e di confronto quando ha chiesto che la Russia sia esclusa dal G20. Si tratta del pilastro più avanzato per la gestione della globalizzazione e del multilateralismo su cui poggiava la Pax Americana, lanciato dal Presidente Obama subito dopo la crisi finanziaria del 2007-2009.

 

joe biden vladimir putin 9

Nel suo discorso alla Nato Biden ha anche confermato il contesto sistemico del confronto: democrazie contro autocrazie, con la Cina protagonista di questa equazione a più incognite. Cina che - dice Biden - da una parte sarà punita da sanzioni economiche durissime se continuerà ad aiutare la Russia e dall'altra dovrà essere aggirata, muovendo fuori dai suoi confini catene produttive critiche per l'offerta e la produzione delle democrazie industriali.

 

Non esattamente un ramoscello d'ulivo. Ma Biden ha capito che sotto attacco in Ucraina, ci sono, in modo indiretto, anche il sistema americano e occidentale, ci sono le grandi aziende che capitalizzano singolarmente quanto l'intero Pil russo e ci sono gli imprenditori americani liberi di spostare i loro orizzonti di affari persino nello spazio.

 

joe biden ursula von der leyen 1

Per questo Biden chiarisce bruscamente a Pechino e Mosca che alla fine saranno loro a pagare con l'isolamento. All'americana si potrebbe dire "wishful thinking", come dire "speriamo in bene", un auspicio che oggi non basta. Perché quando Biden chiede che la Russia esca dal G20, di fatto chiede la chiusura del gruppo e spacchetta lui stesso la globalizzazione in quei blocchi di Paesi in confronto fra loro.

 

sergei lavrov luigi di maio

Non è immaginabile ritrovare oggi quel consenso del G7 del marzo del 2014 quando si lasciò fuori la Russia per punirla dell'annessione della Crimea. Fu quella la presa d'atto formale che la Russia aveva respinto le continue aperture e offerte del post Guerra Fredda per la cogestione globale di un multilateralismo aperto - e cioè l'invito a entrare nel G7 nel 1997, qualche anno dopo l'invito a entrare nel G20 e poi nel Wto, l'organizzazione per il commercio mondiale.

 

bilaterale lavrov di maio al g20

Già allora i semi del disaccordo erano evidenti. L'irritazione e la resistenza russa non erano per l'avanzamento dei confini della Nato, ma perché in cambio della cogestione si chiedeva a Mosca di fare passi in avanti lungo il sentiero delle libertà civili e della democrazia, cosa che Vladimir Putin per forma mentis, convinzione e ego personale non poteva accettare.

 

Espellere la Russia dal G20 non è come espellerla dal G8. Nel G20 oltre alla Russia ci sono India, Cina e Sudafrica, che nella votazione di giovedì scorso per isolare la Russia all'Assemblea generale dell'Onu si sono astenuti.

 

lancio della monetina fontana di trevi g20

È immaginabile che i governi di questi Paesi accettino un'uscita della Russia dal G20 su proposta americana? Più probabile che escano loro. E che credibilità avrebbe un gruppo per la gestione degli equilibri mondiali se uscissero Cina e India, i due Paesi più popolosi al mondo, con l'aggiunta di un simbolo africano e chissà, forse sudamericano con un Brasile che appare ondivago?

 

Davanti alla prospettiva dei blocchi, sempre nella sua lettera, Larry Fink, con molto realismo, prende atto che per le aziende non sarà facile adeguarsi a regimi economici caratterizzati da percorsi a ostacoli per l'accesso a materie prime (pensiamo al nickel che arriva per l'80% da Russia e Ucraina), a derrate alimentari primarie, come il grano, e all'energia, che oggi, con gli aumenti dei prezzi del greggio, sta soffiando sul fuoco dell'inflazione.

 

mario draghi g20

Sarebbe bello insomma pensare di tornare indietro allo spirito del 1992, quando con la fine della Guerra fredda si metteva in cantiere un approccio multilaterale e si staccava quel dividendo per la pace che sarebbe durato per quasi un decennio, portando prosperità e innovazione tecnologia, fino all'attacco alle Torri Gemelle.

 

Ma indietro non si torna, e se a breve il futuro, sul piano economico, resta incerto, nel lungo termine torneremo a una globalizzazione governata più chiara e trasparente di quella che abbiamo avuto finora. Almeno, questo, è il pronostico di Larry Fink.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...