marine le pen emmanuel macron

AL PRIMO TURNO DELLE ELEZIONI LEGISLATIVE FRANCESI, CONVOCATE DA EMMANUEL MACRON DOPO LA DISFATTA ALLE EUROPEE, IL RASSEMBLEMENT NATIONAL DI MARINE LE PEN È PRIMO CON IL 33% DEI VOTI. SEGUE IL FRONTE POPOLARE CON IL 28. SOLO TERZO “ENSEMBLE” DEL TOYBOY DELL’ELISEO, CON IL 21%  - MACRON PERDE IL GOVERNO E, IN VISTA DEL SECONDO TURNO, INVITA A SCEGLIERE “CASO PER CASO”. MA I SUOI ELETTORI MODERATI VOTERANNO I CANDIDATI DELL’ESTREMISTA DI SINISTRA ANTISEMITA MELENCHON? RIUSCIRANNO A BLOCCARE L'AVANZATA DELLA DESTRA LEPENISTA, ANCORA LONTANA DALLA MAGGIORANZA ASSOLUTA?

 

 

Bardella, 'esito senza appello, sarò il premier di tutti'

macron le pen

(ANSA) - L'esito del voto in Francia rappresenta un "verdetto senza appello", una "aspirazione chiara" dei francesi "al cambiamento". "L'alternanza è a portata di mano": lo ha detto il candidato premier del Rn, Jordan Bardella, commentando i risultati del primo turno delle elezioni che segnano la vittoria del partito di estrema destra. Il ventottenne delfino di Marine Le Pen parla di "speranza senza precedenti in tutto il Paese". "Se mi darete la fiducia" al secondo turno "sarò il primo ministro di tutti", ha sottolineato Bardella, secondo cui il voto di domenica sarà tra i più ''determinanti di tutta la storia della Quinta Repubblica''.

 

Affluenza record in Francia, ha votato oltre il 65% 

(ANSA) -  Confermato il record di partecipazione degli elettori nel primo turno delle elezioni politiche francesi del 30 giugno e del 7 luglio. Secondo diversi istituti di sondaggi, ha votato oggi almeno il 65% degli aventi diritto, una percentuale ben al di sopra del 47,51% delle elezioni politiche del 2022.

 

marine le pen jordan bardella

Le Pen, stasera un risultato storico, ora la grande speranza

(ANSA) -  ''Quello di questa sera è un risultato storico. Non era mai successo che decine di candidati del Rassemblement National venissero eletti già dal primo turno delle elezioni politiche. Credo anche che sia una grande speranza per milioni di francesi'': Marine Le Pen, rispondendo ai cronisti nel suo feudo di Hénin-Beaumont, nel nord della Francia, ha risposto così a chi chiedeva quale fosse il suo stato d'animo dopo la vittoria del Rassemblement National al primo turno delle elezioni presidenziali del 30 giugno e del 7 luglio.

 

Francia: almeno 37 deputati di Rn eletti al primo turnO

(ANSA)  - Almeno 37 deputati dell'estrema destra del Rassemblement National sono stati eletti stasera al primo turno. Fra questi, la leader del partito, Marine Le Pen, e il dirigente Sébastien Chenu.

 

Macron, studiare alleanze 'caso per caso', anche con Lfi

marine le pen emmanuel macron

(ANSA)  - Il presidente Emmanuel Macron, in vista del secondo turno, ha chiesto di studiare ogni singolo collegio elettorale della Francia per trovare alleanze "caso per caso", incluso con candidati della France Insoumise (Lfi), per bloccare l'avanzata del Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen e Jordan Bardella: è quanto riferisce Bfmtv. Una nuova riunione strategica è stata fissata per domani mattina all'Eliseo, nel tentativo di disegnare un nuovo arco repubblicano contro il rullo compressore nazionalista che questa sera ha trionfato nel primo turno delle elezioni.

 

 

L’estrema destra vince il primo round ma ancora non basta

Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per www.lastampa.it

 

marine le pen jordan bardella

Erano state annunciate come delle elezioni storiche queste legislative francesi, e così è stato: dopo il primo turno, Marine Le Pen fa un importante balzo in avanti registrando un risultato mai ottenuto prima d’ora, con la conseguenza di ricompattare lo sbarramento repubblicano in uno scrutinio che ha registrato un’impennata della partecipazione.

 

Le stime ancora provvisorie dell’Ifop ieri sera davano il Rassemblement National al 33,2% ( tra i 240 e i 270 seggi), seguito dalla sinistra riunitasi nel Nuovo Fronte popolare, al 28,1% (tra i 180 e i 200 seggi), mentre la maggioranza arrancava al 21% (tra i 60 e i 90 seggi) e i Repubblicani crollavano al 10% (tra i 30 e i 50 seggi).

emmanuel macron marine le pen

 

Il tutto, con un’affluenza schizzata al 66%, più di 18 punti in più rispetto al precedente voto del 2022, [...]

 

L’unica certezza è la débâcle di Emmanuel Macron, nonostante l’accesso al secondo turno di molti nomi di peso del suo governo, come il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, quello degli Esteri Stéphane Séjourné o l’ex premier Elisabeth Borne. Il presidente già nel pomeriggio aveva riunito all’Eliseo i leader della sua maggioranza, prima di una lunga serata post-elettorale.

 

Marine Le Pen Jordan Bardella

La prima a prendere la parola è proprio la vincitrice, dal suo feudo di Hénin-Beaumont, nel Nord della Francia: «La democrazia ha parlato» e «il blocco macronista» è stato «praticamente cancellato», dice Le Pen, come previsto rieletta, prima che il suo delfino da Parigi le faccia eco durante la serata elettorale parigina aperta solo alla stampa: «I francesi hanno fatto nascere una speranza senza precedenti nel Paese», dice Jordan Bardella.

marine le pen emmanuel macron

 

Alle spalle dei due leader c’è solo il tricolore francese, mentre della bandiera europea nessuna traccia. Il premier Gabriel Attal prende la parola per ultimo, in tarda serata, dopo aver fatto aspettare un bel po’ i giornalisti nel cortile di Matignon, sede dell’esecutivo. «La lezione è che l’estrema destra è alle porte del potere», dice il premier,

 

Il Rassemblement National, che secondo la sua leader ha avuto diverse decine di candidati eletti già al primo turno, ha la testa al ballottaggio di domenica prossima, nella speranza di arrivare alla maggioranza assoluta nella Camera bassa fissata a 289 deputati su 577 e imporre come promesso Bardella primo ministro in un governo di coabitazione. Un’eventualità per niente scontata.

MILITANTI DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL

 

Molto dipenderà dai Repubblicani, finiti in uno psicodramma dopo che il loro presidente, Eric Ciotti, ha deciso nei giorni scorsi di allearsi con i lepenisti fratturando il suo partito, come si vede anche nelle indicazioni di voto: in quella ufficiale i neogollisti non esprimono preferenze, mentre il loro leader invita a «partecipare alla vittoria dell’intera destra».

 

macron le pen

Anche Macron scioglie la sua riserva lanciando un appello ad «un’ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno». Un annuncio particolarmente atteso quello del capo dello Stato, che dopo aver sciolto l’Assemblea nazionale la sera delle europee ha passato tutta la breve campagna elettorale a mettere sullo stesso piano gli “estremi” della destra e della sinistra. A confermare la linea ci ha pensato il premier Attal, garantendo che «nessun voto deve andare al Rassemblement National». La decisione del presidente, però, non sembra raccogliere l’unanimità nella maggioranza. L’ex premier Edouard Philippe, fedelissimo di Macron e leader del movimento Horizons, ha dichiarato che «nessuno voto» dovrà andare al Rassemblement National o a La France Insoumise.

 

melenchon

Il barrage sembra essere più solido tra le fila della gauche. Il tribuno di quella più radicale, Jean-Luc Mélenchon, garantisce che i candidati del Nuovo Fronte popolare arrivati terzi nei “triangolari” del secondo turno (al quale accedono tutti coloro che hanno raggiunto la soglia del 12,5%) si ritireranno, mentre l’ex presidente socialista François Hollande, anche lui qualificato alla seconda tornata, ha fatto appello ad una unione di «tutti coloro che si riconoscono nei valori della Repubblica». [...]

marine le pen melenchon

bardella marine le penJordan Bardella e Marine Le Penmarine le pen jordan bardella

emmanuel macron e marine le pen

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?