matteo salvini giancarlo giorgetti

PROMOVEATUR UT AMOVEATUR - I GRILLINI SONO PRONTI A SOSTENERE LA CANDIDATURA DI GIORGETTI A COMMISSARIO EUROPEO - UN MODO PER TOGLIERSI DI TORNO UN OSTACOLO ALLA FASE DUE DEL GOVERNO GIALLOVERDE - DI MAIO, PER SCONGIURARE IL RISCHIO-ELEZIONI, È INTENZIONATO A RICONOSCERE ALLA LEGA IL DICASTERO ALLE POLITICHE EUROPEE VACANTE DA MARZO, E IL MINISTERO DELL'ECONOMIA…

matteo salvini giancarlo giorgetti

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

A dispetto della fragile tregua siglata martedì da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i 5Stelle sganciano due polpette avvelenate in campo leghista. Una contro Giancarlo Giorgetti, l'altra contro il ministro dell' Economia Giovanni Tria reo di aver «stretto un patto con la Lega, come ha dimostrato la vicenda della lettera in risposta alla Commissione europea scritta insieme a Salvini», sibila un ministro pentastellato.

 

tria di maio salvini conte

Giorgetti, il potente sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, fin dal primo giorno non ha nascosto la sua avversione per i grillini. Li ha definiti «scappati di casa». Ne ha più volte denunciato «l'impreparazione» e «l'incompetenza», stigmatizzando il loro «giustizialismo forcaiolo». E non faceva mistero prima delle elezioni e non ne fa tantomeno adesso, di considerare impraticabile l' ipotesi (per ora cara a Salvini) di proseguire l' alleanza di governo con il Movimento. Insomma Giorgetti, e con lui il fronte del Nord, ha una sola parola: «Elezioni».

 

di maio salvini

Ebbene, cosa fanno trapelare i 5Stelle? Di essere pronti a sostenere la candidatura del sottosegretario a commissario europeo. Una mossa letta nel Carroccio come un tentativo di togliersi di torno il principale ostacolo alla fase 2 del patto giallo-verde: «Sono solo chiacchiere in libertà».

 

Ma è anche vero, a dispetto delle ripetute smentite, che per Giorgetti che di economia se ne intende, l' incarico europeo (al Commercio, all' Industria o alla Concorrenza) potrebbe essere la soluzione per lasciare l' incarico a palazzo Chigi che, di giorno in giorno, ritiene sempre più gravoso a causa dell' incompatibilità con i grillini e, secondo alcuni, per la diversità di vedute con Salvini. Tant'è, che già prima della polpetta pentastellata il sottosegretario era dato «in uscita».

GIORGETTI E SALVINI

 

Di certo c'è che Di Maio, per scongiurare il rischio-elezioni ancora molto alto, è intenzionato «a riconoscere alla Lega la vittoria alle elezioni europee». Perciò dal Movimento filtra la disponibilità a concedere a Salvini il dicastero alle Politiche europee vacante da marzo, quando Paolo Savona è passato in Consob.

 

E, in più, il ministero dell'Economia: «Per noi è giusto che il Mef vada alla Lega, data l'investitura popolare che ha ricevuto il 26 maggio», dice un alto esponente di governo grillino, «e dunque tocca a Salvini metterci uno dei suoi, oppure tenersi Tria. Ma in questo caso deve essere chiaro a tutti che il ministro economico è in quota Lega e che la grana della procedura europea dovranno sbrogliarla loro». Lo stesso esponente corre poi a fare i nomi del solito Giorgetti e del viceministro leghista Massimo Garavaglia.

MASSIMO GARAVAGLIA

 

Altre poltrone i grillini non intendono cederne. «Per una ragione semplicissima», dice un altro ministro grillino, «non possiamo perdere la maggioranza in Consiglio dei ministri. Tanto più perché siamo il gruppo di maggioranza relativa in Parlamento». E questa posizione, finché Salvini non avrà detto la parola definitiva sulla sorte del governo, appare destinata a reggere: il capo leghista continua a ripetere di non «avere alcun interesse al rimpasto. «Non ho chiesto il voto degli italiani per portare a casa tre ministri o tre sottosegretari».

 

stefano buffagni

RIMPASTO IN CASA 5STELLE

Così, alla ricerca di una «ripartenza», di un «rafforzamento dell' esecutivo» e di una pacificazione interna al Movimento, Di Maio & C. ragionano sull' ipotesi di cambiare in corsa - senza l' apertura formare di una crisi - alcuni loro ministri ritenuti «inadeguati».

 

Lo slogan: «Nei dicasteri serve gente brava». Il primo della lista è Danilo Toninelli (Infrastrutture) che potrebbe essere sostituito da Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionali e una delle menti economiche del Movimento. La seconda è Giulia Grillo (Salute) data in uscita «per motivi familiari».

 

danilo toninelli armando siri

In questo caso il sostituto potrebbe essere Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Sanità del Senato e medico e professore con un curriculum internazionale. A rischio poi Elisabetta Trenta (Difesa), ma solo nel caso in cui Salvini intendesse entrare ufficialmente in partita: il capo leghista ci litiga da mesi. E' invece dato per «blindato» da Di Maio il responsabile dell' Ambiente Sergio Costa. Anche lui bersaglio di Salvini.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…