putin italia

PUTINIANI D’ITALIA O ITALIANI PUTINIANI? L'ITALIA È IL PAESE UE CON PIÙ FILORUSSI - SECONDO UN SONDAGGIO, IL 27% DEI NOSTRI CONNAZIONALI IMPUTA LA RESPONSABILITÀ DEL CONFLITTO IN UCRAINA PROPRIO A KIEV. È LA PERCENTUALE PIÙ ALTA TRA I PRINCIPALI STATI EUROPEI (PREOCCUPATI SOPRATTUTTO PER L'IMPATTO DELLA GUERRA SUL COSTO DELLA VITA E SULL'AUMENTO DEI PREZZI DELL'ENERGIA)

Daniele Dell'Orco per “Libero quotidiano”

 

putin italia

L'opinione pubblica italiana si è stancata della guerra in Ucraina, è un fatto ormai acclarato. Ma forse anche sulla scia di questa disaffezione che produce un fenomeno cosiddetto di "shadow-war"" (che spinge i dibattiti mediatici sul tema ad essere sempre meno seguiti), sta prendendo piede anche un altro sentimento: l'insofferenza. I cittadini italiani, ed europei in generale, hanno paura delle conseguenze che il conflitto sta provocando e vorrebbero una fine immediata delle ostilità. A qualsiasi costo. Anche se ciò dovesse significare concessioni territoriali alla Russia da parte di Kiev. In questo senso il nostro Paese è quello che ha empatizzato meno con le posizioni ucraine.

 

SCHIERATI È quanto emerge dai risultati di un ampio sondaggio realizzato da Datapraxis e YouGov tra il 28 aprile e l'11 maggio in 10 Paesi europei e diffuso dal think-tank "European council on foreign relations", un'organizzazione privata impegnata in studi e ricerche di politica internazionale. L'indagine è stata condotta su un campione totale di circa 8mila persone sparse tra Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia.

i putiniani italiani secondo il corriere

 

I risultati del report mostrano che gli europei concordano in modo schiacciante (in media) sulla responsabilità del conflitto in Ucraina: il 73% ritiene infatti che la responsabilità sia della Russia. Ma se in Finlandia questa percentuale è del 90%, in Gran Bretagna dell'83 e in Germania scende al 66, in Italia è pari al 56%, il dato più basso tra i Paesi presi in esame. Di contro da noi è ben più alta la percentuale di chi pensa che la crisi sia responsabilità dell'Ucraina, dell'Unione Europea o degli Stati Uniti (27%).

 

Altro dato significativo: in Italia solo il 39% degli intervistati pensa che la Russia sia l'ostacolo principale al raggiungimento di eventuali accordi di pace, di poco inferiore al 35% che ritiene Ucraina, Ue o Stati Uniti come i primi responsabili. Tra i Paesi presi in considerazione, insomma, l'Italia sarebbe il più "filorusso" o, se vogliamo, "antiamericano".

articolo del corriere su orsini e i putiniani italiani

 

Anche se considerando il retaggio storico, culturale e politico delle varie realtà della rosa le conclusioni sorprendono fino ad un certo punto (Svezia, Finlandia, Polonia e Regno Unito, ad esempio, sono notoriamente tra i Paesi più ostili al Cremlino in tutto il mondo). Ci sono poi differenze importanti tra le sensibilità dei singoli cittadini che motivano le risposte. Gli intervistati in Germania, Italia e Francia, per dire, sono principalmente preoccupati per l'impatto della guerra sul costo della vita e sull'aumento dei prezzi dell'energia, mentre svedesi, britannici, polacchi e rumeni temono invece di più il rischio di una guerra nucleare.

 

gli articoli pro putin sulla stampa italiana

PACE A TUTTI I COSTI Potrebbe essere anche questa una spiegazione della straordinaria voglia di pace a tutti i costi invocata dagli italiani. Il timore, cioè, che in un Paese già di per sé non proprio in salute, e che ha subito più di altri l'impatto della pandemia, l'istinto di autoconservazione possa essere basato sulla sensazione che altre pesanti conseguenze economiche potrebbero essere davvero fatali ai nostri conti. Ed è proprio su questo aspetto che, secondo i due autori del report, Mark Leonard e Ivan Krastev, si baseranno gli equilibri politici. La "resilienza delle democrazie europee dipenderà in gran parte dalla capacità dei governi di assecondare il sostegno dei cittadini a politiche potenzialmente dannose». Ecco, il messaggio che viene dall'Italia è chiaro: questo sostegno, da noi, non ci sarà.

turisti russi in italiasondaggio italiani filorussiitalia russia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?