raggi guerini incidente

QUALCUNO RICORDI A VIRGINIA RAGGI CHE LE BUCHE SULLE STRADE DI ROMA PROVOCANO 30 VITTIME ALL'ANNO - NELL'INCHIESTA PER LA MORTE DI DANIEL GUERINI, PROMESSA DELLA LAZIO LA CUI VITA È FINITA SU VIALE PALMIRO TOGLIATTI, SI INDAGA ANCHE SULLA CONDIZIONE DEL MANTO STRADALE. OGNI TRE GIORNI NELLA CAPITALE MUORE UNA PERSONA. ALLA MANUTENZIONE SI PREFERISCONO I RATTOPPI. E ORA SI E’ MOSSA ANCHE LA CORTE DEI CONTI…

Tiziana Lapelosa per “Libero Quotidiano”

 

raggi

Segnaletica sbiadita o assente, luce scarsa, voragini e radici di alberi ovunque Ogni tre giorni muore una persona. Alla manutenzione si preferiscono i rattoppi

Se non sono radici, sono buche. Se non sono buche, sono voragini. Di sera ci si mettono pure le luci sbiadite dei lampioni.

 

Mentre la segnaletica orizzontale, che indica il confine tra le corsie, l'ampiezza delle strisce pedonali, gli stop agli incroci, spesso bisogna immaginarsela tanto è erosa dal tempo. Siamo a Roma. Capitale d'Italia. Il giornalista Augusto Minzolini, che ci è caduto tre volte, ci ricorda che, in media, «per le buche muoiono 30 persone all'anno». Tragedie che gettano nello sconforto l'intera comunità e riportano alla luce uno dei problemi che la città sede del Quirinale e del Parlamento, della Storia e di chi, a pochi passi, cura le anime, non riesce (o non vuole) proprio a venirne a capo.

daniel guerini 7

 

I  freddi numeri della statistica ci consegnano un morto ogni 2,7 giorni. L'ultimo si chiamava Daniel Guerini, promessa della Lazio la cui vita è finita sulla Palmiro Togliatti. Nell'inchiesta per omicidio stradale si indaga anche sulla condizione del manto stradale, del quale i residenti da anni lamentano, inascoltati, lo stato pietoso. Molti scontri sono colpa della distrazione, certo.

 

Dell'eccesso di velocità, si dirà, così come di una scarsa educazione alla strada. Ma è colpa anche, e soprattutto, di arterie con manti stradali da terzo mondo al punto da spingere, all'inizio degli Anni Novanta, diversi produttori di due ruote a scegliere proprio Roma per testare i propri motocicli. Che qui durano la metà che altrove. E da allora non è che le cose siano molto cambiate.

daniel guerini

 

Anzi. Roma continua ad uccidere più di qualsiasi altra città italiana. E non soltanto perché vi bazzicano 3,5 milioni di individui. Nel 2019 sull'asfalto sono state raccolte 131 persone senza vita. L'anno prima erano state 143. Ci dicono Istat e Aci che gli incidenti, nello stesso anno, sono stati 12.271 e di questi 5.177 hanno riguardato le due ruote, andate giù a causa delle buche (uno su cinque) e delle radici che potenti sollevano la strada. Scendendo più nel dettaglio, i sinistri in moto hanno provocato la morte di 40 persone e il ferimento di 5.038 individui. Nemmeno con la bici si scherza: 7 i decessi e 328 i feriti.

 

daniel guerini

Nello stesso anno Milano, in totale, ne ha contato 49 di morti. Torino 33 e Napoli, che nell'immaginario comune è la città dove in motorino ci vanno famiglie intere e il casco è un optional, ne ha registrate 32. Il tasso di mortalità, calcolato ogni centomila abitanti, è di 4,6 nella Città Eterna. Come lei solo Bologna, mentre la più sicura risulta Firenze (1,6) e poi Napoli (2,3). Insomma, nella Capitale la vita al volante o in sella è davvero dura. Raul Bova, per dire, due anni fa ha deciso di non spostarsi più su due ruote, cosa che faceva dall'età di 14 anni, per «una questione di sicurezza personale».

 

raggi

Troppe buche anche per lui. Minzolini, invece, rischia addirittura il processo. All'ennesima caduta, anziché fare causa al Comune, ha scritto un tweet: «Percorro strade dissestate di Roma e mi domando perché un'incapace, ignorante, demente abbia voluto fare il sindaco. È disonestà intellettuale!». Virginia Raggi non ha gradito e l'ha querelato. «Il pm voleva archiviare, il gip ha disposto l'imputazione coatta».

 

E processo sia. «Meglio presentare querela che scrivere un tweet», dice, «ma la cosa che mi fa incavolare di più è che tu sai che il problema è quello, un cittadino nemmeno ti denuncia e tu lo quereli...».

 

raggi piazza mincio

Meglio aveva fatto l'esponente Pd Gianclaudio Bressa. Caduto per una buca vicino a piazza Navona, «si è ritrovato con 12 punti di invalidità», ci racconta Minzolini, «l'assicurazione del Senato pagata e il Comune che rigetta le responsabilità alla società a cui ha affidato la manutenzione di quel tratto di strada». Strade, ci spiega Martina Verrilli, responsabile dell'Associazione familiari e vittime della strada, «il cui rifacimento è migliorato, ma non abbiamo risolto i problemi».

 

Perfino la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sulle buche. Per farlo ha aperto un'inchiesta: nel mirino amministratori di Campidoglio e Municipi che dal 2015 ad oggi hanno amministrato la città. Saranno censite le strade più dissestate per poi risalire ai responsabili della scarsa manutenzione, spesso risolta buttando un po' d'asfalto. E dire che i soldi che il Comune incassa per le multe (178 milioni nel solo 2017) dovrebbero essere proprio indirizzati alla manutenzione.

 

daniel guerini

Invece, dopo un esposto del Codacons, si indaga pure sulla distrazione di tali fondi che, in alcuni casi, sarebbero serviti per pagare bonus ai vigili urbani. Giuseppa Cassaniti, presidente AIFVS (Associazione italiana familiari e vittime della strada), ci ricorda che l'Italia è «ben lontana dall'obiettivo Ue di azzerare le vittime della strada entro il 2050. Quando succede un incidente non ci si chiede mai perché è successo». Si rattoppa.

MINZOLINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…