angelo pezzana big

QUANDO ERANO I "COMPAGNI" A DISCRIMINARE I GAY - LE REPRESSIONI DEGLI OMOSESSUALI SONO ARRIVATE ANCHE DAL COMUNISMO E LA MOSTRA "FUORI! 1971-2021" A TORINO CELEBRA LA RIVOLUZIONE LIBERALE LANCIATA 50 ANNI FA DAL MOVIMENTO PER I DIRITTI DI ANGELO PEZZANA - LUCA BEATRICE: "FU UNA RIVOLUZIONE NECESSARIA E NON A CASO TROVÒ AUTENTICA FAMILIARITÀ CON LE BATTAGLIE RADICALI DI MARCO PANNELLA, LIBERALE, ANTIFASCISTA, ANTICOMUNISTA..."

Luca Beatrice per “Libero Quotidiano

LUCA BEATRICE

 

Una rivoluzione liberale, per conquistare i diritti civili e contro ogni forma di dittatura. Si fa sempre bene a ricordare le repressioni che gli omosessuali sono stati costretti a subire dai regimi fascista e nazista, eppure si tende a svicolare rispetto all'analogo se non peggiore trattamento inflitto loro dal comunismo.

 

angelo pezzana 9

Basterebbe ritornare a un episodio storico scivolato nel silenzio. Era il 1977 quando l'allora presidente Carlo Ripa di Meana dedicò la Biennale di Venezia ai dissidenti dell'Unione Sovietica, tra le polemiche dell'intellighenzia della sinistra e all'imbarazzo del Partito Comunista che portò alle dimissioni di Vittorio Gregotti e Luca Ronconi dal cda.

 

angelo pezzana 8

Fu la Biennale del "caso Paradzanov", il regista cinematografico arrestato nel 1974 e condannato a cinque anni di lavori forzati per omosessualità. Quindici giorni prima dell'inaugurazione, Angelo Pezzana, leader fondatore del Fuori movimento per i diritti degli omosessuali, venne espulso dall'Urss, dove si era recato a sostegno dello stesso Paradzanov.

 

angelo pezzana 7

La protesta di Pezzana proseguì a Venezia con un appello per la liberazione del regista e la libera circolazione dei suoi film. Basterebbe insomma conoscere la storia per provare un certo imbarazzo nei confronti della parola comunista, eppure Vladimir Luxuria, una delle più attive militanti per la causa Lgtb, non esitò a candidarsi nelle file del partito della Rifondazione. Decisione alquanto contraddittoria.

 

IL CORAGGIO DI UN UOMO

Per sostenere una posizione così forte nell'Italia di cinquant'anni fa c'era bisogno di persone coraggiose ed eretiche, caratteristiche che ad Angelo Pezzana non sono mai mancate.

 

angelo pezzana 6

Oltre al Fuori, il Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, è stato creatore delle prime librerie internazionali Hellas e Luxemburg, tra i promotori del Salone del Libro. Pezzana entrò in politica nelle liste del Partito Radicale, parlamentare per solo una settimana, e dovette affrontare diversi attacchi frontali per le sue collaborazioni giornalistiche a Il Giornale, Libero e Il Foglio, nonché per aver difeso le posizioni di Israele, altro tema scottante in seno alla sinistra.

 

angelo pezzana 4

Non dovrebbe essere difficile capirne i principi che lo hanno distinto dal branco: la libertà e i diritti vanno sempre difesi contro ogni forma totalitaria e discriminatoria. Per quanto imperfetta, la democrazia è una conquista della specie umana e chiunque scende a patti con le dittature ne è in qualche modo connivente.

 

angelo pezzana 5

La libera espressione dell'individuo sia il criterio sovrano da difendere, soprattutto se schierata fuori dal coro. Mezzo secolo fa a Torino, dunque, nacque il Fuori e oggi si apre una giusta celebrazione al Museo della Resistenza, della Deportazione, della Guerra dei Diritti e della Libertà presieduto dal filosofo Roberto Mastroianni.

 

Giusta e necessaria analisi su un decennio, cominciato nel 1971, quando l'Italia si apprestava a entrare nel periodo più difficile e sanguinoso del secondo dopoguerra. Sotto forma di una rivista-bollettino militante, uscito per qualche tempo in edicola, Fuori raccontava con un linguaggio non troppo dissimile dalla sintassi politica postsessantottina le battaglie per difendere l'alienabile diritto alle proprie libere scelte.

 

angelo pezzana 3

Lo faceva con toni talora aspri, scagliandosi contro il potere, contro la Chiesa, contro la famiglia e le istituzioni. Se il primo bersaglio era la Democrazia Cristiana e le forze più reazionarie e chiuse, trapelava il medesimo fastidio per l'ottusità e l'antimodernismo del Pci.

 

DISSACRANTI LIBERTINI

Non per questo si poteva definire Fuori come un organo dell'estrema sinistra, nessun apparentamento con Lotta Continua, Fronte Popolare e gli altri giornaletti dell'epoca. Dissacranti, libertini e libertari insofferenti verso qualsiasi disciplina di partito o gruppuscolo; negli anni la rivista ha assunto un tono a tratti ludico, sarcastico, indisciplinato, senza per questo dimenticare la serietà delle battaglie su cui era impegnata.

 

angelo pezzana 2

Vi parteciparono voci dissonanti: filosofi, scrittori, artisti (come non ricordare la genialità di Marco Silombria che trasformò la grafica da ciclostile in una rivista illustrata e trasgressiva in stile anni '80). Funzionava in particolare quando parlava esplicitamente di sesso, di letteratura, di poesia, di cultura insomma, superando le noiose diatribe interne alla sinistra impegnata a discutere su altri fronti paludati, l'omosessualità era troppo marginale per far parte di un programma ufficiale.

 

angelo pezzana 10

A cominciare da Angelo Pezzana erano ragazze e ragazzi coraggiosi, fieri della propria differenza che portavano come uno stile di vita quotidiana, non allestita occasionalmente per la parata. Fu una rivoluzione necessaria anche per chi la pensava altrimenti e non a caso trovò autentica familiarità con le battaglie radicali di Marco Pannella, liberale, antifascista, anticomunista.

 

angelo pezzana 1

La mostra dura un mese ed è accompagnata da un prezioso libro edito da hopefulmonster, tra testimonianza e attualità, in perfetta coincidenza con le elezioni comunali. Ecco, chi a sinistra teme passi indietro circa il rispetto dei diritti civili nel caso vincesse il centrodestra a Torino, si tranquillizzi pure. Considerare la libertà come il più prezioso dei beni nasce soprattutto dalle nostre parti.

 

ANGELO PEZZANA. ANGELO PEZZANA ANGELO PEZZANA

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…