giuseppe conte beppe grillo

QUEL PARA-GURU DI GRILLO! – NEL GRAN CAOS DEL “PAPEETE 2.0” ORGANIZZATO DA PEPPINIELLO CONTE FA RUMORE IL SILENZIO DI BEPPE MAO - "L'ELEVATO DI TORNO" TACE PERCHE' VUOLE LASCIARE CHE CONTE SI SCHIANTI. VA CONSIDERATO CHE IL PROPRIETARIO DEL SIMBOLO DEL M5S RESTA SEMPRE GRILLO – PANARARI: "E' L’ULTIMA MOSSA DI UN TRASFORMISTA ORMAI ANNOIATO CHE AMA I TONI ORACOLARI E SFUGGENTI MA CHE NON INTENDE PRENDERSI ALCUNA RESPONSABILITA’ POLITICA"

Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

Pier Paolo Pasolini lamentava, alla metà degli anni Settanta, la scomparsa delle lucciole. La metteva giù in termini poetici, ma di politica si trattava. E qualcosa di simile, riveduto, lo si può constatare ora, nel pieno del «Papeete 2.0» (o Papeete bis, esattamente come il doppio governo a guida Giuseppe Conte, esecutore del tentato «draghicidio»).

 

In queste giornate dobbiamo difatti constatare il silenzio del Grillo. Una condizione in assoluto non nuova: già è capitato di assistere a qualche sparizione dall'arena pubblica del Cofondatore e Garante; adesso, però, il troppo stroppia.

 

Dopo avere avuto un innegabile - e improvvido - ruolo nel minuetto di dichiarazioni, maldicenze, rumors (e chi più ne ha più ne metta) che hanno attribuito a Mario Draghi una sedicente regia della genesi di Insieme per il futuro, Grillo è finito direttamente risucchiato nel tritacarne di veleni del ribollente Magma 5 Stelle.

 

BEPPE GRILLO CON UNA BANAN

La sua intemerata sulla presunta richiesta da parte del premier di "scaricare" Conte, passata di bocca in bocca (da Domenico De Masi, ideologo di punta dei 5 Stelle, ai parlamentari), ha - formalmente - innescato la slavina che ci ha condotto sin qui.

 

E ha regalato al presidente pentastellato, già in un angolo, la possibilità di rimettersi in partita, oltre a scaldare gli animi dei notabili inferociti con Luigi Di Maio e ardentemente desiderosi di sganciarsi dal governo.

 

Un'eterogenesi dei fini coi controfiocchi: giunto nella capitale per puntellare il governo, con la sua voce dal sen fuggita Grillo ha fornito munizioni ai detrattori dell'esecutivo di larghe intese e ai nostalgici della linea del Vaffa e della postura antistemica, inventate proprio dal capo comico-capo politico genovese insieme al sodale Gianroberto Casaleggio.

 

Al che qualcuno potrebbe pensare che il più tonitruante performer della politica nazionale di questo ultimo decennio e più si sarebbe gettato nella mischia per raddrizzare la barra a favore del tecnico di cui, nel febbraio 2021, aveva detto: «Mi aspettavo il banchiere di Dio, invece mi sono trovato davanti un grillino. Mi chiama l'Elevato e io lo chiamo il Supremo».

 

Anche perché, come dicono i beninformati, tra i due si era sviluppato qualcosa che andava al di là dell'entente cordiale e rasentava il feeling. Durante l'ennesima "gita" romana, nel corso di un convegno sul metaverso, Grillo aveva anche canzonato Conte («darti un progetto è come buttarlo dalla finestra»), poi aveva blindato il divieto di terzo mandato e, secondo alcune voci di corridoio interne, negli incontri con i parlamentari avrebbe pure pronunciato la sentenza: «Non esco dal governo per un inceneritore!».

 

PAOLA TAVERNA BEPPE GRILLO

E invece, dopo avere contribuito a fare la frittata con la catena dei si dice e il gioco dei telefoni intorno alla chiacchierata con Draghi («la calunnia è un venticello»...), Grillo si è fatto di nebbia, riapparendo solo per avallare la linea movimentista-antagonista - avendo lui, ineffabile rabdomante dei sentiment della «ggente» e dei suoi (ex) "ragazzi", fiutato l'aria della prevalenza non più arginabile delle pulsioni populiste (e dello spirito di conservazione del gruppo dirigente). Insomma, «parole, parole, parole» e la sempiterna attitudine a cambiare abito di scena (e posizione): una delle caratteristiche strutturali dello stand-up comedian fragorosamente tuffatosi al centro del teatrino politico nostrano.

 

E, adesso, eccolo dissolto di nuovo, proprio nell'ora più buia. Navigando sul suo Blog - quello che un tempo dava la linea ortodossa e indiscutibile al Movimento (ma erano anche i tempi, morti e sepolti, della piattaforma Rousseau come scrigno digitale della sovranità) - non si trova neppure un accenno alla devastante situazione in corso.

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE

Tra la dotta analisi di un modo di dire balneare, le immagini del telescopio spaziale James Webb e una perorazione dell'utilità della realtà virtuale contro «lo stress psicosociale e l'ansia», l'ultimo post politico è quello (1 luglio) consacrato alla «fenomenologia del traditore», al solito tanto sfingico da risultare applicabile, al medesimo tempo, a Di Maio o Conte (e pure a De Masi).

 

Un altro dei tratti del dna di Grillo, il tono oracolare e sfuggente, cifra distintiva del guru politico che si lascia aperte tutte le strade (e le vie di uscita). E che, a conti fatti, palesa il vero marchio di fabbrica del grillismo: l'irresponsabilità e il rifiuto di assumersi l'onere delle conseguenze delle proprie azioni.

 

beppe grillo esce dall hotel forum di roma 5

Sempre mutevoli e cangianti, così da (tentare di) non essere inchiodati alle responsabilità; il camaleContismo è, in questo (e praticamente solo in questo), di purissima scuola grillina, infatti. Così, mentre l'Italia perde la prospettiva della stabilità (e le nubi nere del contesto geopolitico ed economico si addensano tremendamente), Grillo ostenta disinteresse e si è messo in modalità silente.

 

Si è eclissato, come qualcuno annoiato dal "giocattolo(ne)" da lui stesso fabbricato. Antonio Gramsci aveva descritto il «sovversivismo delle classi dirigenti»: una formula che si attaglia perfettamente a molti leader populisti.

 

E che, quando si disamorano dei loro slogan e dei loro movimenti, sfociano nel nichilismo. Un po' come - prendendo a prestito le parole (queste, invece, immortali) di Shakespeare - «un attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco, e poi non se ne sa più niente». Mentre proprio adesso dovrebbe battere un colpo.

BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - LUIGI DI MAIO - BY MACONDO LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTEgiuseppe conte beppe grillo beppe grillo giuseppe conteBEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO BEPPE GRILLO A ROMA

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT