matteo salvini gianluca savoini

QUELL'AUDIO NON S'HA DA USARE - CASO METROPOL, LA CASSAZIONE CONFERMA LA LEGITTIMITÀ DELL'INDAGINE SU SAVOINI SULLA BASE DELLA FAMIGERATA REGISTRAZIONE (''È UNA NOTIZIA DI REATO'') PERÒ NEGA CHE SIA UTILIZZABILE COME PROVA IN DIBATTIMENTO: PER FARLO BISOGNEREBBE SAPERE ''CHI L'ABBIA FATTO, CON QUALI MODALITÀ E, MAGARI, A QUALE SCOPO''

Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per ''la Verità''

 

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

Alla fine il fantomatico audio della presunta trattativa per l' acquisto di milioni di barili di petrolio che si svolse il 18 ottobre 2018 nella hall dell' hotel Metropol non potrà essere utilizzato come prova in un processo. Può al massimo essere usato dalla Procura «per verificare la portata e la sussistenza della notizia criminis».

 

Lo ha stabilito la Cassazione che ieri ha reso pubbliche le motivazioni con cui ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini, contro i sequestri di due cellulari e altra documentazione effettuati a danno del proprio cliente, presente al summit moscovita e accusato di corruzione internazionale proprio sulla base di quel file. In esso si odono Savoini, tre russi (vicini al leader nazionalista Alexsandr Dugin), l' avvocato Gianluca Meranda e il consulente bancario Francesco Vannucci mentre parlano di dollari e petrolio e dopo essere stato usato su tv e siti Internet per «processare» e «condannare» il capo della Lega Salvini, adesso non potrà più essere ascoltato da nessun giudice.

 

salvini savoini

L' avvocato Lara Pellegrini aveva contestato l' utilizzabilità del file audio su cui la Procura aveva impostato l' indagine e giustificato i provvedimenti. Il tribunale del Riesame le aveva dato torto, ritenendo utilizzabile la registrazione. Il legale aveva impugnato l' ordinanza.

Ora dalla Suprema corte arriva una valutazione che soddisfa la difesa. Come spiega la Pellegrini: «Sono molto contenta di questa motivazione.

 

La Cassazione pur confermando i sequestri ha ribaltato il significato della pronuncia del Riesame giudicando il file, alle attuali condizioni, inservibile in un giudizio. Per i supremi giudici usarlo così com' è è una violazione dei diritti costituzionali. Per poterlo ascoltare in un' aula qualcuno dovrà dirci chi l' abbia fatto, con quali modalità e, magari, a quale scopo». Meglio ancora se gli inquirenti o i partecipanti alla riunione sveleranno se ci sia stato un mandante e un pagatore.

HOTEL METROPOL MOSCA

 

Ma leggiamo le motivazioni della Cassazione: «La registrazione in parola, nell' attuale incertezza sulle sue modalità di acquisizione, in quanto potenzialmente lesiva dei diritti fondamentali dell' individuo costituzionalmente tutelati, non può essere utilizzata nel processo e in sede cautelare». Il collegio del Palazzaccio ritiene, però, «che il contenuto del file audio in atti costituisca notizia di reato secondo la conclusione alla quale, seppure erroneamente qualificandolo come documento [] è pervenuto il Tribunale del riesame».

 

 

La Cassazione ricorda che già a partire da una sentenza del 2004 «univoco è l' indirizzo di questa Corte secondo cui l' operatività della garanzia di inutilizzabilità dei mezzi probatori illegittimi è riservata al momento giurisdizionale, da intendersi non solo come fase dibattimentale, ma come ogni fase o sede nella quale il giudice assume le proprie decisioni, pertanto le informazioni assunte attraverso mezzi di prova illegittimi, inutilizzabili per il giudice, possono essere utilizzate legittimamente dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria per il prosieguo delle indagini».

 

Le toghe, in compenso, non mettono in dubbio «l' attendibilità della registrazione stessa» ed escludono «manipolazioni e interventi esterni sul supporto che contiene la traccia audio». Quindi, «a prescindere dall' utilizzabilità in sede processuale», per i giudici «la registrazione riproduce un avvenimento storico», cioè reale.

 

HOTEL METROPOL MOSCA 1

Ricordiamo che una piccola parte del file era stata trascritta in un capitolo del Libro nero della Lega pubblicato nel febbraio del 2019 dai giornalisti dell' Espresso Giovanni Tizian e Stefano Vergine. Nel volume si denunciava un' ipotetica tangente da 3 milioni destinata al partito di Salvini e, successivamente all' uscita, la storia della trattativa del Metropol era stata sviluppata, valorizzata (nel libro passava quasi inosservata) e cavalcata dall' Espresso. A giugno Vergine consegnò ai magistrati il file che non era mai stato divulgato dal sito del settimanale.

 

A luglio il sito americano Buzzfeed lo pubblicò integralmente ipotizzando una mazzetta da 65 milioni di dollari. Panorama a novembre ha pubblicato il pizzino trascritto da Meranda alla fine dell' incontro e un foglio excel da cui emergeva che il dividendo per consulenti (compreso Savoini) e per la banca d' affari che avrebbe dovuto gestire l' operazione non superava i 20 milioni di dollari.

 

hotel metropol mosca

Per il documento la parte destinata a Savoini, Meranda e Vannucci non poteva superare gli 8 milioni. Ma l' affare non si concluse. Anzi naufragò. In compenso uno dei personaggi al tavolo registrò l' incontro e qualche settimana dopo il file venne dato ai giornalisti. Non è chiaro se la talpa si sia mossa per motivi politici, risentimento o tornaconto personale.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…