boris johnson

QUINDI, CHE SUCCEDE ORA A LONDRA? BORIS JOHNSON SI È DIMESSO CONTRO VOGLIA, MA VUOLE RIMANERE A DOWNING STREET FINCHÉ NON CI SARÀ UN SUCCESSORE: PUNTA A RESTARE FINO ALL’AUTUNNO, E INFATTI HA FATTO UN MEGA RIMPASTO PER SOSTITUIRE I MINISTRI DIMISSIONARI – MA QUESTA VOLTA NON L’AVRÀ VINTA: I TORY NON GLIELO PERMETTERANNO E PUNTANO A SOSTITUIRLO CON UN PREMIER PROVVISORIO, FORSE IL VICE DOMINIC RAAB, FINO ALLA NOMINA DI UN NUOVO LEADER… - VIDEO+MEME

 

1 - BORIS JOHNSON SI ARRENDE: “D’ACCORDO SULLA NECESSITÀ DI UN NUOVO LEADER”

Da www.lastampa.it

 

dimissioni boris johnson

Boris Johnson ha annunciato formalmente le sue dimissioni da leader del Partito Conservatore britannico, forza di maggioranza in Parlamento, in un discorso alla nazione. Il premier - travolto alla fine dai contraccolpi degli ultimi scandali e da una raffica di dimissioni in seno alla sua compagine - intende comunque restare capo del governo fino all'elezione di un successore alla guida dei Tories prevista per ottobre, visti in tempi imposti dal recesso parlamentare estivo che inizia fra due settimane.

dimissioni boris johnson

 

«Darò tutto il mio sostegno al nuovo leader», ha detto Johnson. «Sto per rinunciare al miglior lavoro del mondo», ha aggiunto, dicendo che «nessuno è indispensabile».

 

La raffica di dimissioni

A lasciare l’incarico oggi la segretaria dello scacchiere al Tesoro, Helen Whately (responsabile per la crescita e la produttività). Nella sua lettera, Whately ha ricordato di aver sostenuto il premier negli ultimi mesi, chiedendogli di rimanere in carica ma «non si può chiedere scusa e rimanere in eterno».

 

MEME SULLE DIMISSIONI DI BORIS JOHNSON 2

L'annuncio segue di pochi minuti quello del ministro per l'Irlanda del Nord, Brandon Lewis («il governo richiede onestà, integrità e rispetto reciproco»), e quello del ministro delle Pensioni Guy Opperman. Nella lettera inviata a BoJo, Opperman ha spiegato di essere stato «particolarmente sconvolto dal comportamento di Downing Street durante le restrizioni per il Covid».

 

«I recenti eventi hanno dimostrato chiaramente che il governo non può funzionare con lei in carica», ha aggiunto. «Nessuno – ha concluso -, per quanto successo abbia avuto in passato, vale più del partito, o del Paese». Sono di stamattina anche l’addio del ministro della Tecnologia Chris Philp - finora leale a Johnson -, del ministro James Cartlidge, del ministro per la sicurezza Damian Hind e quello per la Scienza George Freeman.

 

dimissioni boris johnson 2

«Questa situazione non è sostenibile – ha scritto anche Nadhim Zahawi – e non potrà che peggiorare, per lei, per il Partito conservatore e soprattutto per il Paese. Deve fare la cosa giusta e lasciare ora». Meno di 48 ore dopo essere stato nominato cancelliere dello Scacchiere martedì sera, in sostituzione del dimissionario, Rishi Sunak, anche Zahawi ha chiesto a Johnson di lasciare l'incarico di premier. Anche la ministra britannica dell'Ambiente Rebecca Pow ha rassegnato le sue dimissioni.

 

I nuovi ministri

Johnson ha proceduto alla sostituzione d Michael Gove ministro per il Livellamento delle Diseguaglianze Territoriali - silurato ieri sera dopo essere stato accusato di tradimento e di essersi comportato come «un serpente» dal suo entourage - con Greg Clark, già ministro della Attività Produttive sotto Theresa May e finora oppositore di BoJo in casa Tory. Shailesh Vara è stato nominato nuovo ministro dell'Irlanda del Nord.

 

Fino a ieri la resistenza di BoJo

MEME SULLE DIMISSIONI DI BORIS JOHNSON

Sullo sfondo della crisi provocata dallo scandalo Pincher, ieri nel Question Time alla Camera dei Comuni BoJo aveva replicato ai duri attacchi del leader laburista Keir Starmer e di altri oppositori, ribadendo di voler resistere per far sì che il suo governo vada avanti nel proprio lavoro e prosegua "ad attuare il programma".

 

Il premier, quando gli era stato chiesto in quali circostanze si potrebbe dimettere, aveva risposto chiamando in causa la guerra in Ucraina: «Chiaramente lo farei se ci fossero circostanze nelle quali sentissi che è impossibile per il governo andare avanti per assolvere il mandato.

 

O se sentissi che non siamo in grado di andare avanti sulla politica sull'Ucraina. Ma francamente il compito di un premier in circostanze difficile è portare avanti il mandato che gli è stato dato». Oggi sembra invece che il game over sia arrivato.

MEME SULLE DIMISSIONI DI BORIS JOHNSON

 

2 - BORIS JOHNSON SI DIMETTE DA LEADER TORY: «MA RESTO FINO A QUANDO NON SARÀ ELETTO IL MIO SUCCESSORE»

Luigi Ippolito per www.corriere.it

 

Boris Johnson si dimette, ma a metà. Il primo ministro britannico ha annunciato che si piega alle pressioni del suo partito e lascia l’incarico di leader dei conservatori e dunque di premier: ma intende restare alla guida del governo fino all’insediamento del suo successore, che si prevede non avverrà prima dell’autunno.

 

Una decisione supportata dalla mossa di nominare, questa mattina, una raffica di nuovi ministri in sostituzione di quelli che si sono dimessi negli ultimi due giorni.

MEME SULLE DIMISSIONI DI BORIS JOHNSON 1

 

Johnson accetta di uscire di scena, dunque, ma vuole farlo alle sue condizioni: eppure è molto difficile che gli sarà consentito. Perché nelle ore precedenti il suo annuncio una schiera di conservatori si sono affannati a ripetere che l’idea di Boris, di restare ad interim a Downing Street, non è sostenibile e che invece lui deve far subito posto a un premier provvisorio – magari il vice Dominic Raab – che faccia da soluzione-ponte fino alla nomina di un nuovo leader.

 

«Sono triste a dover lasciare il lavoro più bello del mondo», ha detto Boris nel suo breve discorso sulla soglia del numero 10 di Downing Street: e ha rivendicato i propri meriti, dal completamento della Brexit alla realizzazione del più rapido programma di vaccinazione in Europa al ruolo di leadership nel sostegno all’Ucraina.

 

michael gove

Ha definito «eccentrica» la decisione di cambiare premier in questo momento e ha ricordato di aver ottenuto la più grande maggioranza dai tempi della Thatcher: ma ha dovuto piegarsi a quello che ha definito «l’istinto di gregge» del gruppo parlamentare conservatore.

 

Le dimissioni annunciate da Johnson non fugano dunque l’incertezza: perché ora si apre il braccio di ferro sulla durata della sua ulteriore permanenza alla testa del governo. Ma ormai Boris era rimasto solo, asserragliato a Downing Street, con i membri del suo esecutivo che continuavano, anche stamattina, a dimettersi in massa.

 

Il colpo di grazia lo ha inferto Nadhim Zahawi, che lui solo due giorni fa aveva nominato Cancelliere dello Scacchiere al posto del dimissionario Rishi Sunak: «Primo ministro – ha scritto Zahawi- tu sai nel tuo cuore quel è la cosa giusta da fare: vai via adesso. Il Paese merita un governo che è non solo stabile, ma che agisce con integrità».

nadim zahawi dimissioni

 

Poco dopo, è arrivato l’annuncio da Downing Street che Johnson avrebbe gettato la spugna. E i mercati hanno subito festeggiato: la sterlina ha iniziato a risalire, così come l’indice di Borsa. Ma per la Gran Bretagna, impegnata ora nella ricerca di un successore, si prospettano mesi difficili, nel momento in cui la crisi economica morde nel portafoglio della gente e il disagio sociale si estende a macchia d’olio (per non parlare della situazione internazionale, con la guerra in Ucraina). Johnson se ne va così, travolto dalla sua inettitudine prima ancora che da errori politici. A far precipitare la situazione è stato l’ultimo imbroglio nel quale il primo ministro si è trovato impegolato, ossia lo scandalo sessuale che ha investito il vice-capogruppo dei conservatori, Chris Pincher, reo di palpeggiamenti e avances sgradite verso numerosi giovani colleghi e assistenti maschi.

 

È emerso che il premier era stato al corrente per anni di questi comportamenti, circostanza in primo momento negata: insomma, come nel caso del «Partygate», le feste a Downing Street durante il lockdown, e di altre svariate circostanze, Boris ha dimostrato ancora una volta disprezzo totale per le regole e la verità, mentre i suoi ministri venivano spediti davanti alle telecamere a difendere l’indifendibile.

come il partito tory vuole far fuori boris johnson

 

L’autorità del premier era stata già gravemente compromessa un mese fa, quando era sopravvissuto a un voto di sfiducia ma aveva visto più del 40 per cento del gruppo parlamentare votargli contro.

 

E in seguito la doppia sconfitta elettorale in due importanti suppletive aveva dimostrato che il suo tocco magico era svanito: per la maggioranza dell’opinione pubblica, disgustata dagli scandali, doveva dimettersi. Oggi gli stessi conservatori hanno finalmente staccato la spina. Come ha scritto un commentatore del Times, «possiamo essere di nuovo un Paese serio».

dimissioni helen whately tom tugendhat 3boris johnson e brandon lewis 2boris johnson toglie la mano di erdogan 8dominic raabboris johnson toglie la mano di erdogan 9boris johnson chris pincher sajid javid boris johnson 1sajid javid boris johnson 2ben wallaceboris johnsonliz trussnadhim zahawiboris johnson e brandon lewisDMITRY MEDVEDEV PRENDE PER IL CULO BORIS JOHNSON SU TELEGRAM carrie johnson alle dimissioni dimissioni boris johnson dimissioni boris johnson 1penny mordauntrishi sunaksajid javiddimissioni brandon lewis boris johnson boris johnson 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO