massimo dalema

"DA ANNI SEMBRA CHE D'ALEMA CONCEPISCA LA POLITICA E SE STESSO IN UNA COSTANTE TRANCE AGONISTICA" - CECCARELLI: "VUOLE SOPRATTUTTO PRIMEGGIARE. NUMERO UNO, SEMPRE. MA SICCOME NON È POSSIBILE PERCHÉ SIAMO TUTTI FRAGILI E PIENI DI MAGAGNE, ECCO CHE IN LUI LE NORMALI SCONFITTE SI RISOLVONO IN PRESUNZIONE, DISPREZZO, ARROGANZA, FORSE ANCHE ODIO, DI SICURO OSTENTANDO UNA SUSCETTIBILITÀ CHE SPINGE UNA QUANTITÀ DI PERSONE A PROVOCARLO, A DILEGGIARLO, A STUZZICARLO…"

Estratto dell’articolo di Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

 

ENRICO LETTA MASSIMO DALEMA

[…] Nello specifico vale la pena di menzionare una sorta di legge generale formulata in forma di aforisma da un corsivo di Jena: «Peggio di D'Alema ci sono i dalemiani; peggio dei dalemiani ci sono gli ex dalemiani; peggio degli ex dalemiani c'è solo Orfini». A prescindere da quest' ultimo, il punto impegnativo, semmai, è individuare il cristallo di rocca, il nocciolo duro, il nucleo incandescente che rende D'Alema, appunto, D'Alema.

 

Per arrivarci occorre riconoscergli diverse virtù: è intelligente, è colto, ha carisma, esperienza di governo e conosce il mondo; inoltre è coraggioso, trasmette sicurezza ai suoi devoti, ha un modello alto in testa (Palmiro Togliatti) e, una volta conosciuto di persona, risulta anche spiritoso e perfino simpatico. Finché c'erano gli ideali e le culture politiche tutto questo l'aiutava moltissimo. Tramontato quel mondo, ha ottenuto il potere, ma gli si è come rotta la cornice e gli è saltato un contenimento.

 

Linda Giuva Massimo Dalema

Nella politica mediatizzata, un modo carino per intendere una scena pubblica che dal teatrino dei pupi si è estesa alle arene del wrestling, quel processo si è rivelato una prigione e le virtù di cui sopra sono diventate la sua dannazione. […] da anni sembra davvero che D'Alema concepisca la politica e se stesso in una costante trance agonistica. Vuole soprattutto primeggiare.

 

massimo dalema e gli straordinari successi del partito comunista cinese

Ne hanno via via fatto le spese i socialisti craxiani, Occhetto, Prodi, un po' Fassino, Veltroni; nelle pause la smania di sovrastare e dominare si è manifestata con la barca, poi con la gastronomia, da un po' anche con le smanie country e col vino. Numero uno, sempre. Ma siccome non è possibile perché siamo tutti fragili e pieni di magagne, ecco che in lui le normali sconfitte e i naturali avvicendamenti della vita pubblica si risolvono in presunzione, disprezzo, arroganza, forse anche odio, di sicuro ostentando una suscettibilità che nel permanente carnevale spinge una quantità di persone a provocarlo, a dileggiarlo, a stuzzicarlo e a godersi la reazione, che arriva puntuale.

 

PIERO FASSINO MASSIMO DALEMA

Si può immaginare come abbia vissuto la figura di Renzi, di cui ha detto: «Finché mi sarà dato di esistere, non potrà stare tranquillo». Sennonché qui da noi l'attitudine melodrammatica va a braccetto con la minaccia di querelare chi l'aveva accusato di negligenza rispetto alle deiezioni del gigantesco cane Aiace, 70 kg; e quando degli inviati di chissà quale trasmissione e chissà per quale stupido pretesto gli si sono parati innanzi con un vassoio di tortellini, lui ha messo su la faccia delle grandi occasioni e sbàm, con una manata, tutti i tortellini giù per terra, davanti alle telecamere. Tutto ciò, nell'immaginario, rischia non solo di oscurare, ma di deformare in senso drammaticamente caricaturale una carriera che ormai sfiora il mezzo secolo. Senza che mai si possa dire: non è più lui. E infatti ci mancava, D'Alema.

MASSIMO DALEMA GIANNI CUPERLO bettino craxi massimo dalemaMASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM MASSIMO DALEMA MARIO MONTImassimo d'alema regala la maglietta di totti a renzidalemagoffredo bettini con massimo dalemamassimo d'alema regala la maglietta di totti a renzi 3MASSIMO DALEMA E MATTEO RENZIMASSIMO D'ALEMA LUIGI DI MAIO MASSIMO DALEMA - FONDAZIONE DEGLI STUDI PROGRESSISTI WALTER VELTRONI E MASSIMO DALEMAroberto speranza massimo dalema

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